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Dracula – L’amore perduto – Il cuore oscuro dell’amore eterno – Recensione

Dracula – L’amore perduto: Luc Besson reinventa il mito di Dracula trasformando l’oscurità in poesia e la maledizione in un atto d’amore.Un vampiro che non spaventa, ma seduce, soffre e sogna.Un viaggio gotico e struggente nel cuore dell’immortalità e del desiderio.

Nel cuore oscuro della Transilvania, il principe Vlad (Caleb Landry Jones) perde la sua amata Elisabeta (Zoë Bleu) e, con lei, ogni fede.

Maledetto dall’eternità, diventa Dracula, un’anima condannata a vivere di notte, in cerca dell’unica luce che ha mai conosciuto: l’amore. Secoli dopo, a Parigi, incontra Mina (ancora Zoë Bleu), specchio perfetto della donna perduta.

Tra sangue e redenzione, passione e colpa, Vlad dovrà scegliere se restare prigioniero dell’immortalità o morire per amore una seconda volta.

Cosa funziona in Dracula – L’amore perduto

Nel suo Dracula – L’amore perduto, Luc Besson abbandona le ombre gotiche più crudeli del mito per illuminare l’anima del vampiro con una luce nuova: quella del sentimento. Ispirandosi liberamente al personaggio immortale di Bram Stoker, il regista francese sceglie la via romantica, restituendo a Vlad non solo i canini affilati, ma un cuore che batte dietro il mantello di tenebra.

La regia di Besson è un atto di precisione visiva, elegante e minuziosa. Ogni inquadratura sembra un dipinto intriso di sangue e malinconia. I paesaggi incantati e le atmosfere sospese evocano un sogno inquieto, dove l’amore e la dannazione si inseguono come due amanti che non possono toccarsi mai del tutto.

La fotografia onirica e la cura estetica da gioiello gotico fanno respirare il film come un poema visivo, mentre la colonna sonora, sussurrata e struggente, amplifica la tensione emotiva e rende Vlad più vittima che carnefice. È un Dracula umano, lacerato e sensuale, che conquista più con uno sguardo che con un morso.

Va riconosciuto a Besson un atto di coraggio artistico: affrontare un personaggio come Dracula, dopo le innumerevoli versioni cinematografiche, fumettistiche e televisive, richiede audacia e una visione personale forte.

La sua è un’ossessione raffinata, quasi intima, verso la figura di Stoker e il mito di Vlad, ma non nasce dall’amore per l’horror. Anzi, si percepisce chiaramente che Besson non ama il genere: nel suo film non c’è nulla di davvero horror. L’aspetto tetro e crudele che Stoker rappresentava come simbolo di maledizione e predazione è completamente rimosso. La ferocia diventa piuttosto un atto di vendetta, un gesto di dolore e di perdita, più umano che demoniaco. È come se il sangue non fosse più un segno di fame, ma di memoria.

Tutto, in questo Dracula – L’amore perduto, è fatto in funzione della ricerca dell’amore. È un amore che Vlad insegue da secoli, forse quattrocento anni, forse un’eternità, rincorrendo le tracce sensoriali di un passato perduto, persino i profumi che gli ricordano ciò che non può più toccare. Ogni gesto, ogni sguardo, ogni movimento diventa parte di un lungo balletto di memoria e desiderio, dove la bellezza e la dannazione si fondono.

Perché non guardare Dracula – L’amore perduto

Chi è fedele al romanzo o ama l’orrore cupo e sanguigno di Stoker potrebbe restare deluso.

Dracula – L’amore perduto di Besson preferisce il dramma sentimentale alla paura, rinuncia alla brutalità e alla bestialità del mito per abbracciare la dimensione più umana e malinconica del personaggio. In alcuni momenti il ritmo si fa contemplativo, quasi teatrale, ma è proprio in questa lentezza che il film trova la sua voce più autentica. Non bisogna aspettarsi l’azione o il terrore: qui domina la nostalgia, non l’incubo.

È intriso nel titolo stesso, Dracula – L’amore perduto di Luc Besson resta un’opera sincera e visionaria, un racconto da vedere con il cuore, non con i denti affilati dell’attesa. Un film che trasforma il Principe delle Tenebre in un cavaliere dell’amore eterno, capace di far tremare non per terrore, ma per emozione.

Il film è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2025 il 24 ottobre 2025 e distribuito nelle sale il 29 ottobre con Lucky Red.

Regia: Luc Besson Con: Adam Driver, Léa Seydoux, Sam Riley, Eva Green Anno: 2025 Durata: 128 min. Paese: Francia, USA Distribuzione: Lucky Red

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