Ebbene oggi, per il nostro consueto appuntamento coi Racconti di Cinema, come consuetudine, torneremo indietro nel tempo, però non spingendoci troppo in là. Poiché il film da noi preso in esame quest’oggi sarà Next del 2007, firmato dal valente eppur altalenante Lee Tamahori. Per tale occasione forse non pienamente convincente ma allo stesso tempo, qua e là, registicamente soddisfacente.
In quanto Next, adrenalinico action della scorrevole, a tratti piacevole durata di un’ora e trentasei minuti scarsi, inclusi i lunghi titoli di coda, diverte e, per via del suo assunto fantascientifico e paranormale che nelle seguenti righe enucleeremo e meglio enunceremo, di certo intriga, sebbene nel suo risultato complessivo si dimostri alquanto insufficiente.
Sceneggiato dal trio formato da Gary Goldman, Jonathan Hensleigh (The Punisher con Tom Jane e John Travolta da non confondere con l’omonima serie tv Marvel targata Netflix con Jon Bernthal, Armageddon & The Rock di Michael Bay, Die Hard – Duri a morire) e Paul Benbaum che, per il loro script, si sono molto liberamente ispirati al racconto di science fiction ad opera di Philip K. Dick, intitolato Non saremo noi (The Golden Man), eccone la trama, testualmente riportatavi, in modo stringato, da Google…
«A un mago di Las Vegas, che ha abilità da chiaroveggente, viene richiesto dagli agenti dell’FBI di impiegare le sue capacità per contrastare un attacco terroristico nucleare pochi minuti prima che abbia luogo».
Il mago (o presunto tale?) in questione si chiama Cris Johnson, il cui soprannome è Frank Cadillac ed è incarnato da un Nicolas Cage tanto capelluto e magro in viso, smunto e vellutatamente levigato quanto insospettabilmente bravo per il ruolo ivi assegnatogli poiché, in virtù della sua conclamata e proverbiale, puntuale recitazione strampalata e istrionicamente temperata eppur fortemente flamboyant, risulta perfetto e in linea, giustappunto, col character descrittovi, da lui impersonato con godibile follia attoriale che non guasta. Il suo Johnson, dalle movenze robotiche, muscoloso e, fieramente, sovente a torso nudo tornito, terribilmente somigliante a un androide con un discutibile parrucchino corvino, è infatti il classico personaggio à la Cage, insuperabile per l’appunto per queste parti “cibernetiche”. Il suo muoversi a scatti, spesso totalmente fuori sincrono, espressivamente, rispetto ai contingenti avvenimenti mostratici, non poco ricorda l’alienato Jeff Bridges di Starman.
Un Nic Cage qui affiancato da una splendida Julianne Moore e da una altrettanto avvenente Jessica Biel però troppo imbambolata, impacciata e utilizzata solamente per la sua esplosiva e folgorante fotogenia adamantina e irresistibile ma penosamente accessoria, quindi superflua al di là del bel vedere.
Il regista di Once Were Warriors e de L’urlo dell’odio non firma, con questo Next, il suo film migliore ma si limita a un patinato e commerciale prodotto di puro intrattenimento senza troppe pretese ed approfondimenti psicologici che, invece, avrebbero enormemente giovato per instillare corposa introspezione, totalmente assente, purtroppo, alla complessa materia trattata che meritava decisamente più ampio spazio.
Ciononostante, Next, nel suo insieme, funziona e si lascia vedere volentieri, malgrado l’uso abborracciato e pedestre d’una pacchiana computer graphics davvero posticcia e visibilmente artefatta.
Funzionale e spesso magistrale fotografia, di contraltare, dell’ottimo David Tattersall (Con Air, The Majestic, Il miglio verde) e impeccabile montaggio dell’esperto Christian Wagner, ex habitué del compianto Tony Scott (The Fan, Man on Fire – Il fuoco della vendetta).
Nel cast anche lo scomparso, mitico tenente Colombo, alias Peter Falk.