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La vita va così – Il progresso arriva in SUV, ma il pastore non si sposta – Recensione

La vita va così: Riccardo Milani confeziona una commedia leggera che si guarda col sorriso e si digerisce senza pesantezza, come un pranzo buono ma senza salse. Niente prediche, niente virtuosismi: solo la storia semplice di un uomo, la sua terra, e un mondo che corre più di quanto serva.

Siamo nel sud della Sardegna, dove il mare è blu, la terra è dura e la testardaggine è un’eredità di famiglia. Qui vive Efisio Mulas (Giuseppe Ignazio Loi), uomo di poche parole e di un solo principio: la sua terra non si tocca.

Dall’altra parte arriva Giacomo (Diego Abatantuono), imprenditore milanese convinto che con abbastanza soldi si possa comprare tutto, anche il silenzio del vento. A tirare le fila per suo conto c’è Mariano (Aldo Baglio), fedele uomo di fiducia che apre la partita a braccio di ferro tra chi non cede e chi è abituato a vincere col portafoglio.

Nel mezzo, Francesca (Virginia Raffaele), la figlia di Efisio, divisa tra le radici e il richiamo del cambiamento, e Geppi Cucciari (Giovanna), voce ironica e concreta di una Sardegna che osserva, commenta e non perdona.

Riccardo Milani costruisce una commedia semplice e luminosa, dove la leggerezza si mescola alla dignità, e una storia minuscola diventa specchio di qualcosa di molto più grande: chi la vincerà, tra chi resiste e chi compra?

Cosa funziona in La vita va così

La leggerezza. Milani non vuole insegnare nulla, vuole solo raccontare bene e ci riesce.

La vita va così prende spunto dalla vicenda reale di Ovidio Marras, un pastore sardo che per anni ha rifiutato di vendere i suoi terreni nella zona costiera del sud della Sardegna, nonostante le pressioni di imprenditori intenzionati a costruire un resort di lusso,  facendo causa all’impresa edilizia.

Marras è diventato un simbolo locale di resistenza e dignità, un uomo semplice che ha difeso la propria terra come parte di sé.

Riccardo Milani e Michele Astori (che ha co-scritto la sceneggiatura) hanno trasformato quella vicenda reale in una commedia civile, aggiungendo personaggi di fantasia e toni più leggeri, ma mantenendo il cuore autentico della storia.

La vita va così “corre”, si guarda senza sforzo, ma non è vuoto: è quel tipo di semplicità che non si vergogna di esserlo.

La sceneggiatura è lineare, pulita, senza trucchi da festival: sa dove andare e ci arriva con passo fermo.

Il pastore vero (non attore professionista) è la rivelazione: naturale, misurato, con una presenza che non puoi dirigere, solo rispettare. Sta nel film come un ulivo in mezzo al vento  solido, autentico, mai fuori posto.

Virginia Raffaele sorprende con una recitazione asciutta, Abatantuono è l’usato sicuro che funziona, Aldo Baglio regala comicità con le sue espressioni inconfondibili e le sue battute giuste al momento giusto ed i paesaggi incontaminati fanno metà del lavoro: la Sardegna è bella e sembra un personaggio.

A tratti, La vita va così ricorda le sceneggiature di Francesco Nuti: quelle commedie dove tutto sembra un po’ surreale, popolato da personaggi eccentrici ed esasperati nei loro atteggiamenti, ma incredibilmente veri nel modo in cui si muovono. quel modo di raccontare la malinconia senza farne un dramma. Milani gira con la stessa tenerezza disincantata quella che ti fa sorridere anche quando, sotto sotto, ti si stringe qualcosa dentro.

Perchè non guardare La vita va così

Forse la semplicità è troppa: la storia si capisce dopo dieci minuti e non cambia rotta fino alla fine. Milani non osa, non spinge, non graffia e probabilmente non voleva farlo.

A tratti, il film sembra voler sottolineare il suo messaggio con l’evidenziatore: “difendere la terra è giusto!”. Vero, ma anche un po’ scolastico.

Il finale si intuisce con largo anticipo, come si intuisce che un resort non sarà mai davvero “sostenibile”.

Conclusione

La vita va così è una commedia di resistenza leggera, fatta di luce, sabbia e dignità. Non spinge la testa, non ti chiede di interpretare simboli o metafore: vuole solo che tu guardi, ascolti, e per un attimo respiri il ritmo di chi vive piano.

Milani firma un film sincero, ben recitato, con un’anima genuina. Non è un’opera che cambia la storia del cinema, ma una che la racconta senza mentire.

E quando a incarnarla è un pastore vero, che sta davanti alla macchina da presa come se fosse ancora al pascolo, capisci che a volte la verità non ha bisogno di sceneggiatura.

Il film è stato proiettato in anteprima il 15 ottobre all’inaugurazione della Festa del Cinema di Roma 2025 ed è al cinema dal 23 ottobre 2025. 

Regia: Riccardo Milani Cast: Virginia Raffaele, Diego Abatantuono, Aldo Baglio, Giuseppe Ignazio Loi, Geppi Cucciari Anno: 2025 Durata: 118 min. Paese: Italia Distribuzione: Medusa Film / PiperFilm

About Francesca Termine

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