Il Cassetto Segreto: Arriva in sala, il 18 aprile, un documentario che dalla Sicilia fa il giro del mondo intero attraversando un’intera epoca. Un piccolo pezzo di storia diretto da Costanza Quatriglio che, svuotando lo studio di suo padre, ne riscopre la vita e il lavoro; donando al pubblico una piccola e inestimabile perla.
Il Cassetto Segreto che viene aperto è quello di Giuseppe Quatriglio: giornalista, saggista, scrittore e firma storia del Giornale di Sicilia. Un uomo che ha girato il mondo, lo ha scoperto e ne ha restituito una propria visione durante l’arco della sua vita lavorativa.
Costanza, la figlia, ha deciso di donare tutto il sapere raccolto dal padre alla Biblioteca Centrale della Regione Siciliana e nel farlo ha dovuto salutare un archivio composto da libri, foto, documenti e bobbine. Il valore storico è affiancato da quello emotivo di una figlia che sta dicendo addio all’aria che ha respirato fin dalla sua nascita. Gli odori dei libri e dei luoghi esotici visti dal padre, insieme a tutte le fantastiche narrazioni che le sono state dedicate ogni volta che lo interrompeva nel suo studio, costituiscono un elemento significativo.
Dagli anni Quaranta, si attraversa tutta la seconda metà del Novecento; iniziando dalla Sicilia, fino in Libia e in America. Si esplora parte della vita privata, che si intreccia con una grande curiosità e passione; elementi che hanno caratterizzato l’esistenza di una grande mente. In questo modo, il raccordo costruito da Costanza, restituisce alla memoria collettiva un documentario che va ben oltre alla firma a piè di pagina.

Cosa funziona ne Il Cassetto Segreto
Il film ha fatto la sua presentazione alla 74° edizione del Festival di Berlino nella sezione Forum. Un luogo quasi catartico se si considerano le avventure vissute dall’uomo che vi è immortalato.
Ci vuole tempo per poter catalogare tutti i documenti che l’uomo ha conservato nel suo studio. Tempo che Costanza ritaglia anche per se stessa perché è emotivamente provante distaccarsi da qualcosa che, in un certo senso, “è sempre stata li”.
Lei ha mosso i primi passi tra quelle foto, quelle bobbine e quei documenti. Ha respirato quell’aria fatta di storia e di avventura e attraverso questo documentario è riuscita a metter mano a qualcosa che rimandava da tempo. “Il tempo debito” è quello che si respira durante la visione del film. Un istante che riesce a racchiudere un vero e proprio excursus storico, ma che riesce a riflettere una vocazione tramandata nel DNA, quella di dare voce alle parole con le immagini.
In questo modo, lo spettatore si riesce a godere a pieno l’emotività di Costanza. La sua ripresa non è ferma, molto spesso risente dei suoi stati emotivi, vortica e ruota in un cosciente addio. La voce della Quatriglio, in tal senso, ci guida attraverso questa esplorazione facendoci assaporare attimi di cui lei stessa ne custodisce la memoria. La contemporaneità, così, si sbroglia negli atti che scandiscono il ritmo del documentario. Il presente si alterna con l’archivio storico e si mescola alle sequenze girate tra il 2010 e il 2011. Diviene facile cogliere l’inseguimento per quella curiosità e quella vita vissuta solo per poter scoprire e narrare.
Il Cassetto Segreto si apre come una sorta di scatola magica che riesce a contenere una sorta di abbraccio al padre, ma allo stesso tempo alla figura storica che egli è stato in grado di diventare. Un universo che si dispiega sotto l’imperativo del “saper lasciare andare”. Più volte, infatti, il film ribadisce i dubbi e le difficoltà che tale addio ha costituito, trasformandosi in una sorta di lettera su cui poter mettere nero su bianco i propri sentimenti. Si tratta di una catarsi che si confronta con lo svuotamento delle mura su cui la famiglia ha messo le radici.
Quindi, per sempre, anche se no lo si vuole, si deve imparare a lasciare andare affinché la storia possa continuare e le nuove generazioni possano attingere a quel sapere che altrimenti sarebbe rimasto chiuso.

Perché non guardare Il Cassetto Segreto
La sua durata poteva essere cadenzata in maniera differente. La pellicola si prende il suo tempo per poter elaborare questo addio e in alcuni punti, il montaggio, avrebbe potuto snellire alcuni passaggi. Istanti fotografici e momenti più personali di Costanza, per quanto necessari per poter esprimere tutta la sua necessità in questo addio, si sarebbero potuti trattare con una maggiore brevità.
Il film arriva nelle sale il 18 aprile ed è distribuito da Cinecittà Luce.
Regia: Costanza Quatriglio Anno: 2024 Durata: 132 min. Paese: Italia, Svizzera Distribuzione: Cinecittà Luce