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After the Hunt – Dopo la caccia – Recensione del film di Luca Guadagnino con Julia Roberts e Andrew Garfield a Venezia 82

After the Hunt – Dopo la caccia: È accaduto uno scellerato scandalo obbrobrioso con echi non misteriosamente, mellifluamente erotici, bensì orrorosi! Qualcosa di agghiacciante come il film stesso, gelidamente pauroso…

Oggi recensiamo l’atteso, da noi sinceramente poco gradito, come esplicheremo nella seguente disanima recensoria, nuovo opus di Luca Guadagnino (Bones & All, Queer), intitolato After the Hunt, per il mercato distributivo italiano sottotitolato Dopo la caccia, presentato fuori Concorso in assoluta anteprima mondiale all’82.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Pellicola della lenta, considerevole, non sempre consistente e avvincente, anzi, sovente tediosa durata sproporzionata rispetto al ritmo impressovi, veramente soporifero e spesso insostenibile, di due ore e diciotto minuti, After the Hunt è sceneggiata da Nora Garrett e a noi, a scanso d’equivoci, subito ribadiamo prontamente, l’avrete intuito, non è piaciuta affatto, sebbene possegga indubbiamente molti pregi financo rimarchevoli che metteremo in evidenza schiettamente. Però non sufficienti a salvar tal opera da una nostra netta stroncatura non indulgente, bensì personalmente severa e nei riguardi della nostra onestà intellettuale totalmente aderente al nostro pensiero incorruttibilmente deciso.

Trama, riassuntavi concisamente, anzi, velocissimamente espostavi in modo estremamente “striminzito” per evitarvi sorprese sgradite, trattandosi per di più d’un giallo con livide tonalità da cupo mystery thriller “camuffato” da pamphlet socio-psicologico a sfondo pseudo drammatico. Nella prestigiosa, ambita università di Yale, ambiente ove ovviamente pullulano e tronfiamente si crogiolano fieramente ricchi esponenti della classe alto borghese, bazzicata da uomini e donne privilegiati e frequentata da studenti forse meno abbienti rispetto a tal “crème de la crème” però parimenti ambiziosi in cerca d’un ruolo di spicco nell’élite intellettuale più “viziata”, durante una tetra notte ammantata d’enigmatica ambiguità sulfurea, avviene un misfatto scabroso e sconvolgente.

Poiché la giovanissima studentessa di colore di nome Maggie Price (Ayo Edebiri) confesserà, la sera seguente, alla sua adorata professoressa di Filosofia, Alma Olsson (Julia Roberts), di essere stata stuprata dall’insegnante Henrik Gibson, detto Hank (Andrew Garfield, Tick, Tick… Boom!). Lei utilizza l’eufemistica espressione “molestata” ma tant’è che, perlomeno a suo avviso, fu vittima d’un tremendo e imperdonabile abuso carnale.

Alma è visibilmente e comprensibilmente tanto scioccata quanto turbata, peraltro apprensivamente allertata dalle conseguenze che, una volta rivelata pubblicamente la verità, di certo si scateneranno a Yale, mettendo a soqquadro l’intera comunità. Se davvero venisse dimostrato che Hank avesse “approfittato” di Maggie, Hank sarebbe licenziato in tronco e radiato dall’albo?

E la reputazione d’una delle più solide e rinomate università del mondo verrebbe automaticamente violata e scalfita nell’onore da preservare per non “toccarla” nelle sue fondamenta basali, da intendersi unicamente in senso lato, ed intaccarla gravemente, spogliandola del suo valore istituzionale che resiste immutabilmente oramai da secoli in maniera granitica e duratura?

Yale è infatti una delle università più antiche degli Stati Uniti. Un colpo del genere la metterebbe a dura prova in modo atroce, scotendola e sgretolandone l’imperturbabile serietà morale. Come andrà a finire?

Cosa funziona in After the Hunt – Dopo la caccia

After the Hunt ha un bell’incipit omaggiante Woody Allen con tanto di titoli di testa creati ad hoc e nomi degli attori “in alphabetical order” mostratici. Ove assistiamo a serene discussioni salottiere nella casa del marito di Alma, Frederik (Michael Stuhlbarg, Operazione vendetta), di professione psicanalista.

Nella prima mezz’ora affascina e c’immerge in soffici atmosfere calde ed equilibratamente congegnate con cura, perfino maniacale, di matrice kubrickiana, da un accorto e sobrio Guadagnino che, avvalendosi della plumbea, “atmosferica” e crepuscolare fotografia, firmata Malik Hassan Sayeed, abbagliante e pulsante di spettrale nitore adamantino, grazie alla sua delicata tiepidezza è carezzevolmente tentacolare… Guadagnino concerta perfettamente l’orchestrazione attoriale, donando a Julia Roberts la possibilità di svettare in virtù d’un paio di monologhi e scene madri da istantanei applausi scroscianti.

Modella un ruolo desueto ma calzante per un Garfield giammai così “in carne” e sexy. Lussuriosamente morboso e irresistibilmente magnetico, oltre che ambiguo e sensualmente sia voluttuoso che volitivo in modo spasmodico.

Perché non guardare After the Hunt – Dopo la caccia

Quindi, dopo la prima parte interessante e sviluppata con maestria indiscutibile, il film si squaglia e scompone in forma imbarazzante, più scandalosa del fattaccio descrittocene, After the Hunt si trasforma in un patetico melò senza capo né coda che, confusamente, senz’alcuna linea direzionale, alla rinfusa affastella una moltitudine impressionante di tematiche e spinosi argomenti mai approfonditi con vera sottigliezza e acutezza attendibili, che vanno dal razzismo alla lotta di classe, dalla sessualità, anche di natura traumatica, alle perversioni più svariate sin a superficiali citazioni di Focault, Aristotele, Heidegger & company che sfociano in facili risoluzioni all’insegna delle banalità più cinematograficamente e concettualmente inquietanti.

Cosicché, After the Hunt, anziché risultar conturbante e potente, si palesa soltanto, come direbbero gli americani, un insignificante vehicle star per la Roberts. Bravissima e impeccabile.

Senza farvi spoiler, probabilmente scoprirete che il suo personaggio, dapprima delineatoci scevro di qualsivoglia macchia, ha invece qualche scheletro nell’armadio e celò a suo marito e a tutti gli altri, sin a quel momento ignari di quel che le successe, un oscuro segreto e madornale peccato sbalorditivo e rabbrividente…

Il film è al cinema dal 16 Ottobre con Eagle Pictures per Sony Pictures.

Regia: Luca Guadagnino Cast: Julia Roberts, Ayo Edebiri, Andrew Garfield, Chloë Sevigny, Michael Stuhlbarg Anno: 2025 Durata: 134 min Paese: USA Distribuzione: Eagle Pictures

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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Un commento

  1. Un film da vedere più volte per cogliere ogni sfumatura.

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