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Victory (2024) – Dolcezza e paillettes: il ritorno delle Millennium Girls – Recensione

Victory (2024): Recensione scritta per voce di Tiffany, ex cheerleader di punta del liceo di Geoje, ora esperta in dolciumi e nostalgica dei bei tempi andati. Quando ho sentito parlare di “Victory”, il nuovo film di Park Bum-su, ho pensato: “Un altro film sulle cheerleader? Passo.” Ma poi ho ceduto. E meno male!

Siamo nel 1999, l’anno in cui gli H.O.T. dominavano le classifiche, le gonne a pieghe erano un’ideologia e le ragazze volevano solo una cosa: brillare più dei glitter sul diario.

Pil-sun (interpretata da Lee Hye-ri) e la sua amica Mi-na (Park Se-wan) decidono di formare un club di cheerleader per dare una scossa alla loro scuola e, forse, alle loro vite. Insieme a Se-hyeon (Jo Ah-ram), una nuova studentessa con un passato da cheerleader, formano le “Millennium Girls”. La loro missione? Trasformare la squadra di calcio della scuola, perennemente ultima, in una squadra vincente.

🍡 Cosa funziona in Victory – più dolce di un tteok rosa

Guardare “Victory” è come assaporare un bingsu al mango in una giornata estiva: fresco, dolce e con quel tocco di sorpresa che ti fa sorridere. Le coreografie sono così coinvolgenti che ci si ritrova a ballare nel soggiorno, rischiando di rovesciare il bubble tea.

Colonna sonora nostalgica: Ti ritrovi a fare lo spelling con le dita (V-I-C-T-O-R-Y!) ogni tre scene. Se non hai ballato almeno una volta durante una scena, sei fatto di ghiaccio.

Estetica vintage perfetta: Tutto urla “anni ‘90” con la grazia di un karaoke su cassetta VHS. Ogni inquadratura sembra uscita da una scatola di cioccolatini rétro.

Spirito d’insieme: Ti fa venire voglia di chiamare la tua vecchia crew del liceo e chiedere scusa per quella volta in cui hai lanciato la base della piramide troppo presto.

Femminismo pop: C’è un messaggio forte e chiaro: non importa quanto la vita ti metta alla prova, puoi sempre rialzarti (magari facendo un salto mortale all’indietro).

🧂 Perché non guardare Victory – il retrogusto di soju tiepido

Anche il miglior bingsu ha bisogno di un chicco di fagiolo rosso amaro per bilanciare il dolce.

Trama prevedibile: Diciamo che l’effetto sorpresa è lo stesso di scoprire che il mochi è ripieno di… mochi. Il classico “ce la faranno” senza un reale dubbio che no, non ce la faranno.

Dialoghi zuccherosi: In certi momenti, avrei preferito mordere un yakgwa piuttosto che sentire un’altra frase tipo “credi nei tuoi sogni e volerai!”. Ok, grazie, ma anche meno.

Personaggi secondari poco sviluppati: Alcune cheer sembrano uscite da una pubblicità di banana milk: carine, sì, ma di cui non ricordi il nome neanche sotto tortura.

🍰 Conclusione: un dolce da gustare con moderazione

Victory” è come un enorme parfait arcobaleno: ti fa sorridere, ti dà la carica, ma se lo consumi tutto d’un fiato rischi un’indigestione di zucchero e buoni sentimenti. Ma hey, a volte quello che ti serve davvero è proprio un film che ti faccia sentire come se fossi tornata in palestra con la tua squadra, i capelli tirati in una coda perfetta e un’intera tribuna che urla il tuo nome.

Il film ha sfilato con onore al Florence Korea Film Fest, dove le urla del pubblico non erano solo per le acrobazie, ma anche per i feels da liceo che nessuno sapeva di voler rivivere. Respect.

Regia: Park Beom-soo Con: Hye-ri, Park Se-wan, Jo Ah-ram, Lee Han-joo, Baek Hyun-joo Anno: 2024 Durata: 113 min. Paese: Corea del Sud Distribuzione: N.D.

Nota: Questa recensione è stata scritta in tono ironico e colloquiale, ispirandosi allo stile di una cheerleader nostalgica. Tutti i riferimenti sono frutto di fantasia e non corrispondono a persone reali.

About Davide Belardo

Editor director, ideatore e creatore del progetto Darumaview.it da più di 20 anni vive il cinema come una malattia incurabile, videogiocatore incallito ed ex redattore della rivista cartacea Evolution Magazine, ascolta la musica del diavolo ma non beve sangue di vergine.

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