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The Killer – Recensione del film di David Fincher con un funereo Michael Fassbender in Concorso a Venezia 80

The Killer – Recensione del film di David Fincher con un funereo Michael Fassbender in Concorso a Venezia 80, distribuito in alcune sale dal 27 ottobre 2023 per poi essere distribuito su Netflix a partire dal 10 novembre.

Direttamente dalla rinomata 80.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, recensiamo il nuovo opus dell’esimio David Fincher (The Social Network) che, a distanza di quasi un trentennio dal suo assai controverso e clamoroso, all’epoca scabroso, Fight Club che fu però fuori competizione, ritorna al Lido, stavolta gareggiando in Concorso col suo The Killer con un redivivo, anche lui bentornato, Michael Fassbender protagonista assoluto.

Presentato domenica 3 Settembre alla kermesse suddetta, sceneggiato da Andrew Kevin Walker (Il mistero di Sleepy Hollow), già collaboratore per Fincher con Seven, che ha adattato, con piccoli apporti di Alex Nolent, il graphic novel omonimo a sua volta scritto da Matz con illustrazioni di Luc Jacamon, The Killer dura esattamente centodiciotto minuti, netti, rigorosi e vigorosi, molto violenti e ripieni soventemente di efferatezze sanguinolente.

Sebbene mitigate dal consueto stile fincheriano che morbidamente e in modo languido le asciuga, potremmo dire, sterilizza, anestetizzandone la brutalità a volte ai limiti del sopportabile, in inquadrature secche e repentinamente avvolgenti.

Accolto molto positicamente dalla Critica, tanto da riscontrare un notevolmente lusinghiero 90% di opinioni favorevoli sul sito aggregatore di medie recensorie, metacritic.com, The Killer è un ottimo neo-noir sofisticato nello stile consueto, qui ancor più stilizzato di Fincher, fotografato in maniera superba, sebbene fin troppo paradossalmente elegante e “fighetta”, da Erik Messerschmidt (Ferrari).

Trama, sintetizzatavi al massimo:

Un sicario professionista, innominato (Fassbender), si sveglia alle prime luci crepuscolari dell’alba in una Parigi al momento disabitata e assai cupa, equiparabile metaforicamente al suo polare sguardo gelido e mono espressivo da metodico e al contempo spietato assassino senz’emozioni, robotico nel suo codice glaciale da samurai mortifero che non gli permette di provare empatia per alcuna sua vittima e semina morte per riscuotere ingenti guadagni dalle persone ricche per cui rispettivamente lavora su commissione.

Qualcosa però, nel suo piano, stavolta andrà maledettamente storto e infatti ucciderà la persona sbagliata, mancando invece il bersaglio designato. La sua iniziale ed impeccabile infallibilità terribile, calcolatrice millimetricamente d’ogni piccolissimo dettaglio sottile, non ha colpito nel segno. Anzi, or ha inevitabilmente e presto ingenerato la reazione di chi gli sta già dando la caccia.

Il nostro killer, quindi, è costretto a fuggire a gambe levate, al contempo inseguendo lui stesso i suoi persecutori, viaggiando presto un po’ dappertutto (la vicenda è suddivisa in vari capitoli, ambientati singolarmente in mete diverse) per silenziare… l’intricata faccenda incasinata.

Avverrà, verso la seconda metà del film, anche un incontro fatale e mozzafiato con un altro personaggio misterioso e algido, meticolosamente disciplinato, perfettamente incarnato da una micidiale e al solito magnetica Tilda Swinton più angosciante del killer stesso.

Cosa funziona in The Killer

Cadenzato dalle canzoni dei The Smiths, musicato, oramai come immancabile consuetudine da Trent Reznor & Atticus Ross, The Killer si lascia vedere volentieri e scorre dritto, senza particolari intoppi, sin alla sua cinica e sardonica fine sia mortuaria che tremendamente bastarda…

Non brilla di certo per originalità particolare e, alla pari del suo glaciale protagonista quasi ieratico e non poco psicopatico, perfino “autistico” nel suo incedere comportamentale da monaco zen distruttore dei più implacabili e antipatici, è un film volutamente freddo e lapidario, senza svolazzi pindarici e spogliato d’ogni aura romantica. Però affascina e procede vertiginosamente in crescendo ritmico che inchioda allo schermo.

Fassbender è calzante per la parte malgrado sia, come dettovi, inespressivo da morire. D’altronde, è un terminator ante litteram, dunque la sua recitazione straniante, da omicida distaccato e “ghiacciato” nell’animo, non risulta fastidiosa ma è assai consona e si confà decisamente al ruolo assegnatogli.

Perché non guardare The Killer

Tetro, cazzuto e durissimo, nonostante le sue luci al neon brillanti e fluorescenti, non è sicuramente un film per tutti, soprattutto per chi ama le storie dolci, poco ansiogene e lontane anni luce dall’essere inquietanti. La freddezza, inoltre, d’un Fincher mai così, peraltro, “schematico” come il suo protagonista, potrebbe non piacervi e, parimenti a lui, lasciarvi insensibili e impassibili.

Presentato a Venezia 80 il film sarà distribuito in alcune sale dal 27 ottobre 2023 per poi essere distribuito su Netflix a partire dal 10 novembre.

Regia: David Fincher Con: Michael Fassbender, Tilda Swinton, Arliss Howard, Monique Ganderton, Charles Parnell, Kerry O’Malley, Sala Baker, Kellan Rhude, Monika Gossmann, Endre Hules, Avant Strangel, Sophie Charlotte, Bernard Bygott, Anouar H. Smaine, Brandon Morales, Leroy Edwards III, Lía Lockhart, Victoria Harris, Arturo Duvergé, Hannah Jones Anno: 2023 Durata: 113 min. Paese: USA Distribuzione: Netflix

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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2 commenti

  1. Questa …”avvolgente e coinvolgente” recensione mi spinge a visionare questo film, la cui glaciale e tetra trama sembra essere suggellata da un direttore della fotografia che ha il cognome riconducibile ad un aereo da combattimento tedesco della seconda guerra mondiale 😉.
    Eccezionalmente bravo Falotico nel descrivere a puntino ogni particolare senza , peraltro,rivelare più di tanto….

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