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Vortex – Una nuova sofisticata provocazione per Gaspar Noé – Recensione

Vortex: Gaspar Noé gira ancora una volta il coltello nella piaga: ne esce un film doloroso ma ininfluente, un melò frustrato che è un freddo esercizio di stile.

In un appartamento di Parigi abita una coppia anziana: lui è uno studioso di cinema, lei è una psicanalista in pensione, che inizia a contrarre l’Alzheimer.

All’apparire dei primi problematici sintomi la loro relazione comincia a disgregarsi. Oltre a questo, i due cercano di dare sostegno al figlio tossicodipendente.

Cosa funziona in Vortex

A funzionare in Vortex è il senso di smarrimento (cosa comune a quasi tutto Noé, penso soprattutto a “Enter The Void”): il girovagare errante di Françoise Lebrun, il peregrinaggio perenne della macchina da presa all’interno di spazi stipati all’inverosimile, tra libri e oggetti, fogli di carta e ricordi lontani.

Lo split screen è funzionale al racconto e restituisce tutta la tragicità del parallelismo tra i due personaggi.

Perché non guardare Vortex

Per quanto la confezione sia ben più educata rispetto agli standard dell’autore, Gaspar Noé punta ancora una volta al pugno nello stomaco, allo schiaffo emotivo allo spettatore.

Intento che si palesa nell’ultima inquadratura su Dario Argento, una spiazzante prova di indelicatezza e insensibilità alla morte e al dolore, un vilipendio del mezzo cinematografico.

Un cineasta che fa questo, “non merita che il più profondo disprezzo” (citando Jacques Rivette a proposito di “Kapò”).

A Gaspar Noé piace girare il coltello nella piaga: tutto il suo cinema è strettamente correlato al dolore, alla sofferenza, alla devastazione e allo spaesamento sensoriale.

Il fatto che Vortex sia più addomesticato e pudico del solito non lo rende migliore, né più interessante degli altri suoi lavori (per il sottoscritto mediocri, salvo il bellissimo “Love”).

Vorrebbe essere un melò iperrealista, ma è un pedante esercizio di stile, personale ma non originale, a tratti sincero ma freddo.

Disponibile dal 30 Settembre su MUBI

Regia: Gaspar Noé Con: Dario Argento, Françoise Lebrun, Alex Lutz. Anno: 2021 Durata: 142 min. Paese: Argentina, Italia Distribuzione: MUBI

About Raffaele Mussini

Appassionato di cinema a 360°, bulimico di visioni fin da piccolo. Si laurea in Marketing, per scoprire solo qualche anno più tardi che la sua vocazione è la scrittura. Pubblica così due romanzi e un saggio di cinema, "In ordine di sparizione - Più di duecento film che forse non avete mai visto o che avete dimenticato", edito da Corsiero Editore. Sta lavorando a un quarto libro, ma nel poco tempo libero il cinema combatte duramente per farsi strada e conquistarsi il primato tra le sue passioni. Ama Malick, Scorsese e Mario Bava, tra i tantissimi, con una predilezione per l'horror e per il noir d'altri tempi.

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