Dopo una prolungata immersione nel mondo del mito e delle fiabe, Tarsem Singh, torna al cinema fantascientifico con “Self/Less” a distanza di quindici anni dal suo interessantissimo esordio con “The Cell – La cellula” (2000). Stilisticamente perfetto il nuovo lavoro del regista indiano si affida al duo Ben Kingsley/Ryan Raynolds per mettere in scena un onesto film di genere, sufficientemente bilanciato tra film d’azione e detective story, che porta a compimento senza sbavature ma anche senza guizzi registici o narrativi in grado di sostenere la premessa iniziale.
Basato sul concetto dell’immortalità, “Self/Less” affronta tematiche universali per l’essere umano come: la necessità di vivere più allungo, avere più tempo per se stessi, realizzare le proprie aspirazioni e le conseguenze morali delle proprie scelte. La sceneggiatura dei fratelli David e Alex Pastor non si sofferma, anche furbescamente, sui particolari tecnici ma affronta la narrazione quasi in modo surreale solo per portare lo spettatore ad una fugace riflessione sulla condizione della morte e sulla reale possibilità di vivere più a lungo. Un’idea di base purtroppo più intrigante dell’intera realizzazione dell’opera.
Con una coppia di protagonisti più che collaudata “Self/Less” è un film piacevole e appassionante ciò nonostante incapace di restare in equilibrio su di una sceneggiatura traballante e troppo onirica. Intrigante ma poco redditizio.