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Svaniti nella notte – Recensione del film con Riccardo Scamarcio e Annabelle Wallis

Svaniti nella notte – Recensione del film con Riccardo Scamarcio e Annabelle Wallis

Oggi recensiamo l’interessante eppur a nostro avviso assai irrisolto, eufemisticamente parlando, così come nelle righe seguenti esplicheremo, thriller intitolato Svaniti nella notte. Distribuito giovedì 11 luglio su Netflix.

Diretto dal poliedrico Renato De Maria (Paz!, Hotel paura), versatile autore in differenti circostanze ché si districa, con buon abilità, fra serie televisive e lungometraggi dei più disparati, sperimentatore continuo e mutevole, e interpretato, nel ruolo del protagonista maschile, dal suo fidato e oramai affiatato, dopo la collaborazione fra i due avvenuta del superiore Lo spietato, Riccardo Scamarcio (Tre piani), Svaniti nella notte è uno scialbissimo giallo dalle buone tinte drammatiche, con alcune scene action non disprezzabili ma decisamente “artigianali”, della snella e poco intrigante durata di un’ora e trentadue minuti secchi e corposi, al contempo narrativamente friabili data l’esilità della sua struttura alquanto risibile, sceneggiato da Luca Infascelli (Almost Blue, La scuola cattolica) & Francesca Marciano.

I quali, per l’occasione, hanno riadattato l’argentino opus originario firmato Patxi Amezcua con Ricardo Darín (Il presidente), ovverosia I segreti del settimo piano, affinché De Maria ne girasse il rifacimento, giustappunto, ivi da noi disaminato. Purtroppo, ci duole ammetterlo, ragionevolmente stroncato abbastanza impietosamente.

Trama, sintetizzatavi necessariamente per non rovinarvi le sorprese, aggiungiamo, però assai scarse:

Pietro La Torre (Scamarcio) e la statunitense psicoterapeuta Elena Walgreen (Annabelle Wallis, Malignant, X-Men – L’inizio) sono una coppia sposata da anni, con problemi coniugali oramai aggravatisi e con due adorabili figli piccoli rispettivamente chiamati Giovanni e Bianca. Che però, misteriosamente e naturalmente in modo angosciante per i genitori succitati, all’improvviso spariscono nel nulla senza lasciar traccia alcuna. Forse sono stati rapiti e i rapitori chiedono un esoso riscatto in tempi brevissimi?

Un amico di vecchia data e d’infanzia di Pietro, vale a dire Nicola (Massimiliano Gallo), da anni incallito ed irredimibile spacciatore, offre a Pietro, il quale da Nicola s’è distaccato da tempo immemorabile a causa della professione criminosa di quest’ultimo, la possibilità di trovare il danaro necessario. Pietro però dovrà accettare un bieco compromesso e commettere qualcosa di pericoloso. Al che, la situazione s’ingarbuglierà fra doppiogiochismi furbeschi e loschi e un complottistico raggiro ove le apparenze ingannano. Oppur è soltanto una persona e basta l’artefice della macchinazione e della messinscena architettata?

Cosa funziona in Svaniti nella notte

In effetti e per dovere di obiettività, Svaniti nella notte è un film che, pur lasciandosi vedere e dal ritmo scorrevole, manca totalmente di nerbo e risulta una pellicola, oltre che banale in modo sconcertante, di matrice prettamente amatoriale, assomigliando infatti soventemente a una fiction in format(o) mignon assurdamente inappropriata perfino per la piattaforma di streaming menzionatavi. Ove però, malgrado abbondino prodotti “televisivi” diversificati, la qualità ne è spesso superiore.

Qui, De Maria, infatti, gira il suo film decisamente peggiore, un film che raramente appassiona e in cui a farla da padrone è spesso la prevedibilità più assoluta, oltre alla nient’affatto plausibile escalation degli eventi mostratici. Scamarcio, in virtù della sua consueta professionalità indiscutibile (sebbene, sottolineiamolo per correttezza, non eccelli e non s’impegni oltre il minimo sindacale) e della sua istrionica personalità indubbia, salva in parte la baracca, come si suol dire, facendo sì che la barca, non di proprietà del personaggio da lui incarnato in tal finzione cinematografica, bensì ovviamente da intendersi in senso figurato, di questo progetto alla bell’è meglio (mal) arrangiato, non del tutto affondi disastrosamente.

Ed è l’unica nota, parzialmente, di pregio di Svaniti nella notte. Oltre all’avvenente, seppur qui anonima ed inesistente a livello recitativo, presenza della fotogenica Wallis.

Perché non guardare Svaniti nella notte

Abborracciato, filmato perfino in modo maldestro da un De Maria negativamente sorprendente e inspiegabilmente, per nulla, ispirato, più che mai “televisivamente” convenzionale e senz’alcun guizzo registico, con un finale per di più melensamente ambiguo, Svaniti nella notte è un film futile senz’alcun mordente che svanisce (perdonateci per il voluto gioco di parole canzonatorio ma doveroso) immantinente dalla memoria ancor prima, addirittura, che ne avvenga la conclusione e sopraggiungano i titoli di coda.

Poiché, per quanto, ribadiamo, duri pressappoco sol un’ora e mezza, al di là di qualche sequenza d’azione decorosa, risulta un film sbiadito interamente. Perfino la fotografia è cromaticamente poco briosa, tranne nelle scene notturne, visivamente suggestive, fra acquose distese dei litorali di Otranto e Bari, pittoreschi scorci dell’entroterra pugliese, fra notevoli riprese di castelli monumentali, rustici caseggiati e casali antichi e bei paesaggi brulli.

Forse, in tal nostra analisi recensoria stringata, eppur speriamo esaustiva e precisa, siamo stati troppo cattivi? Purtroppo, soltanto sinceri. De Maria, come dapprima scrittovi, è un regista con prospetti e potenzialità non indifferenti, perciò siamo pienamente fiduciosi che Svaniti nella notte rappresenti solamente un passeggero scivolone. Tanto in fretta già dimenticato quanto ci auguriamo presto rimpiazzato da un futuro film maggiormente degno di nota.

Disponibile da giovedì 11 luglio su Netflix.

Regia: Renato De Maria Con: Riccardo Scamarcio, Annabelle Wallis, Massimiliano Gallo, Gaia Coletti, Lorenzo Ferrante Anno: 2024 Durata: 92 min. Paese: Italia Distribuzione: Netflix

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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2 commenti

  1. Anche questa volta la recensione di Stefano Falotico centra in pieno il bersaglio. Ho visto il film e concordo appieno con la sua analisi, (o forse più correttamente “perfetta radiografia”). Film in effetti lento, con qualche sprazzo di action, e concordo inoltre che, forse forse, a salvare questo movie è semplicemente la presenza dell’affascinante attrice britannica Annabelle Wallis, (peraltro già affermatasi nella serie tv Peaky Blinders). Che altro dire… se vi affiderete alle recensioni di Stefano Falotico, avrete sempre una buona bussola orientativa, che farà la differenza se investire saggiamente il vostro tempo in una pellicola, oppure non buttare inutilmente un’ora e mezza della vostra vita!!!

  2. Il film è deludente per diversi motivi. Non vedo la necessità di fare un film in bilingue, l’unica spiegazione che mi sono dato è che erano finiti i soldi del budget per mettere almeno i sottotitoli in italiano nei dialoghi tra moglie e marito. Scene inverosimili, uno che trasporta droga in una borsa a tracolla, che si mette a correre per la città senza accertarsi neanche che la cerniera sia chiusa? Ridicolo, banale ed inverosimile. Insomma sembra un film in cui hanno pianificato un budget massimo di 5000 €.

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