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Jurassic World – La rinascita – La vita trova sempre un modo… per allungare il brodo – Recensione

Jurassic World – La rinascita: dinosauri, mutanti improbabili e dialoghi da latte alle ginocchia. Jeff Goldblum si interroga sul senso della vita (e del franchise).

😲 Trama

Salve, sono Jeff Goldblum (o meglio, il vostro Dr. Ian Malcolm interiore), e sono qui a domandarmi come sia possibile che il franchise di Jurassic Park sia ancora vivo e vegeto, nonostante la mia assenza e la legge della selezione naturale. In Jurassic World – La rinascita, diretto da Gareth Edwards, la scienza ha ormai smesso di chiedersi se “poteva” e ha deciso di non chiedersi più nemmeno se “doveva”.

Siamo su un’isola segreta, la Saint-Hubert, dove la InGen ha creato dinosauri mutanti, tra cui il Distortus Rex (che sembra uscito da un incubo di un designer di videogiochi sotto acido).

Dopo la solita fuga di bestie, diciassette anni e cinque sequel dopo, la Terra è diventata un Airbnb per dinosauri in cerca di clima equatoriale. La nostra eroina, Zora Bennett (interpretata da Scarlett Johansson), viene reclutata per recuperare il DNA di tre bestioni preistorici, con la promessa di salvare l’umanità da malattie cardiovascolari. Perché, si sa, quando hai un T-Rex a portata di mano, la prima cosa che pensi è: “Ehi, magari ci curano il colesterolo!”

Nel frattempo, una famiglia di turisti sfigati si ritrova a fare rafting con i dinosauri, mentre i protagonisti si barcamenano tra dialoghi da latte alle ginocchia e motivazioni più deboli di un recinto elettrico in Jurassic Park.

“La natura si vendica sempre… ma stavolta lo fa con sei braccia e un mutuo da pagare.”

🎬 Cosa funziona in Jurassic World – La rinascita

Qui bisogna essere onesti: la CGI e gli animatronics sono da urlo (letteralmente, quando il Distortus Rex entra in scena). Il lavoro tecnico di Edwards è impeccabile, e le sequenze d’azione sono orchestrate con la precisione di un Velociraptor in caccia.

Scarlett Johansson brilla anche quando recita battute che nemmeno un Brachiosauro riuscirebbe a digerire.

Alcune scene sono così assurde che fanno il giro e diventano geniali. “Non possiamo lasciarli qui, potrebbero diventare… vegetariani!” è già cult.

La colonna sonora di Alexandre Desplat si fonde con i temi di John Williams e, per un attimo, sembra di essere tornati nel 1993.

Sempre loro, i veri protagonisti: i Dinosauri. Anche se ormai sembrano più stanchi di me dopo una maratona di conferenze sul caos.

“Non possiamo lasciarli qui, potrebbero diventare… vegetariani!”

😬 Perché non guardare Jurassic World – La rinascita

La trama si trascina come un Triceratopo con la gotta. Le motivazioni dei personaggi sono così poco ficcanti che persino il T-Rex sembra più motivato a cambiare dieta che a inseguirli.

“Dobbiamo salvare il mondo… di nuovo?” – “Sì, ma prima facciamoci un selfie con il Mosasauro.” Dialoghi da latte alle ginocchia.

Il Distortus Rex e i Mutadon sembrano il risultato di una notte brava tra Frankenstein e un designer di Pokémon.

Edwards, dopo Rogue One e Godzilla, qui sembra aver preso la DeLorean e puntato dritto verso la serie B.

Siamo al settimo film. Siamo sicuri che la vita debba sempre trovare un modo? O forse è ora che il franchise si estingua come i suoi protagonisti?

“La prossima volta, portatevi un paleontologo. O almeno un avvocato.”

🦕 I film della saga di Jurassic Park

La saga di Jurassic Park è come un T-Rex in pensione: non vuole proprio saperne di estinguersi. Dal 1993, il capolavoro di Steven Spielberg ha dato il via a un’epopea preistorica fatta di scienziati troppo curiosi, recinti che non tengono mai e dinosauri con più carisma dei protagonisti umani.
Dopo il primo film, la saga ha attraversato sequel, reboot e spin-off, passando per mani diverse come quelle di Joe JohnstonColin TrevorrowJ.A. Bayona e ora Edwards.

Ogni capitolo ha provato a reinventare la ruota (o il fossile), tra parchi a tema, fughe rocambolesche e nuove specie sempre più improbabili.
Il risultato? Un brand che, tra alti e bassi, continua a farci chiedere: “Ma davvero serviva anche questo capitolo?” Eppure, ogni volta che sentiamo il tema di John Williams, torniamo tutti un po’ bambini… o almeno, paleontologi improvvisati.

“La vita trova sempre un modo. Ma il copione, purtroppo, no.”

🦴Film con dinosauri

Il cinema ha sempre avuto un debole per i dinosauri, creature che incarnano il fascino dell’ignoto e la nostalgia per un’epoca in cui l’unico problema era non finire sotto una zampa gigante.

Dai classici come King Kong, dove i dinosauri sono avversari degni di una scimmia gigante, ai kolossal moderni come Godzilla, che trasforma il dinosauro in una minaccia nucleare, passando per l’animazione tenerona de Il viaggio di Arlo e la CGI pionieristica di Dinosauri.

E come dimenticare In viaggio con i dinosauri, che ha cresciuto generazioni di piccoli paleontologi?

Insomma, i dinosauri al cinema sono come il prezzemolo: li trovi ovunque, e spesso rubano la scena agli umani.

🦖 Conclusioni

Jurassic World – La rinascita è un film che, come un T-Rex con la sciatica, zoppica tra nostalgia e tentativi di modernità, cercando di risvegliare lo stupore di un tempo ma inciampando spesso in dialoghi da latte alle ginocchia e motivazioni dei personaggi più fragili di un recinto elettrico in saldo.

Certo, la regia di Gareth Edwards e la fotografia di John Mathieson danno una spinta kolossale all’estetica, e il cast – con una Scarlett Johansson che brilla anche tra i denti aguzzi dei dinosauri – fa il possibile per non essere divorato dalla banalità.

Il film si prende il rischio di tornare alle origini, abbandonando le spy story e le locuste giganti per riscoprire l’avventura pura, il senso di meraviglia e un pizzico di (involontaria) comicità da B-movie.

Ma, come direbbe il buon Ian Malcolm, “La sopravvivenza non è certa”. E infatti, tra dinosauri mutanti che sembrano Pokémon scartati e scelte narrative discutibili, l’unica vera certezza è che qui si sopravvive solo grazie allo spettacolo visivo e a qualche lampo di autoironia.

In definitiva, Jurassic World – La rinascita è un parco giochi per nostalgici, un reboot che si traveste da spin-off e che, pur non facendo tremare l’acqua nei bicchieri come nel ’93, regala comunque un paio di ruggiti degni di nota.

Il brand? Ormai è come il DNA dei dinosauri: mescolato, stiracchiato, ma ancora incredibilmente vivo.

E io, Jeff Goldblum, sono sempre più meravigliato che tutto questo continui ad accadere… anche senza di me.

Ma, come diceva qualcuno, “La vita trova sempre un modo. E anche i produttori di Hollywood.”

Così sì che si fa critica con stile!

Regia: Gareth Edwards Con: Scarlett Johansson, Jonathan Bailey, Manuel Garcia-Rulfo, Mahershala Ali, Rupert Friend, Luna Blaise Anno: 2025 Durata: 133 min.. Paese: Stati Uniti Distribuzione: Universal Pictures

About Davide Belardo

Editor director, ideatore e creatore del progetto Darumaview.it da più di 20 anni vive il cinema come una malattia incurabile, videogiocatore incallito ed ex redattore della rivista cartacea Evolution Magazine, ascolta la musica del diavolo ma non beve sangue di vergine.

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