L’Ultima Notte di Amore – Recensione del Blu-Ray film di Andrea Di Stefano con un grande Pierfrancesco Favino ora disponibile con Mustang Entertainment e CG Entertainment su licenza Vision Distribution.
Ebbene, oggi finalmente recensiamo un ottimo film italiano, sebbene forse imperfetto in alcuni punti, così come esplicheremo nelle righe a venire, da un paio di settimane distribuito in home video, ovvero L’Ultima Notte di Amore, opus scritto e diretto dal sempre più valente Andrea Di Stefano (Escobar) e interpretato da un eccellente Pierfrancesco Favino en pleine forme attoriale.
Presentato, con buon successo, all’ultima edizione del Festival di Berlino, L’Ultima Notte di Amore, dopo il suo debutto sul grande schermo, ripetiamo, è ora approdato in DVD e Blu–ray. Ne consigliamo vivamente l’acquisto e, ovviamente, la visione quanto prima per chi se lo fosse lasciato sfuggire.

Pellicola della corposa, eppur mai noiosa, bensì avvincente durata di centoventotto minuti netti, dall’intreccio decisamente intrigante e avvolgente, L’Ultima Notte di Amore è un sussultante thriller dalle atmosfere polar nostrano, assai apprezzabile e sofisticato, di cui andare fieri poiché, rimarchiamo, al di là di qualche difetto, inevitabile ma al contempo abbastanza trascurabile, è da promuovere appieno.
Trama, brevemente delineatavi per non sciuparvene le sorprese:
Il commissario Franco Amore (quindi il titolo ha una doppia valenza, guardando il film e soprattutto il finale, comprenderete meglio) d’origini calabresi, felicemente sposato da anni con la sua conterranea Viviana (Linda Caridi) trapiantato, assieme alla sua consorte, a Milano da tempo immemorabile, dopo trentacinque anni di onorata carriera al servizio della polizia, s’accinge a celebrare l’imminente pensionamento.
In casa sua, a sorpresa, sua moglie, amici e parenti lo stanno trepidamente aspettando per festeggiarlo prima del definitivo congedo suo lavorativo. Arrivato a destinazione, ovvero nel luogo della sua abitazione, giustappunto, appena iniziata la festa in suo onore, gli giunge una telefonata sconvolgente.
Chissà se inaspettata? Sì, apposta abbiamo adottato il punto interrogativo in quanto, dopo i magnifici titoli di testa con ripresa panoramica dall’alto, languidamente a planare sul capoluogo lombardo in un frenetico volteggiare e sinuoso caracollare fluidamente danzante della macchina da presa leggiadramente sorvolante fra grattacieli immersi nell’oscurità intermittente di luminescenze metropolitane molto suggestive, dopo il frenetico incipit sopra descrittovi, con un repentino flashback improvviso, veniamo catapultati cronologicamente a ritroso nel tempo, un tempo oscuro e glaciale, esattamente coincidente a dieci giorni prima della suddetta e brusca interruzione narrativa riportatavi.

Che cosa accadde in tale agghiacciante, spasmodico, probabilmente allucinante e ansiogeno, apparentemente stringato, irrilevante, invero devastante, lasso e secco arco temporale completamente ribaltante le collaudate, serene certezze granitiche del personaggio di Amore, ferocemente sgretolatesi, squagliate ed evaporate come dolce neve al sole?
Franco Amore, forse, per via d’imponderabili circostanze avverse, di frangenti disdicevoli da lui però inizialmente ritenuti fortunosi, fu macabramente avvinghiato nella strozzante fornace d’un incubo ad occhi aperti terrificante e, giocoforza, fu trascinato cupamente in una voraginosa escalation di tragici eventi impensabili ed emozionalmente tanto palpitanti quanto orrifici, veramente.
Dunque, ciò a cui assistemmo in quei pochi minuti della festa non combaciò affatto con la semplice realtà che ci si palesò innocua e banale a prima vista, una verità molto più complessa e scomoda, financo funerea e febbricitante, riguardante non solo gli eventi dapprima mostratici e poi in analessi rielaboratici e nitidamente espostici nei minimi dettagli accaduti, bensì le aspettative stesse di Amore, totalmente capovolte e messe in discussione.
Sorretto dall’inappuntabile e stupenda fotografia chiaroscurale di Guido Michelotti, contrappuntato dalla pertinente partitura musicale incalzante di Santi Pulvirenti, rombante e tonante dal primo all’ultimissimo minuto, interpretato benissimo da tutto il parterre d’attori, a partire innanzitutto, anco l’evidenziamo, da un Favino ispirato, ben affiancato dalla succitata Caridi, da Antonio Gerardi nei panni dell’ambiguo, probabilmente losco e sicuramente pittoresco, vernacolare Cosimo Forcella, e da un funzionale Francesco Di Leva in quelli di Dino Ruggeri, intimo amico di Franco, L’Ultima Notte di Amore non lascia un attimo di tregua ed è girato con grintoso piglio aggressivo, cinematograficamente parlando, che evidenzia nuovamente le sempre più affinate capacità registiche del sofisticato e talentuoso Di Stefano.
Sbaglia poco, forse è carente in qualche passaggio, non propriamente credibile, e in taluni deboli dialoghi della prima mezz’ora, poco incisivi e scontati. In particolar modo, ha indubbie lungaggini dalla parte centrale in poi, perdendosi in risvolti non aderenti alla verosimiglianza.
Ma è un gran bel vedere e, specialmente, merce rara nel Cinema italiano odierno.
L’Ultima Notte di Amore è un coraggioso e ingegnoso poliziesco, a forti venature psicodrammatiche, che tiene incollati allo schermo e ipnotizza nella sua magnetica amalgama finissima.
Senz’aggiungervi altro, sottolineiamo infine che è da incorniciare il sibillino, forse persino enigmatico e sfuggente, altresì struggente, finale con uno spettacolare gioco di luci nei pressi del Duomo Di Milano, una Milano crepuscolare e appena albeggiante. Che emana beltà maliarda e profuma di Cinema cristallino di sottile qualità.

L’Ultima Notte di Amore – Il Blu-Ray a cura di Davide Belardo
Distribuito da Mustang Entertainment, per la produzione di CG Entertainment su licenza Vision Distribution, il Blu-Ray de L’Ultima Notte di Amore, offre un ottimo comparto tecnico e interessanti contributi di approfondimento.
Visivamente parlando il quadro video si presenta solido e ben definito, privo di evidenti imperfezioni. Le immagini risultano sempre felicemente dettagliate e anche la gestione della compressione, il film è girato per buona parte in notturna, non mostra segni di cedimenti eclatanti.
Sul versante audio troviamo un ottima traccia in 5.1 DTS HD MA, cristallina e ben bilanciata.
Per quanto riguarda il reparto extra:
- Behind the scenes (05:46) Immagini dal set durante le riprese con interventi del cast.
- Il podcast: Tre podcast promozionali, in compagnia del Regista e Favino, realizzati con Ospiti anonimi che raccontano le loro storie che hanno dato vita al film.
- Ep.1 – 38 anni di servizio (21:58)
- Ep.2 – ispettore capo (17:13)
- Ep. 3 – Il coppio (21:24)