Inside Out 2: Il film riporta al cinema le emozioni della Pixar, che attraverso vecchi e nuovi personaggi, e con un cast tecnico quasi del tutto rinnovato, racconta l’ansia per i grandi cambiamenti dovuti alla pubertà, in questo caso riguardo alle amicizie e alla realizzazione personale.
Sono passati un po’ di anni da quando abbiamo conosciuto Riley e le sue emozioni, che ora naturalmente sono cresciute con lei. L’adolescenza ha cambiato il corpo e la mente della ragazza, la quale spera di continuare a giocare ad hockey anche alle scuole superiori con le sue amiche del cuore.
Proprio per questo motivo decide di partecipare a uno speciale campus di tre giorni: non solo perché le permetterà di conoscere la sua eroina Valentina “Val” Ortiz, ma se farà una bella figura con l’allenatrice potrà giocare nella sua stessa squadra l’anno venturo.
Un entusiasmo che però diminuisce già durante il viaggio d’andata: arrivano le prime brutte notizie per il futuro, e con loro anche nuove emozioni.
Ansia su tutte, ma anche Invidia, Imbarazzo, Ennui…
Cosa funziona in Inside Out 2
Una storia in grado di parlare a tutte le età attraverso le emozioni: era questa l’ossatura che ha permesso al primo Inside Out di diventare uno dei film più importanti della storia della Pixar, tanto da vincere un Oscar come miglior film d’animazione.
Nel 2015 tra le tante emozioni animate a risultare più popolare fu Tristezza, perché parliamo di uno stato d’animo in cui è molto più facile immedesimarsi, soprattutto in questo periodo storico, rispetto alla costante positività di Gioia.
Oggi è l’Ansia, stato psichico che si può provare anche da giovanissimi ma che si instaura fortemente proprio nel periodo raccontato in questo lungometraggio, ossia nel passaggio dalle scuole medie alle superiori.
Molti di noi ci sono già passati e altri ci passeranno, perché scegliere un indirizzo giusto è spesso e volentieri una decisione complicata, soprattutto se non si ha una vera predisposizione per una materia, e se i genitori non ti aiutano in tutto questo obbligandoti indirettamente a scegliere per forza qualcosa di troppo impegnativo per le tue capacità.
Figuriamoci poi negli Stati Uniti, Paese il cui sistema scolastico cerca di indirizzare lo studente sin dalle scuole elementari con test di valutazione futura (un problema raccontato benissimo da tanti prodotti audiovisivi, come il film del Piccolo Principe o I Simpson).
Tutto questo per il lato prettamente didattico, perché c’è poi quello sociale…
Quando si va al liceo c’è naturalmente non solo la paura di doversi separare dagli amici più cari, ma anche l’ansia di non piacere e di non essere accettati dai nuovi compagni di classe, e anche per questo motivo c’è chi decide di cambiare radicalmente, di spacciarsi per qualcuno di diverso, tenendo appunto nascoste nel caveau dei segreti le sue vere passioni, emozioni e personalità.
E se nel 2024 gli sceneggiatori di Inside Out 2 (che anche stavolta hanno collaborato con gruppi di psicologi professionisti) hanno deciso di raccontare questa situazione attraverso Riley significa che, nonostante ciò che molti credono o vogliono far credere, le nuovissime generazioni non sono davvero migliori, tolleranti e inclusive rispetto alle precedenti che continuamente criticano con epiteti a scopo dispregiativo.
Ansia non è la sola protagonista emozionale della pubertà, perché appunto c’è anche l’Imbarazzo quando ci si ritrova in situazioni indesiderate, la sana Invidia nei confronti di coloro che vogliamo raggiungere, l’Ennui che emerge con la stanchezza tipica dell’adolescenza e i primi utilizzi del sarcasmo, senza dimenticare che tutte le vecchie emozioni in questo particolare periodo di crescita risultano decisamente potenziate rispetto al passato.
Inside Out 2 è un lungometraggio che riesce ad inserire in 96’ davvero tante cose: non solo una simpatica scena dopo tutti i titoli di coda, ma anche alcuni personaggi in animazione tradizionale, uno in versione videoludica già un po’ vintage, oltre a due piccole canzoni che sono state adattate benissimo (dalla famiglia Brancucci) nella versione italiana, che a tal proposito andiamo a commentare più nel dettaglio.
Il doppiaggio di Inside Out 2
Inutile soffermarsi troppo sul fatto che nove anni fa il primo Inside Out era stato doppiato nella versione italiana da soli professionisti del mestiere: sia perché già all’epoca questa cosa era statisticamente parlando una fortunata eccezione, ma anche per il fatto che in questo seguito la scelta dei talent non ha davvero influito sulla qualità del risultato finale.
Abbiamo questa volta non solo dei talent professionisti, ossia dei doppiatori di professione come Sara Ciocca (la nuova voce di Riley, dato che Vittoria Bartolomei è ormai troppo grande per il ruolo) e Marta Filippi (Invidia) che possono essere considerati talent dal punto di vista del marketing perché sono famosi anche al di fuori delle sale di doppiaggio, ma anche dei veri attori ad interpretare i nuovi personaggi, e non gente presa dai concerti, dallo sport o peggio ancora dai social media (eccezion fatta per il cantante Stash Fiordispino su Lance Slashblade, ma anche lui è stato all’altezza della situazione).
Pilar Fogliati, Federico Cesari e Deva Cassel sono dunque tutti e tre attori professionisti, senza dimenticare che i primi due hanno già doppiato in passato:
Pilar Fogliati ha interpretato Blossom in IF – Gli amici immaginari e come ci ha raccontato nella nostra intervista anni fa ha cominciato ad imparare questo mestiere facendo brusio, mentre Federico Cesari ha avuto una parte nel film un tempo originale e presente su Disney+ L’unico e insuperabile Ivan.
Per Deva Cassel invece è stata la prima esperienza al leggio ma come dicevamo anche lei è un’attrice professionista (è stata protagonista ne La bella estate di Laura Luchetti) e dato che il suo personaggio è già in originale francese questa parte nella versione italiana le calza proprio a pennello.
Se prendiamo a paragone solo gli ultimi lungometraggi Pixar, il doppiaggio talent di Inside Out 2 è dunque nettamente superiore sia a Lightyear – La vera storia di Buzz che ad Elemental, e considerando anche il buon risultato finale di Wish per quanto riguarda i Classici Disney non possiamo far altro che essere soddisfatti, e lodare questo nuovo lavoro di Massimiliano Manfredi, che insieme all’assistenza di Sara Sorrentino e con Christian Murgia come fonico di doppiaggio ha diretto naturalmente tanti altri professionisti del settore.
Tanti ritorni rispetto a nove anni ma naturalmente qualcuno è cambiato, perché oltre alla già citata Vittoria Bartolomei la voce che è ci mancato di più sentire, per tristi motivi, è stata quella dell’indimenticato Renato Cecchetto nel ruolo di Fritz, sostituito dal sempre bravo Ambrogio Colombo.
Le uniche grandi assenze tra gli umani e le emozioni tornate in Inside Out 2, perché dopo nove anni abbiamo ancora Claudia Catani e Mauro Gravina sui genitori di Riley, Cristina Poccardi su Smemoratrice Paula, Carlo Scipioni su Smemoratore Bobby, Davide Lepore e Achille D’Aniello sui poliziotti, e naturalmente Stella Musy (Gioia), Veronica Puccio (Disgusto), Paolo Marchese (Rabbia), Daniele Giuliani (Paura) e la leggendaria e sempreverde Melina Martello (Tristezza).
Riguardo alle nuove voci professioniste, oltre alle già citate Sara Ciocca e Marta Filippi abbiamo in Inside Out 2 ottime scelte come Graziella Polesinanti su Nostalgia, Sara Vitagliano su Valentina “Val” Ortiz, Bianca Demofonti su Grace, Ilaria Pellicone su Bree, Daniela Calò sull’allenatrice Roberts, Manuel Meli su Bloofy, Gabriele Patriarca su Pouchy, Roberto Fidecaro su “Atroce oscuro segreto”, Micaela Incitti su Margie, Luigi Morville su Jake e Laura Amadei sull’annunciatrice delle partite di hockey.
Cosa non funziona in Inside Out 2
Non ci sono veri motivi per criticare o non andare a vedere questo riuscitissimo sequel Pixar che si spera possa essere gratificato ai prossimi Premi Oscar, Kelsey Mann ha saputo alternare perfettamente momenti di grandi ilarità (in particolare grazie agli interventi di Bloofy, Pouchy, Lance Slashblade, Paura e Nostalgia) a momenti di grandi tensione (la parte finale tutta ansiolitica), anche se c’è da ammettere che il primo Inside Out era in grado di farti commuovere decisamente di più.
Prodotto da Pixar e distribuito da Disney Italia, Inside Out 2 è disponibile al cinema nel nostro Paese da mercoledì 19 giugno 2024.
Regia: Kelsey Mann Con: Stella Musy, Melina Martello, Veronica Puccio, Paolo Marchese, Daniele Giuliani, Pilar Fogliati, Deva Cassel, Marta Filippi, Sara Ciocca, Federico Cesari, Stash Fiordispino, Amy Poehler, Maya Hawke, Kensington Tallman, Liza Lapira, Tony Hale, Lewis Black, Phyllis Smith, Ayo Edebiri, Adèle Exarchopoulos, Paul Walter Hauser, Yong Yea Durata: 96 min Paese: USA Anno: 2024 Distribuzione: Disney