Home / RECENSIONI / Flight Risk – Trappola ad alta quota – Un aereo, un carico umano e un pilota sospetto – Recensione

Flight Risk – Trappola ad alta quota – Un aereo, un carico umano e un pilota sospetto – Recensione

Flight Risk – Trappola ad alta quota: Un film che vola basso, ma almeno non precipita. A differenza di certi amici miei. Regia di Mel Gibson, mica uno qualsiasi. L’uomo che ha diretto Gesù stesso (spoiler: finisce male anche lì). Stavolta però dirige Mark Wahlberg che, ovviamente, fa l’uomo duro con il passato torbido e lo sguardo da “mi dispiace, ho appena fatto saltare un edificio”.

🧳 Testimonianza di Toni “il Tappo”, ora noto come signor Luigi Bianchini, floricoltore in Wisconsin (o forse no)

Allora, premessa: io non volevo vederlo, ‘sto film. Giuro. Stavo nella sala d’attesa del marshal, TV accesa, popcorn sgonfi, e parte Flight Risk. Già dal titolo ho pensato: “Ecco, un’altra americanata con un aereo e qualcuno che urla ‘abbiamo un problema’…”. Invece oh, sorpresa: è una roba che si lascia guardare. Ma con calma eh, non t’aspetta nessuno.

🎥 Trama (senza spoiler, ché io so mantenere i segreti… tranne sotto interrogatorio)

C’è Mark Wahlberg – sì, proprio lui, quello che una volta faceva “The Fighter“, e ora sembra lo zio che ha visto troppe dirette Facebook – che fa il pilota di un aereo. Ma mica Ryanair, no: un volo privato, una tratta segreta, e a bordo c’è un tipo da scortare. Uno scomodo. Uno che sa troppo.
Tipo me, capito?

Ecco, solo che le cose prendono una piega… diciamo turbolenta. Chi è chi? Chi tradisce chi? Chi ha il coltello? (Spoiler: tutti, più o meno). È una partita a poker sull’aereo, ma con più sangue e meno fiches.

Cose che volano alto in Flight Risk – Trappola ad alta quota (scrivo in codice, perché non si sa mai)

La tensione: guarda, non sarà Hitchcock, ma almeno tiene svegli. Io certe scene le guardavo con un occhio solo, e non per la cervicale, ma perché non si capiva chi volesse far fuori chi. Simpatico.

Mark Wahlberg: oh, Marky Mark ci dà dentro. Forse recita più con la chierica che con gli occhi, ma ha quella faccia da “non mi fido neanche di me stesso” che regge il gioco. E poi, quando parte la rissa sull’aereo, sembra di stare in una puntata di Prison Break con le turbolenze. Perfetto nella parte dell’uomo che non ha mai fatto pace con se stesso (o col regista). Se c’è da pestare o da versare una lacrima, lui è lì, pronto. Si fa guardare, anche se ogni tanto ha lo sguardo da “sto ancora pensando al pollo grigliato”.

Regia di Mel Gibson: sì, è un film piccolo, ma zio Mel sa come si tiene la tensione a mille. Un po’ thriller, un po’ Die Hard su un aereo, un po’ Portami via da questa trama ma fammi godere ogni secondo.

Il ritmo: stretto, contenuto, come una valigetta con dentro roba illegale. È un film che non ti fa perdere troppo tempo. In 90 minuti succede di tutto, ed è meglio così: io dopo un’ora comincio a diventare ansioso anche senza colpa.

Atmosfera: claustrofobica il giusto, con una spruzzata di paranoia. Sembra la mia vita. Solo con meno FBI.

Cose che volano basso in Flight Risk – Trappola ad alta quota (come certi testimoni, tipo Carmine il Cammello)

La sceneggiatura: diciamocelo, la trama ha più buchi di una gomma bucata sulla Salerno-Reggio. Alcuni dialoghi sembrano scritti da uno che ha visto Air Force One e poi ha detto: “Famo la stessa cosa, ma col budget dei polpettoni del sabato sera”. Se stai attento, capisci dove si andrà a parare. E ci arrivi anche prima dello sceneggiatore. Cioè, se io – mezzo intontito dal cioccolato – capisco il twist mezz’ora prima, c’è un problema.

I colpi di scena: prevedibili come un “non sono stato io” a fine processo. Appena entra in scena un personaggio dici “questo tradisce” e boom, dieci minuti dopo succede. Ma dai.

Il budget: si vede che hanno risparmiato su tutto, pure sull’aereo. A un certo punto ho pensato che volassero su un set Ikea con le ali. Ma l’impegno c’è, eh. Tipo quelli che ti vendono Rolex falsi ma almeno te li impacchettano bene.

✍️ Conclusione (scritta in grafia finta, ché devo cambiare identità domani)

Flight Risk è il classico film da testimone sotto protezione: lo guardi mentre aspetti che ti spostino in Nebraska con nome nuovo e giardino da curare. Non ti cambia la vita, ma almeno non ti tradisce. E in tempi di cinema urlato, è già qualcosa.

Certo, se ti piacciono i film eleganti, coi dialoghi alla Sorkin e le sorprese da manuale… lascia perdere.

Ma se vuoi un’ora e mezza di suspense aerea, botte in quota… allora accomodati. Tanto sei già sotto sorveglianza.

Il film sarà nelle sale italiane dall’8 maggio 2025 distribuito da Eagle Pictures.

Regia: Mel Gibson Con: Mark Wahlberg, Michelle Dockery, Topher Grace, Leah Remini, Paul Ben-Victor, Monib Abhat, Eilise Patton Anno: 2025 Durata: 91 min. Paese: USA Distribuzione: Eagle Pictures

About Davide Belardo

Editor director, ideatore e creatore del progetto Darumaview.it da più di 20 anni vive il cinema come una malattia incurabile, videogiocatore incallito ed ex redattore della rivista cartacea Evolution Magazine, ascolta la musica del diavolo ma non beve sangue di vergine.

Guarda anche

love-lies-bleeding-recensione-bluray-copertina

Love Lies Bleeding – Il Pumping Iron dell’Amore Tossico [Recensione Blu-ray]

Scopri la recensione ironica e approfondita del Blu-ray di Love Lies Bleeding: un thriller romantico-psicotico …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.