Il Professore e il Pinguino: Cari amici umani, immaginate il vostro amico a quattro zampe, ora sostituitelo con un pinguino testardo e tenace, e avete il protagonista del film.
Diretto da Peter Cattaneo, questo gioiellino del 2024 racconta con garbo e semplicità una storia vera che è tanto dolce quanto stravagante, interpretata da Steve Coogan e Jonathan Pryce, dove il dramma si fa comico e la comicità drammatica, un po’ come il mio alter ego nel film del Dottor Dolittle quando cerca di convincere quegli animali a fare la loro parte.
Cosa succede? Un professore inglese in Argentina negli anni ’70 adotta un pinguino intraprendente, che non lo molla più nemmeno col lockdown…ops, volevo dire con la dittatura. La pellicola non è un’operetta zuccherosa, ma una commedia drammatica che lascia il segno con delicatezza, come se fosse un pinguino che ti si siede in punta al naso e aspetta che glielo accarezzi.
“A volte devi solo mettere il pinguino in piscina e lasciarlo nuotare.“

🐧 Cosa funziona ne Il Professore e il Pinguino
Il film si muove con la leggerezza di un pinguino su una lastra di ghiaccio sottile ma con la forza di un dramma ben narrato. La regia di Peter Cattaneo riesce a tenere insieme la comicità visiva di un pennuto goffo con la tensione politica di un’Argentina di quegli anni senza far mai inciampare il ritmo o la sensibilità. Steve Coogan, da maestro dell’ironia, incarna un professore che sembra avere più difetti di un animaletto in un negozio di cristalli, ma con cuore sufficientemente grande da far battere anche a un pinguino.
La sceneggiatura di Jeff Pope non si perde in troppi voli pindarici ma, come dico io, «A volte devi solo mettere il pinguino in piscina e lasciarlo nuotare» e lasciate che vi dica, l’effetto è più magico di quando parlo con un coniglio che cambia colore.
La combinazione di elementi comici e il tocco drammatico regalano un film che sorride mentre riflette, tra citazioni da Dottor Dolittle e metafore che volano più in alto del mio pappagallo di fiducia. Una storia semplice ma orchestrata perfettamente, dove ogni scena è come un battito d’ala (o d’ala di pinguino).
“Quando un pinguino decide di seguirti, non è solo il freddo a gelarti il cuore.”

🙃 Perché non guardare Il Professore e il Pinguino
Se siete in cerca di un film che vi strappi lacrime a fiumi o che vi scruti l’anima con l’acume di un thriller psicologico, allora questo potrebbe non essere il vostro ghiacciolo preferito. Il Professore e il Pinguino è più come una tazza di tè caldo in una giornata fredda: confortante, amichevole, ma niente fuochi d’artificio cosmici.
Inoltre, se siete allergici ai pinguini o se non riuscite a vedere un film senza aspettarvi effetti speciali hollywoodiani, potreste trovarvi un po’ spaesati. E ho detto “potreste” perché, al contrario di me quando cerco di far capire agli animali che non parlano umano, questo film comunica la sua storia con chiarezza e gentile ironia, senza troppe acrobazie narrative ma con sincerità.
Insomma, se preferite dramedy piene di fronzoli, forse passate avanti; ma se vi basta una storia che vi faccia sorridere e pensare mentre un pinguino vi ruba il cuore, siete a casa.
“Insegnare con un pinguino ha più lezioni di quanto un libro può insegnare.”
🐧 Box – I film che fanno il miracolo piumato: pinguini alla riscossa
Nel grande zoo del cinema, il pinguino ha sempre fatto la sua figura: che sia protagonista di dance floor ghiacciati o agente segreto di acrobazie improbabili. Forse perché ci somiglia un po’ — elegante fuori, imprevedibile dentro.
Abbiamo Il Professore e il Pinguino, commedia drammatica dove l’amico pennuto diventa metafora di coraggio e tenerezza: qui il pinguino non balla, ma insegna agli umani a smettere di prendersi troppo sul serio.
Il ritmo cambia con Happy Feet, dove il piccolo Mambo fa tremare le penne a forza di tap e la morale è più zuccherosa di una torta all’amaretto. Si prosegue con I pinguini di Madagascar, spin-off che trasforma il manipolo di pinguini in una squadra di agenti segreti più efficaci della CIA — almeno sullo schermo.
Non mancano le avventure documentaristiche come La marcia dei pinguini, che trasforma un viaggio glaciale nell’Antartide in una lezione di resilienza che neanche Rocky Balboa. E per chi ama il dark, il Pinguino di Batman – Il ritorno merita una menzione speciale: villain paludato di gothic e sarcasmo gelido.
E poi ci sarebbero trame d’animazione, commedie vintage e docu-film con pinguini in ogni salsa: dai surfisti paddle di Surf’s Up al manga surreale Penguin Highway.
🧑🏫 Conclusioni
Se c’è una costante nei film con protagonisti pinguini, è che ti costringono a guardare il mondo con occhi diversi. Sia che parlino di amicizia, coraggio, follia o resilienza, questi pennuti cinematografici sanno portare leggerezza dove c’era gelo, ricordandoci che, a volte, tutto quello che serve è qualcuno che si muova goffo al nostro fianco per cambiare la giornata.
Al cinema dal 9 Ottobre con Eagle Pictures.
Regia: Peter Cattaneo Cast: Steve Coogan, Jonathan Pryce, Vivian El Jaber, Julia Fossi, Björn Gustafsson Anno: 2025 Durata: 111 min Paese: Regno Unito / Spagna / USA Distribuzione: Eagle Pictures