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Saltburn – Recensione del film di Emerald Fennell ora su Prime Video

Saltburn – Recensione del film di Emerald Fennell con Barry Keoghan, Jacob Elordi e Rosamund Pike.

Oggi recensiamo il controverso, ammaliante e di certo perturbante, però non del tutto risolto e soddisfacente, Saltburn, disponibile dal 22 dicembre scorso su Amazon Prime, opus n. 2 di Emerald Fennell. La quale, dopo numerosi ruoli da attrice e soprattutto in seguito ai fasti del suo esordio cineastico, ovvero Una donna promettente che le fruttò sorprendentemente l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, parimenti a quanto accaduto con l’appena succitata pellicola, giustappunto, nuovamente scrive Saltburn interamente da sé, dirigendone lo script. Sortendone però gli stessi esaltanti esiti?

Nelle prossime righe, sinteticamente, altresì speriamo esaustivamente, approfondiremo in merito, offrendovi, attraverso la seguente disamina, la nostra opinabile, eppur personale, opinione a riguardo.

Saltburn è stato vietato ai minori di diciott’anni per via della sua scabrosa tematica di fondo e d’alcuni figurativi elementi, fra cui esplicite nudità, che potrebbero risultare disturbanti allo spettatore più suscettibile e sensibile, dura due ore e undici minuti, tesi, senza un sol attimo di tregua, palpitanti e al contempo scanditi in modo impeccabile da un intreccio corposamente sanguigno e profondamente intriso di sardonico dark humor tipicamente english, diciamo, corrosivamente brutale, non adatto a tutti i palati.

Trama, molto sintetizzatavi per non rovinarvene le continue sorprese:

Il giovane Oliver Quick (Barry Keoghan, Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos, Gli spiriti dell’isola), dopo aver meritatamente vinto un’onorevole borsa di studio, viene ammesso nell’ambita e mondialmente prestigiosa, arcinota Università di Oxford, precisamente alla Webbe College. È timido, spaesato, impacciato e perfino ci appare psicologicamente spacciato, in quanto, immantinente si sente come un pesce fuor d’acqua in un ambiente di damerini e ricchi, viziati figli di papà universitari così distanti per casta, estrazione sociale e origini famigliari diametralmente opposte e anni luce differenti.

Viene, infatti, subito preso di mira dai suoi compagni e l’unico ragazzo con cui entra in contatto, peraltro forzatamente e perfino controvoglia, cioè più per la necessità di non sentirsi del tutto solo che per un sincero sentimento d’empatica amicizia, è un matematico complessato e come lui assai “sfigato”. Oliver fatica non poco a integrarsi ad Oxford ma, un bel giorno, presta la sua bicicletta al boy più ricercato e invidiato della scuola, Felix Calton (Jacob Elordi, Priscilla). Quest’ultimo, rimasto stupefatto dinanzi al gentile gesto generoso di Oliver, se n’affeziona e ne viene amicalmente attratto poiché Oliver, col suo simpatico, tenero, schietto candore e la sua disinteressata genuinità cristallina, rappresenta tutto ciò che Felix non è.

Felix invita Oliver a trascorrere assieme a lui le vacanze estive nella lussuosa e sterminata magione di Saltburn, in compagnia della sua, potremmo dire, “royal family” composta dall’avvenente madre Lady Elspeth Catton (Rosamund Pike, Gone Girl – L’amore bugiardo), dal padre Sir James (Richard E. Grant), dal cugino Farleigh Start (Archie Madekwe, Heart of Stone), da Pamela (Carey Mulligan, Maestro) e dalla trasgressiva, conturbante sorella Venetia (Alison Oliver). Assisteremo a un inaspettato e parossistico dissolversi e divampare, in crescendo spasmodico, d’ogni certezza frantumata, perfino nostra da spettatori ignari dei repentini e sinuosi cambi di registro tanto fenomenali quanto eccessivi d’una Fennell scatenata e senz’alcun freno inibitorio?

Cosa funziona in Saltburn

Visivamente caleidoscopico (fotografia di Linus Sandgren, First Man, Don’t Look Up) e costruito con ardita furbizia colta, Saltburn è sorretto da un Keoghan eccezionale ben coadiuvato da un parterre d’attori egualmente bravissimi, ed è un film indubbiamente intrigante e degno di nota, sebbene non privo di svariati e imperdonabili difetti vistosi, così come sottostante esplicheremo e denoteremo. È una sapida e tagliente mistura d’ipnotica brillantezza, congegnata con lucente sofisticatezza però, a lungo andare, dopo un incipit e una prima ora geniali, ai limiti del ridondante più stomachevole, d’una miriade di film analoghi del passato, che shakera e centrifuga, cita, più o meno apertamente e/o volutamente, e rielabora Il servo di Joseph Losey mescendolo a Teorema di Pasolini, coniugandoli alle torbide atmosfere di Patricia Highsmith e del suo celeberrimo The Talented Mr. Ripley a sua volta trasposto, per il grande schermo, dapprima in Delitto in pieno sole (Plein Soleil) con Alain Delon & poi nell’omonima versione di Anthony Minghella con Matt Damon e Jude Law, arrivando sin a Parasite e forse addirittura ispirandosi, a tratti, a Poison Ivy e ad Inserzione pericolosa, riadattandoli in forma maschilmente “omosessuale”.

Perché non guardare Saltburn

Inizia come un teen movie classico, apparentemente convenzionale, finendo come un bizzarro film thrilling di natura polanskiana e un glaciale giallo à la Agatha Christie ripieno di rimandi perfino a La maschera della morte rossa di Edgar Allan Poe intrecciato alle nervature del buñueliano Il fascino discreto della borghesia. Insomma, troppa roba e carne al fuoco esagerata, probabilmente mal dosata e cinematograficamente “arrostita” senza senso della misura e del giusto bon ton necessario.

Saltburn, nella sua debordante, caotica, molto elegante ma al contempo sovraccarica sarabanda di stravaganze caleidoscopiche, vuol essere di tutto e di più, ammalia, di certo, conturba e colpisce eppur non appieno, alla fin fine, non convince, sfilacciandosi in svolazzi pindarici impropri, perdendo via via coerenza e soprattutto la sua iniziale, potente bellezza sia provocatoria che puramente narrativa, divenendo pasticciato e prosciugando ogni verosimiglianza possibile. Peccato, davvero.

Il film è disponibile dal 22 dicembre in esclusiva su Prime Video.

Regia: Emerald Fennell  Con: Barry Keoghan, Jacob Elordi, Rosamund Pike, Richard E. Grant, Alison Oliver, Archie Madekwe, Carey Mulligan, Sadie Soverall, Richie Cotterell, Millie Kent, Ewan Mitchell, Reece Shearsmith, Gabriel Bisset-Smith, Glyn Grimstead, Paul Rhys, Lolly Adefope, Joshua McGuire, Dorothy Atkinson, Shaun Dooley, Andy Brady, Will Gibson (II), Tasha Lim, Aleah Aberdeen, Saga Spjuth-Säll, Joshua Samuels, Julian Lloyd Patten, Olivia Hanrahan-Barnes, Tomás Barry Anno: 2023 Durata: 132 min. Paese: Stati Uniti Distribuzione: Prime Video

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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