Dedicato a Ozu Vol. 1 e 2: CG Entertainment, in collaborazione con Tucker Film, ci prova con i Blu-ray di Yasujirō Ozu. “Il Cinefilo Brusco” applaude il coraggio, ma affila la katana per le mancanze.
Allora, chiariamo una volta per tutte questa faccenda dei cofanetti di Yasujirō Ozu. Parliamo di un gigante, uno che con la macchina da presa dipingeva haiku, mica pizza e fichi. E ora CG Entertainment, con la complicità di Tucker Film, ci lancia sul mercato Dedicato a Ozu Vol.1 e Dedicato a Ozu Vol.2 in Blu-ray. Una notizia che dovrebbe farci saltare sulla sedia come un personaggio di Miyazaki che scopre un mondo nuovo, se non fosse che, come al solito, bisogna fare i conti con le magagne dell’home video nostrano, che spesso tratta i maestri con la stessa cura di un Kitano quando deve regolare i conti con la Yakuza.

🍵 Ozu per Palati Fini (e Stomaci Forti): I Cofanetti Sotto la Lente 🍵
Mettiamolo in chiaro: avere undici film del maestro Ozu restaurati e serviti in alta definizione è un evento da segnare sul calendario, come la fioritura dei ciliegi in un film di Kurosawa. Ma qui, miei cari commilitoni della settima arte, la battaglia è anche contro la pigrizia editoriale, perché questi cofanetti, pur con l’intenzione di fare cosa gradita, hanno qualche ombra che neanche il più tetro dei suoi drammi.
Un buon film, come un buon sakè, ti scalda dentro. Ma se l’etichetta è sciatta e il bicchiere sporco, ti resta l’amaro in bocca.
Un vecchio samurai cinefilo, probabilmente deluso.

Dedicato a Ozu Vol.1: Un Ritorno Gradito, Ma con Amputazioni
Questo primo box, diciamolo senza peli sulla lingua, è la ristampa di quello nato da un crowdfunding pre-startup, quando ancora si credeva nelle fiabe. Dentro ci trovate sei pietre miliari, restaurate in 4K (ma attenzione, signori, parliamo di Blu-ray, il 4K fisico vero sembra un lusso che in Italia ci sogniamo la notte):
- Tarda primavera (1949)
- Viaggio a Tokyo (1953) – la bibbia del cinema intimista.
- Fiori d’equinozio (1958)
- Buon giorno (1959)
- Tardo autunno (1960)
- Il gusto del sakè (1962) – il suo testamento cinematografico.
Grandi film, non c’è che dire. Peccato che, come un brutto taglio di montaggio, dalla versione precedente sia sparito il libro che accompagnava l’edizione. Iniziamo bene, complimenti! Era chiedere troppo un po’ di coerenza? Evidentemente sì anche se questo da effettivamente più valore al precedente cofanetto.

Dedicato a Ozu Vol.2: L’Inedito che Fa Gola (Ma non Fatevi Illusioni)
Il secondo volume, invece, è roba fresca del 2025, figlio di una campagna startup che ha visto i cinefili più accaniti mettere mano al portafoglio per vederlo nascere. Cinque perle, anch’esse restaurate e per la prima volta su Blu-ray qui da noi:
- Gallina nel vento (1948)
- Inizio d’estate (1951)
- Il sapore del riso al tè verde (1952)
- Inizio di primavera (1956)
- Crepuscolo di Tokyo (1957)
Almeno qui c’è il sapore della novità. Per chi ha partecipato al crowdfunding, c’è la soddisfazione di vedere il proprio nome nei ringraziamenti e di avere una copia numerata (solo i primi 500, gli altri si attaccano al tram, come si suol dire).

🎞️ Qualità Video e Audio: Luci Brillanti, Ombre Fastidiose 🎞️
Video: Parliamoci chiaro, da esperti a esperti. I restauri curati da Shochiku sono di ottimo livello, non c’è che dire. I master del Vol.1, derivati da scansioni 4K, su questi Blu-ray standard offrono una pulizia e una definizione che fanno gridare al miracolo rispetto alle vecchie edizioni DVD.
I dettagli emergono con una chiarezza sorprendente, la grana cinematografica è presente ma ben gestita, restituendo la matericità della pellicola. I film del Vol.2, provenienti da nuove digitalizzazioni, presentano anch’essi un quadro video solido, con colori fedeli (nei film a colori, ovviamente) e un bianco e nero contrastato e profondo. La resa generale è più che soddisfacente per il formato Blu-ray. Però, e qui mi scende la catena come a un personaggio di Kitano quando le cose vanno storte, sapere che per il Vol.1 esistevano master 4K e non averli proposti su un supporto UHD 4K vero e proprio fa intristire. È come avere una spada da samurai affilatissima e usarla per tagliare il pane. Un’occasione mancata che lascia l’amaro in bocca.
Audio: Qui, per fortuna, hanno fatto la scelta giusta, l’unica possibile per un purista. Audio originale giapponese (un solido DTS-HD Master Audio 2.0, come da prassi per questi lavori) con sottotitoli in italiano. E sia lode! I doppiaggi italiani dei film di Ozu, quando esistono, sono roba da dimenticare in fretta. Sentire le voci originali di attori immensi come Chishū Ryū o la divina Setsuko Hara è l’unico modo per apprezzare appieno la delicatezza e la potenza delle loro interpretazioni. Su questo, tanto di cappello.
💸 Contenuti Extra e Packaging: le Dune di Tottori Fatte Cofanetto 💸
E qui, signori miei ci si rifugia all’interno di un tempio shintoista.
Extra: Un pianto! Si parla di trailer e gallerie fotografiche, e neanche per tutti i film. Ma stiamo scherzando? Per Yasujirō Ozu? Uno che ha rivoluzionato il linguaggio cinematografico? Niente commenti audio di esperti, niente documentari, niente interviste d’archivio? È una miseria che fa urlare vendetta, come un demone della foresta dello Studio Ghibli a cui hanno disboscato casa.
Booklet: ASSENTE INGIUSTIFICATO! Nel primo volume, come detto, l’hanno fatto sparire. Nel secondo, non si sono nemmeno degnati di pensarlo. Ma dico io, due stracci di note critiche, un saggio introduttivo, qualche informazione sui restauri? Niente di niente. Un cofanetto da collezione senza un booklet è come un film di Kurosawa senza Toshiro Mifune: manca un pezzo fondamentale.
🌟 Considerazioni Finali: Prendere o Lasciare? (Il Portafoglio Abbia Pietà) 🌟
Allora, che si fa? Se siete a stecchetto di Ozu in alta definizione e non, questi cofanetti sono un acquisto quasi obbligato, nonostante tutto. Specialmente se siete riusciti ad accaparrarveli con l’offerta combinata del crowdfunding (circa 110 euro per entrambi, un prezzo onesto per undici film). Il coraggio editoriale di CG Entertainment e Tucker Film, seppur con la stampella delle collette popolari, va comunque riconosciuto in un panorama home video italiano che spesso sembra un campo di battaglia dopo il passaggio dei Sette Samurai.
Però, preparatevi a ingoiare il rospo per la pochezza scandalosa degli extra e per l’assenza totale di un apparato critico cartaceo degno di questo nome. È come ammirare uno splendido giardino zen, ma con le erbacce che crescono selvagge negli angoli.
Speriamo che questa sia solo una prima incursione e che in futuro ci sia più attenzione ai dettagli. Perché Ozu, signori, merita il trattamento riservato ai veri imperatori del cinema.
📅 Data di Uscita Italiana: 2025 (Vol.1 ristampa, Vol.2 nuova uscita).
🎬 Chicca Finale: Tokyo-Ga di Wim Wenders 🎬
A proposito di Ozu, CG Entertainment ha avuto il buon gusto di ristampare recentemente in DVD, in versione restaurata in 2K, anche Tokyo-Ga (1985) di Wim Wenders. Un viaggio poetico e cinefilo che Wenders compì a Tokyo sulle tracce del suo maestro spirituale. Un documentario che è pura poesia, essenziale per capire non solo Ozu, ma anche il Giappone e lo sguardo unico di Wenders. Se vi manca, recuperatelo senza indugio. È il giusto contrappunto, come il silenzio carico di significato dopo una scena intensa di Takeshi Kitano.
