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Eden – Una fuga dalla civiltà – Recensione

Eden: Quando il sogno di mollare tutto… ti presenta il conto. La scelta ambiziosa di Ron Howard: trasformare il paradiso in inferno.

Inizio anni ’30: l’Europa è segnata dalla crisi economica del 1929 e dal crescente malcontento politico. In Germania, la tensione sociale e il desiderio di evasione spingono alcuni a cercare un nuovo inizio lontano dalla civiltà.

Il dottor Friedrich Ritter (Jude Law) e la sua compagna Dore Strauch (Vanessa Kirby) abbandonano il loro paese per rifugiarsi su un’isola remota delle Galápagos. Sognano una vita libera, lontana dal caos del mondo, ma il loro paradiso viene presto violato.

L’arrivo di altri coloni spezza l’equilibrio. La famiglia Wittmer, in fuga da un passato difficile, cerca rifugio sull’isola. Ma è la baronessa Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn (Ana de Armas), affascinante e spietata, a stravolgere tutto. Lei non vuole semplicemente vivere lì: vuole dominare, creare un regno tutto suo.

Ciò che inizia come un’utopia si trasforma in una spirale di tensione, manipolazione e sospetti. Il paradiso diventa una gabbia. Le regole della civiltà si sgretolano. L’istinto di sopravvivenza prende il sopravvento.

Il film, tratto da una storia vera, diventa un inquietante esperimento sociale: cosa resta dell’uomo quando è spogliato di ogni convenzione?

Cosa funziona in Eden

Uno degli elementi più riusciti del film è l’ambientazione mozzafiato. Comprensibile come L’isola di Floreana si sia prestata perfettamente a essere il teatro di un mistero che ha segnato i suoi primi abitanti.

La fotografia di Mathias Herndl esalta la bellezza e l’isolamento del luogo, creando un contrasto potente con la tensione crescente tra i personaggi. Il film affronta temi universali come il desiderio di libertà, il bisogno di controllo e la fragilità delle utopie, mostrando come il sogno di un nuovo inizio possa facilmente degenerare nel caos.

La colonna sonora di Hans Zimmer è una scelta vincente: le sue melodie avvolgenti e inquietanti amplificano la tensione e il pathos della storia, colmando le eventuali lacune narrative e rafforzando l’atmosfera.

Degna di nota anche la performance di Sydney Sweeney nei panni di Margret Wittmer: un personaggio che inizialmente sembra anonimo ma che sorprende piacevolmente nel finale.

Perché non guardare Eden

Guardare questo film restituisce la sensazione di stare su un’ altalena: ti solleva con momenti di vero stupore, ma subito dopo ti lascia sospeso, con un senso di incertezza e inappagatezza.

La narrazione appare sbrigativa e non sfrutta appieno il suo potenziale. Il film sembra incerto sulla sua vera identità: vuole raccontare una storia realmente accaduta o trasformarsi in un survivor thriller? Forse tenta di mescolare entrambi gli elementi, ma il risultato rimane ambiguo, nonostante la qualità del cast e le premesse narrative.

La domanda che resta è: qual è l’obiettivo del regista?

Sono uscita dal cinema con questo dubbio, ma anche con una nuova verità che mancava al mio bagaglio di conoscenza storica.

Scelto per l’apertura del 42° Torino Film Festival, il nuovo film del due volte Premio Oscar Ron Howard, autore di pellicole indimenticabili come Apollo 13 e A Beautiful Mind, arriverà nei cinema dal 10 aprile.

Regia: Ron Howard Con: Jude Law, Ana de Armas, Sydney Sweeney, Vanessa Kirby, Toby Wallace, Daniel Brühl, Richard Roxburgh, Felix Kammerer, Tim Ross, Nicholas Denton, Paul Gleeson, Antonio Alvarez Anno: 2024 Durata: 129 min. Paese: USA 2024. – 01 Distribution

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