Home / RECENSIONI / Fantasy / Once Upon a Crime – Un poliziesco giapponese con Cenerentola e Cappuccetto Rosso – Recensione

Once Upon a Crime – Un poliziesco giapponese con Cenerentola e Cappuccetto Rosso – Recensione

Once Upon a Crime (Akazukin, tabi no tochu de shitai to deau) è l’adattamento Netflix Japan del romanzo Aito Aoyagi, una versione inedita e totalmente nipponica delle classiche fiabe europee di Cenerentola e Cappuccetto Rosso

C’era una volta… una ragazza vestita di soli stracci di nome Cenerentola (Yuko Araki), triste davanti alla tomba del suo amico piccione, e per il fatto che non aveva alcuna possibilità di andare al ballo reale per conoscere il principe. Questo è tutto ciò che ha dovuto farsi dire Cappuccetto Rosso (Kanna Hashimoto) nel momento in cui ha fatto la sua conoscenza, perché tutto il resto (gli abusi da parte della matrigna e le sorellastre) lo ha subito intuito osservando i particolari.

Una conversazione che giunge alle magiche orecchie della bizzarra strega Barbara (Midoriko Kimura), che per far felici le giovani concede loro fino a mezzanotte degli abiti eleganti e un mezzo con cui andare al castello.
Tutto perfetto, tranne le scarpe… Quelle non sono proprio il forte di Barbara. Per fortuna interviene un’altra strega di nome Tekla, che dona loro delle bellissime scarpette di cristallo, che resteranno tali esattamente per ventiquattrore.

Tutto sembra andare per il meglio, soprattutto quando il principe Gilbert (Takanori Iwata) invita a ballare Cenerentola… ma l’incanto sembra finire prima di mezzanotte, perché il Lord Ciambellano (Tomoharu Hasegawa) annuncia di aver ritrovato il corpo senza vita di Hans, l’acconciatore reale, e che il colpevole è senza dubbio uno degli invitati a palazzo.

Re Beaubelle (Jirō Satō) chiude le porte e comincia le indagini: un vero problema per Cenerentola e Cappuccetto Rosso, dato che il primo incantesimo termina a mezzanotte….

Cosa funziona in Once Upon a Crime

Dopo Shrek, C’era una volta e tanti altri titoli tra cinema e televisione ecco un nuovo fantasioso incontro dei personaggi delle classiche fiabe della tradizione europea, una versione composta da un cast totalmente nipponico e con l’aggiunta dell’elemento… Cluedo.

In Once Upon a Crime Cappuccetto Rosso è una investigatrice brava quanto Sherlock Holmes, con tanto di visioni deduttive che ricordano decisamente i film di Guy Ritchie con protagonista Robert Downey Jr.

Un giallo molto interessante con più di un colpo di scena e con all’interno più di un riferimento a un’altra celebre fiaba, ossia La Bella e la Bestia:
oltre ad essere nominata più volte la caratteristica fondamentale della rosa, in un regno come quello di Clair de Lune dove l’aspetto esteriore conta più di ogni altra cosa Once Upon a Crime ci ricorda che la vera bellezza viene dal cuore, regalandoci un finale decisamente speranzoso e formativo.

In confronto alle precedenti versioni di Cenerentola che conosciamo Once Upon a Crime risolve finalmente il buco di trama relativo alla perdita della scarpetta grazie a una diversa “ora di scadenza dell’incantesimo” rispetto al “resto del pacchetto magico”, quest’ultimo caratterizzato soprattutto da costumi decisamente colorati ed affascinanti, inseriti in un fantomatico regno che ricorda molto la Francia dell’epopea dei moschettieri (anche se non si notano armi da fuoco).

Non solo Cappuccetto Rosso detective, ci sono altri personaggi in Once Upon a Crime degni di essere ricordati per la caratterizzazione più particolare rispetto al passato e per l’interpretazione da parte degli attori (soprattutto le due protagoniste, molto espressive), come il goffo topo-cocchiere Paul (Tsuyoshi Muro), l’inquietante acconciatore Hans e Re Beaubelle, esattamente a metà strada tra la versione Disney del 1950 e quella del 2015.

Molto convincente anche la versione italiana, diretta da Stefanella Marrama, con i dialoghi di Valentina Raspa, l’assistenza di Giulia Paladino, Cosmin Alexandru Sandu come fonico di doppiaggio e Alessandro Salvatori come fonico di mix, con voci protagoniste particolarmente adatte a questo tipo di storie: del resto Emanuela Ionica (Cappuccetto Rosso) ha doppiato in passato una principessa Disney come Vaiana in Oceania, mentre Cenerentola ha la voce di Giulia Luzi (doppiatrice cantante di Ariel in La sirenetta – Quando tutto ebbe inizio).
Completano il cast Mirko Cannella (principe Gilbert), Roberto Fidecaro (Re Beaubelle), Stefano Brusa (Lord Ciambellano), Claudia Razzi (la strega Barbara), Giò Giò Rapattoni (la matrigna Isabella), Federica Mete (la sorellastra Margot), Mattea Serpelloni (la sorellastra Anne) ed Andrea Lavagnino (il topo-cocchiere Paul).

Perché non guardare Once Upon a Crime

Il cast totalmente giapponese è un altro punto di forza a favore di questo film Netflix, per il semplice fatto che è molto più credibile rispetto a certe produzioni recenti che non tengono conto del fatto che il mondo nel periodo medievale e rinascimentale non era certo globalizzato come quello contemporaneo, ma dato che l’ambientazione di contorno rimane quella europea magari qualcuno avrebbe preferito vedere una versione del tutto nipponica, con abitazioni e costumi ripresi direttamente dal Giappone feudale.

Once Upon a Crime è disponibile su Netflix dallo scorso giovedì 14 settembre 2023.

Regia: Yûichi Fukuda Con: Kanna Hashimoto, Yuko Araki, Takanori Iwata Anno: 2023 Durata: 107 min. Paese: Giappone Distribuzione: Netflix

About Valerio Brandi

Guarda anche

tulsa-king-2-recensione-serie-tv

Tulsa King 2 – Recensione della serie tv con un immarcescibile Sylvester Stallone

Tulsa King 2 – Recensione della serie tv con un immarcescibile Sylvester Stallone Con grande …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.