Heretic: Due missionarie, una casa, e uno Hugh Grant che ti fa venire i brividi più di una notte in compagnia di Pazuzu. L’horror psicologico del 2024 scritto e diretto da Scott Beck e Bryan Woods arriva finalmente in Italia in una combo 4K+Bluray che, a livello tecnico, fa il suo sporco lavoro. Peccato per la solita tirchieria sugli extra. Ma andiamo con ordine. Disponibile dall’11 Giugno distribuito da Eagle Pictures.
🧛♂️ TRAMA: ENTRATE PURE, TANTO NON USCITE
Due missionarie mormoni, sorella Barnes e sorella Paxton, pensano di portare la parola del Signore e invece finiscono dritte nella tana di Mr. Reed, ovvero Hugh Grant versione “nonna papera con la motosega”. Insieme a lui, Sophie Thatcher (che già abbiamo visto fare miracoli nel 4K di Companion, vedi recensione) e Chloe East, due facce d’angelo che dopo mezz’ora vorrebbero solo un taxi per Salt Lake City. La casa si trasforma in una trappola, la fede in una partita a scacchi con Satana, e la tensione sale più veloce del colesterolo dopo una maratona di horror anni ’80.

📀 VIDEO: 4K CHE TI FA VEDERE PURE L’ANIMA (E LE RUGHE DI GRANT)
Ultra HD 4K HDR, formato 2.40:1, neri profondi come la notte in cui Linda Blair ha deciso che il letto era troppo stretto. Dettagli che nemmeno il confessionale li nasconde: ogni ombra, ogni goccia di sudore, ogni granello di polvere che nemmeno la perpetua. Il Bluray fa il suo, ma dopo il 4K sembra di guardare L’Esorcista su una TV a tubo catodico. Promosso, con qualche micro-imperfezione nelle scene buie, ma niente che ti faccia bestemmiare (almeno non troppo).
🔊 AUDIO: SENTI PURE LE PREGHIERE NON ESAUDITE
DTS HD 5.1 italiano e inglese, sottotitoli italiani per chi vuole capire anche quando Grant ti minaccia con la gentilezza. Il surround ti avvolge come una coperta bagnata: ogni scricchiolio, ogni sospiro, ogni “Amen” sussurrato ti arriva dritto nello stomaco. Dialoghi sempre chiari, effetti che fanno saltare anche il più navigato dei cinefili. Qui il lavoro è fatto con mestiere, senza effetti speciali da baraccone ma con la precisione di un chirurgo pazzo.

📦 CONFEZIONE: AMARAY, DUE DISCHI, ZERO SORPRESE
Classica scatola Amaray, due dischi, uno per il 4K e uno per il Bluray. Niente booklet, niente cartoline, niente di niente. Solo il film, come una predica della domenica: breve, essenziale e senza applausi.
🎁 EXTRA: LA LANDA ARIDA DELL’INFERNO
E qui arriva la nota dolente. L’edizione italiana, come da tradizione, si presenta senza uno straccio di extra. Niente making of, niente interviste, niente commenti audio. Solo il film, nudo come mamma Eagle Pictures l’ha fatto. E fa ancora più rabbia sapere che all’estero qualche contenuto extra c’è. Ormai ci abbiamo fatto il callo. Un vero peccato, perché Grant che spiega come diventare più inquietante di un prete in confessionale, ce lo saremmo goduti volentieri.
🙏 FEDE, DUBBIO E PROPAGANDA
Heretic non ti fa solo saltare sulla sedia: ti prende a schiaffi con domande scomode su fede, propaganda religiosa e il confine tra credere e farsi infinocchiare. Beck e Woods usano la religione come una mazza da baseball psicologica, e la casa di Reed diventa la sala d’attesa del purgatorio. Qui non si predica, si tortura (mentalmente). Altro che catechismo: qui si gioca sporco e chi non si scotta è solo perché ha già la corazza.
🎼 LA COLONNA SONORA È UNA LITANIA ROCK CHE TI ENTRA NEL CERVELLO
La musica di Heretic non si limita a fare da sottofondo: diventa un’arma psicologica affilata come un rasoio. Beck e Woods qui giocano sporco, prendendo pezzi iconici e li trasformano in strumenti di manipolazione mentale. Il colpo da maestro? L’uso di “Creep” dei Radiohead durante i monologhi di Reed.
Durante questa scena, paragona religioni, giochi come Monopoly e brani musicali, affermando che tutto è iterazione: dice che “The Air That I Breathe” dei Hollies, “Creep” dei Radiohead e “Get Free” di Lana Del Rey sono fondamentalmente versioni della stessa idea.
In particolare, nel film Mr. Reed canta “I’m a creep, I’m a weirdo” da Creep, ma lo fa in modo sinistro e ansiogeno, rendendo la canzone ancora più inquietante. Thom Yorke aveva scritto l’inno di chi si sente fuori posto nel mondo, e qui Grant lo trasforma nel manifesto di chi quel mondo vuole controllarlo e distruggerlo.
Quel capolavoro di autocommiserazione e alienazione diventa la colonna sonora perfetta per un predatore che si dipinge come vittima, che usa la propria “diversità” e il proprio senso di esclusione come esca per le sue prede.
La genialità sta proprio qui: prendere canzoni che tutti conosciamo, che abbiamo nel cuore, e stravolgerle fino a renderle inquietanti. La propaganda religiosa funziona così – prende simboli familiari, melodie rassicuranti, parole conosciute e le piega ai propri scopi. Ogni nota diventa una goccia cinese, ogni ritornello una litania ossessiva che ti entra nel cervello e non ti molla più. Reed usa la musica come un prete usa le preghiere: per ipnotizzare, convincere, sottomettere. Solo che qui l’altar maggiore è il salotto di casa, e l’ostia consacrata sa di veleno.

👩🦰 LE DONNE DI HERETIC: SOPHIE THATCHER E CHLOE EAST
Sophie Thatcher, già regina del sangue nel 4K di Companion (recensione qui), si conferma una delle giovani attrici più toste del cinema horror. Chloe East non è da meno, e insieme tengono la tensione alta senza mai scadere nella solita “final girl” da supermercato. Qui si vince con il cervello, non con le urla.

😈 HUGH GRANT: IL DIAVOLO HA IL SORRISO BRITISH
Scordatelo il Grant impacciato che balbetta davanti a una Julia Roberts. Qui, in Heretic, Hugh Grant è il vicino di casa che ti offre il tè e poi ti chiude in cantina. Il suo Mr. Reed è un predatore vestito da nonnino, capace di passare dalla gentilezza zuccherosa alla minaccia sottile in meno tempo di quanto ci metti a dire “Padre Nostro”. Altro che Daniel Cleaver: qui Grant è la versione horror di Ned Flanders sotto acido.
Ogni sguardo, ogni pausa, ogni battuta detta con quella voce da carogna ti fa sudare freddo. Non urla mai, non serve: ti inchioda con la logica, ti disarma con la cortesia, ti stende con l’ironia. E quando finalmente mostra i denti, capisci che il vero mostro non viene dall’inferno, ma dal quartiere residenziale. Grant qui si reinventa villain con una naturalezza che fa paura. Se pensavi di aver visto tutto da lui, qui ti ricredi — e ti viene pure voglia di cambiare serratura.
CONCLUSIONI: UN’EDIZIONE CHE È UN PECCATO NON AVERE (MA CHE RESTA UN PO’ SPRECATA)
Heretic in 4K è una benedizione per chi ama l’horror che non fa sconti. Tecnicamente promosso, coraggioso nel portare in Italia un horror così scomodo e moderno. Ma la mancanza di extra è una bestemmia che nemmeno il prete ti assolve. Se vuoi solo il film, qui hai il massimo. Se cerchi anche il contorno, arrangiati. Ma almeno stavolta il viaggio negli inferi è in Ultra HD, e vuoi mettere la soddisfazione?