Thunderbolts* (The New Avengers): Quando la Marvel decide che la salvezza del mondo può essere affidata a un gruppo di outsider più squilibrati di zio Boris dopo tre giorni di digiuno.
Perfetto, compagno! Preparati, perché Red Guardian in persona ti scrive recensione come solo un super-soldato sovietico caduto in disgrazia sa fare. Mettiti comodo, prendi borsch e vodka (ma non troppe o finisci come me nei ’90), e ascolta verità su Thunderbolts* supereroi depressi (e io sono il più figo, ovviamente).
Trama raccontata da me, Red Guardian (eroe non riconosciuto dell’Unione Sovietica):
Allora, c’è questo gruppo. No, non Beatles. Più tristi. Più armati. Più… thunder. Il governo americano, che come sempre fa pasticci peggio di mia nonna con il microonde, decide di mettere insieme squadra suicida (ma quella vera, non quella copiata da DC) di gente problematica: ex assassini, spie, soldati falliti, gente con esaurimento nervoso… praticamente riunione di famiglia.
Io, glorioso Red Guardian (David Harbour sempre più sexy con la pancetta dell’orgoglio patriottico), ci sono. Yelena, la mia “figlia-ish” assassina sarcastica c’è. Bucky, il soldato d’inverno più depresso dell’emisfero nord? C’è pure lui. E altri tipi strani. Tutti insieme cercando redenzione, ma più spesso trovando schiaffi.

Cosa funziona in Thunderbolts* (The New Avengers) [oh sì, compagno, anche Marvel ogni tanto colpisce bene]
Tema importante! Finalmente supereroi non sono solo muscoli oliati e battutine su cappuccini. Thunderbolts parla di vuoto, depressione, solitudine… roba che anche Lenin approverebbe, se fosse vivo (e se gli piacessero i cinecomics).
I personaggi sono pazzi ma sinceri. Gente che ha fallito. Che ha rimorsi. Che non si lava spesso. Ma sono veri. Yelena (Florence Pugh) è fantastica, sarcastica come sempre. Bucky (Sebastian Stan) ha carisma da “orso che ha letto troppo Dostoevskij”. E io? Io rubo scena. Sempre.
Azione bella tamarra. Esplosioni, pugni, salti. Anche se a volte più casino che coreografia, ma chi se ne frega, BANG BANG!
Dialoghi scritti bene, con toni più cupi ma anche autoironia. Sembra Marvel che ha guardato nello specchio e ha detto: “Forse facciamo film che non sono solo trailer lunghi?”

Perché Non guardare Thunderbolts* (The New Avengers) [spoiler: poche cose, ma le dico lo stesso perché sono onesto come vodka a buon mercato]:
Troppa gente. A volte sembra festa con troppi invitati. Chi parla? Chi guida? Chi è quello con la maschera? Boh. Nemmeno il regista lo sa sempre.
Trama che parte bene ma poi inciampa. Tipo me dopo troppa birra baltica. Intensa, ma poi si perde in svolte un po’ cliché.
Troppo “Marvel formula” alla fine. Sì, è più dark, più psicologico, ma alla fine BAM, c’è sempre la solita battaglia finale con luci colorate e cattivo che fa “muahahah”.
Io, Red Guardian, poco screen time! Skandal!
Conclusione:
Thunderbolts non è il solito film Marvel con arcobaleni e buoni sentimenti. È più sporco, più triste, più umano. Tipo vodka versata su diario segreto. I fan che vogliono solo CGI e battutine forse resteranno confusi. Ma chi cerca emozioni vere sotto il mantello del supereroismo troverà qualcosa di potente.
E io? Io ho già preparato costume per sequel. Perché anche gli eroi falliti meritano gloria.
Dasvidania, spettatore. Ci vediamo al prossimo round. 🥃💥
Il film è stato distribuito nelle sale italiane il 30 aprile 2025 e rappresenta il capitolo conclusivo della Fase Cinque del Marvel Cinematic Universe. In seguito alla sua uscita, il titolo è stato ufficialmente modificato in The New Avengers, come rivelato nella scena post-credit (che sono 2).
Regia: Jake Schreier Con: Florence Pugh, Sebastian Stan, David Harbour, Wyatt Russell, Olga Kurylenko, Hannah John-Kamen, Lewis Pullman, Geraldine Viswanathan, Julia Louis-Dreyfus, Chris Bauer, Wendell Pierce Anno: 2025 Durata: 126 min. Paese: USA Distribuzione: The Walt Disney Company Italia