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Rebel Moon – Parte 1: figlia del fuoco – Le guerre stellari di Zack Snyder – Recensione

Rebel Moon – Parte 1: figlia del fuoco è la nuova saga fantascientifica scritta e diretta da Zack Snyder che dopo Army of the Dead ci propone un nuovo film originale Netflix dopo che la Lucasfilm ha abbandonato il progetto diversi anni fa.

Tanto tempo fa su un pianeta lontano lontano c’era un regno conosciuto con il nome di Mondomadre, che una volta esaurite le proprie risorse decise di espandersi conquistando gli altri corpi celesti intorno a lui, dando vita al più grande impero galattico di sempre.

Un tale crudele imperialismo non poteva restare impunito per sempre e infatti un giorno, il Re (Cary Elwes) e la Regina (Rhian Rees) vfennero uccisi a tradimento e sul trono del Mondomadre salì un reggente, il Senatore Balisarius (Fra Fee), che per evitare anche lui di fare la fine dei defunti sovrani mandò il suo più crudele ufficiale a scovare i ribelli in tutti i domini del suo impero spaziale.

E dopo questo prologo comincia la storia della figlia del fuoco, perché la narrazione si sposta sul pianeta Veldt abitato da semplici contadini, dove vive o meglio si nasconde Kora (Sofia Boutella), una disertrice dell’esercito del Mondomadre.

Una notizia che l’Ammiraglio Atticus Noble (Ed Skrein) ignora, perché la sua decisione di irrompere su Veldt è dovuta solo per prendere a modo suo le provviste ai suoi abitanti.

Quell’azione di forza e crudeltà da parte dell’ammiraglio ha risvegliato la tigre assopita, che per evitare ai suoi amici nuove rappresaglie decide di partire per reclutare una squadra di altri potenti guerrieri come lei, per difenderli e magari dare il via alla vera rivolta nei confronti del Mondomadre.

Cosa funziona in Rebel Moon – Parte 1: figlia del fuoco

Rebel Moon è un progetto vecchio quasi anni luce, perché era nato come nuovo film di Star Wars, ma l’acquisizione di quest’ultima da parte della Disney nel 2012 fece saltare tutto quanto, con la Casa di Topolino che ha preferito puntare sulla nuova trilogia e tutto il bagaglio di spin-off e serie tv che abbiamo visto in questi ultimi anni.

Chissà se Snyder avrebbe adattato questo suo progetto ai personaggi storici di Guerre Stellari o avrebbe invece puntato su una storia completamente inedita ambientata in un arco temporale del tutto diverso e quindi senza i protagonisti dei primi sei episodi…

Magari un giorno ce lo dirà, intanto possiamo capire perché la Lucasfilm ormai Topolinizzata ha deciso di rifiutare il progetto: il cinema del regista di 300 e Watchmen non è certo adatto alle famiglie e soprattutto si prende sul serio.

Dimenticatevi dunque quell’ironia già vista nella prima trilogia diventata sempre più demenziale con le ultime produzioni, Rebel Moon è un lungometraggio serioso, cupo e drammatico. Insomma, puro cinema dark di Zack Snyder dove non mancano le inquadrature ravvicinate e le scene d’azione al rallentatore.

Che Rebel Moon – Parte 1: figlia del fuoco nonostante la storia e i personaggi inediti sia nato come film di Star Wars si vede in diverse occasioni, in particolare con il personaggio di Nemesis (Doona Bae) che utilizza due spade luminose, ma anche senza quel travagliato inizio di produzione l’accostamento poteva essere visto comunque: del resto in passato già tanti altri film di fantascienza sono nati grazie all’uscita di Guerre Stellari, così come quest’ultima è stata influenzata dal romanzo Dune di Frank Herbert.

Il fantastico franchise creato da George Lucas non è poi l’unico rimando in questa nuova saga di Zack Snyder: oltre a Kurosawa il reclutamento da parte di Kora di alleati lungo la galassia può far tornare in mente allo spettatore l’ultimo Space Jam, mentre l’ultimatum che l’ammiraglio Noble dà ai contadini di Veldt è simile a quello di Hopper nei confronti delle formiche di A Bug’s Life – Megaminimondo.

Niente di nuovo all’orizzonte, queste “scopiazzature” fanno da tempo parte del mondo audiovisivo (l’episodio Il giorno che morì la violenza dei Simpson è un bel riassunto della situazione), l’importante è riuscire a raccontare nuove storie e trasmettere potenti emozioni nonostante esse, e Rebel Moon – Parte 1: figlia del fuoco ci riesce benissimo, perché oltre ai toni più seri e drammatici già accennati sopra ha una costruzione dei personaggi migliore dell’ultima trilogia di Guerre Stellari a partire proprio dalla protagonista, che è tutto tranne una Mary Sue come lo è la Rey interpretata da Daisy Ridley.

Kora è la guerriera più forte della galassia, quindi anche di molti combattenti uomini ma a ragione, perché è appunto una figlia del fuoco, addestrata fin da bambina per essere la più letale di tutte.

Inoltre non è l’unico personaggio interessante del primo capitolo di Rebel Moon, perché Snyder ha avuto a disposizione tanti interpreti che hanno già una grande esperienza nel cinema d’azione (soprattutto quello cappa e spada che continua a funzionare bene anche in un’atmosfera futuristica come questa): parliamo di King Arthur – Il potere della spada grazie a Charlie Hunnam e Djimon Hounsou, al Trono di Spade per via di Michiel Huisman, Ed Skrein e Staz Nair, senza dimenticare alcuni “supereroi” di Snyder come Ray Fisher, Jena Malone e Ingvar Eggert Sigurðsson.

Perché non guardare Rebel Moon – Parte 1: figlia del fuoco

Lo stile di Zack Snyder è sempre stato tra i più divisivi nel mondo del cinema e quindi chi non l’ha mai apprezzato in passato di certo non gradirà neanche questo suo nuovo lavoro, mentre chi lo adora o comunque lo stima troverà essenzialmente un solo difetto in questa prima parte, ossia che è appunto la prima.

C’è poca azione e carne al fuoco perché molto probabilmente il meglio deve ancora venire, quindi il giudizio definitivo su Rebel Moon potrà essere dato solo quando avremo visto nel 2024 la parte 2, per ora annunciata come La sfregiatrice.

Rebel Moon – Parte 1: figlia del fuoco è disponibile su Netflix dalla notte del 22 dicembre 2023.

Regia: Zack Snyder Con: Sofia Boutella, Djimon Hounsou, Ed Skrein, Michiel Huisman, Doona Bae, Ray Fisher, Charlie Hunnam, Anthony Hopkins, Staz Nair, Fra Fee, Cleopatra Coleman, Stuart Martin, Ingvar Sigurdsson, Cary Elwes, Jena Malone, Tony Amendola Anno: 2023 Durata: 134 min. Paese: Stati Uniti Distribuzione: Netflix

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