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I Peccatori – Il Blues nasce dal sangue, i peccatori danzano col diavolo – Recensione

I Peccatori: un viaggio viscerale nel cuore del Sud, dove il blues grida libertà e il passato non smette di mordere.

Mississippi, 1932. Nel cuore del Delta, la Grande Depressione ha lasciato la polvere sulle strade e la fame nelle ossa. Le piantagioni arrancano, le tensioni razziali ribollono sotto la superficie e il blues – nato proprio lì – è il solo linguaggio che dà voce al dolore e alla speranza.

Smoke ed Elias Stack (Michael B. Jordan), reduci da un passato violento a Chicago, tornano nella terra natia per ricominciare. Aprono un juke joint ai margini della città, dove la musica diventa rifugio e ribellione. È un piccolo miracolo notturno: tra botti di moonshine e assoli di chitarra, la vita sembra finalmente voler sorridere.

Ma quella terra non dimentica. Le ombre si fanno più lunghe, i silenzi più pesanti. Qualcosa – o qualcuno – si aggira nel buio, una presenza misteriosa che si insinua tra le crepe del locale e dei suoi protagonisti. È una minaccia reale? Un fantasma del passato? O entrambe le cose?

Il juke joint si trasforma in un palcoscenico di tensione, tra superstizione, sguardi sospetti e vecchi rancori mai sopiti. I fratelli Stack dovranno guardarsi dentro, affrontare quello che sono stati… e soprattutto, decidere chi scegliere di essere.

Cosa funziona ne I Peccatori

Dopo Creed e Black Panther, Ryan Coogler cambia tono, ma non intensità. Con I Peccatori firma un film più raccolto, torbido, ma incredibilmente vibrante. Niente ring, niente supereroi: qui la lotta è interiore. È la battaglia silenziosa per seppellire il passato, reinventarsi, sopravvivere in una terra che respira dolore e memoria.

Il vero protagonista? Il Blues. Più di una colonna sonora, è la spina dorsale del film. Dettaglia il ritmo, racconta le emozioni taciute, accompagna lo spettatore in un viaggio denso di malinconia, rabbia e speranza. La partitura di Ludwig Göransson è una sinfonia nera e sudata, che vibra tra le tavole malmesse del juke joint e le cicatrici dei personaggi.

Coogler dirige con occhio preciso e mano ferma. Le paludi del Mississippi non sono sfondo, ma presenze vive. I tramonti sembrano minacciare più che commuovere. E il juke joint, con le sue luci basse e il fumo nell’aria, è il cuore pulsante della storia: un teatro umano dove ogni nota può accendere un ricordo o una vendetta.

La scena clou? Un’esplosione emotiva costruita come un crescendo jazz. Il locale si trasforma in un palcoscenico febbrile: chi canta per restare vivo, chi balla per dimenticare, chi affronta finalmente quel fantasma che lo segue da anni. Ogni sguardo è una resa dei conti. Ogni gesto grida la voglia disperata di sentirsi liberi, almeno per una notte.

Michael B. Jordan è magnetico nel doppio ruolo dei fratelli Stack. Con pochi sguardi e molti silenzi, costruisce due anime diverse ma legate da un destino comune. Accanto a lui, Hailee Steinfeld e Delroy Lindo tengono il passo con interpretazioni solide, intense, vere.

I Peccatori è un film che lavora in sottrazione, senza mai urlare. Un noir umido e teso, dove la musica guida i passi dei personaggi e il passato – come certi riff di chitarra – riemerge quando meno te lo aspetti. Un racconto che si insinua piano, ma resta.

Perché non guardare I Peccatori

Il peccato di questo film? La durata. Con oltre due ore sul groppone, anche i più appassionati rischiano di cominciare a pensare più alla posizione della lancetta dei minuti che alla tensione narrativa. Una mezz’ora in meno e I Peccatori avrebbe potuto guadagnare in ritmo, tensione… e risparmiare qualche sbadiglio di fine serata.

Poi c’è quell’aria familiare. Il juke joint isolato, l’atmosfera satura di presagi, l’arrivo del pericolo che cambia le regole del gioco… Chi ha visto Dal tramonto all’alba di Robert Rodriguez potrebbe provare un sottile déjà vu. Certo, qui niente battute pulp o sparatorie da videoclip, ma in certi momenti ti viene da chiederti se per caso non stiano per abbassare le luci e far entrare Salma Hayek. Spoiler: no.

I Peccatori è uscito al cinema in Italia il 17 aprile 2025. È prodotto da Proximity Media e distribuito da Warner Bros. Pictures.

Regia: Ryan Coogler Con: Michael B. Jordan, Hailee Steinfeld, Miles Caton, Jack O’Connell (II), Wunmi Mosaku, Jayme Lawson, Omar Benson Miller, Delroy Lindo, Lola Kirke, Li Jun Li (II), Deneen Tyler, Christian Robinson (II), Theodus Crane, Gralen Bryant Banks, Buddy Guy, Ricardo Vargas (II), Michael A. Newcomer, Jermaine McTizic, Aadyn Encalarde, Saul Williams, Andrene Ward-Hammond, Tenaj L. Jackson, David Maldonado, Sam Malone, Nathaniel Arcand, Nicoye Banks Anno: 2025 Durata: 137 min. Paese: USA Distribuzione: Warner Bros Italia

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