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Maestro – Recensione del film di e con Bradley Cooper e Carey Mulligan in Concorso a Venezia 80

Maestro – Recensione del film di e con Bradley Cooper e Carey Mulligan in presentato in Concorso a Venezia 80.

In merito all’80.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, recensiamo Maestro.

Secondo opus registico, dopo l’acclamato A Star Is Born, del suo stesso interprete principale, ovvero Bradley Cooper, che è approdato al lido nella giornata del 2 settembre, presentando in anteprima mondiale la sua succitata pellicola che ha riscontrato pareri dei più controversi, spaccando l’intellighenzia critica fra suoi immediati ammiratori sconfinati e detrattori che l’hanno invece duramente attaccata.

A noi, Maestro non ha di certo suscitato particolare entusiasmo in quanto, come esplicheremo più avanti, non la riteniamo un’opera indimenticabile o perfetta, altresì ammettiamo, per dovere d’onestà, non sol intellettuale, che non è affatto priva di lirici momenti altissimi e degni considerevolmente di nota.

E, a proposito di note, perdonateci per il voluto gioco di parole, come sapete, Maestro è un biopic, da Cooper assai romanzato e soprattutto personalizzato, incentrato sull’ambigua figura del celeberrimo compositore Leonard Bernstein, l’autore, giusto rimarcarlo, delle musiche di West Side Story. Anche se è molto riduttivo definirlo soltanto in questi termini. Non per niente, infatti, Cooper si è concentrato su ben altro…

Sceneggiato, oltre che naturalmente diretto, dallo stesso Cooper assieme a Josh Singer, nuovamente prodotto dal suo interprete-regista assieme a Martin Scorsese & Steven Spielberg, Maestro è un bergmaniano, potremmo dire, film biografico sui generis, sentimentale e demodé, di taglio espressionista e anomalo nel cinematografico panorama contemporaneo.

Infatti Cooper, spiazzando le aspettative generali, soprattutto di coloro che attendevano un’agiografia musical in stile Bohemian Rhapsody, ha optato per uno psicodramma a forti e profonde tinte introspettive.

Eludendo volutamente i canoni financo di Netflix, in quanto, al di là di numerose scene spettacolari e rilucenti sul versante scenografico, specialmente nel suo roboante incipit in magnifico bianco e nero sofisticato, ha scelto la strada maestra (è il caso di dirlo), più che altro complicata e rischiosa, d’uno stile quasi totalmente intimista.

Maestro dura, corposamente e intensamente, due ore e sei minuti netti. Eccone la trama, molto sintetizzatavi:

Leonard Bernstein (un Bradley Cooper, necessariamente, col naso finto per meglio assumere le fattezze del vero Bernstein), in virtù del suo prodigioso talento incommensurabile e indiscutibile immediatamente, ascende vertiginosamente al successo, divenendo nel giro di brevissimo tempo uno dei maggiori compositori e direttori d’orchestra a livello internazionale.

Durante una festa mondana, s’innamora della folgorante Felicia Montealegre (una Carey Mulligan impressionante), parimenti da lei ricambiato all’istante.

Leonard e Felicia si sposano subito e ne seguiamo l’iter sia sul difficile piano privato che professionale, soprattutto di Leonard, afflitto da ciclici momenti altamente depressivi. Felicia si ammalerà di Cancro e Leonard dovrà assisterla amorevolmente sino al suo ultimo, languido e malinconico giorno di vita tristemente crepuscolare.

Bernstein fu da sempre bisessuale ma, per amore della sua consorte adorata, dovette forzatamente tener nascosta la sua doppia sessualità, dissimulando perennemente, in pubblico, le sue “simpatie” per gli uomini…

Cosa funziona in Maestro

Complesso, stratificato, struggente e fotografato superbamente e in modo visivamente limpido da Matthew Libatique (fra i cinematographers preferiti di Darren Aronofsky, Il Cigno Nero, e in passato di Spike Lee) che aveva già lavorato con Copper per il suo sopra menzionato A Star Is Born.

Maestro è tecnicamente ineccepibile e dettagliatamente curato in modo spasmodico ai limiti, e questo può assurdamente sembrare contradditorio, del fastidioso, recitato benissimo da un Cooper ispirato, sebbene a tratti troppo istrionico e persino teatrale, enfatico e compiaciuto a dismisura nelle scene in cui lo vediamo dirigere con piani sequenza in cui gigioneggia sfrenatamente, soprattutto da una Mulligan apoteotica, sicuramente tra le candidate per la Coppa Volpi, secondo perlomeno i nostri iniziali pronostici, fra le maggiori pretendenti per il premio Oscar nella categoria di miglior attrice protagonista, Maestro è un film fascinoso e, come dettovi, sbalorditivo nel suo smodato coraggio di non seguire una narrazione convenzionale e tipicamente commerciale.

E ciò è sia un lodabile pregio che, come sottolineeremo nelle righe a venire, paradossalmente, uno dei suoi massimi difetti.

Perché non guardare Maestro

Cooper vuole strafare, sia sul piano recitativo, oscillando infatti fra un delizioso mood trattenuto assolutamente sublime e consono e una teatralità, di contro, che stona e un po’ stomaca, che su quello registico, alternandosi fra sequenze da kammerspiel, per l’appunto, à la Bergman, non sempre, francamente, efficaci e palesemente imitative del compianto maestro, stavolta svedese, e svolazzi pindarici che invece, nella loro pirotecnica, strepitosamente strampalata esagerazione cromatica e mistura dolcemente fluida, incantano e funzionano alla grande.

Creando, così facendo, un film tanto indubbiamente attraente e abbacinante sul piano estetico e personale quanto un’opera difficilmente identificabile e, più che interamente artistica, frequentemente e negativamente arty…

Il risultato finale, quindi, non lascia affatto a desiderare, anzi, sorprende e, ripetiamo, è assai lodevole ma allo stesso tempo Maestro appare disomogeneo e furbescamente studiato per piacere ai membri dell’Academy. Maestro, infatti, a nostro avviso, sarà uno dei film, più candidati agli Oscar che saranno assegnati il prossimo anno.

Nota di merito per la sempre più impegnata e bella Maya Hawke (Stranger Things) che ivi recita il ruolo d’una delle figlie della coppia Bernstein, Jamie.  

Il film sarà disponibile su Netflix, dopo un breve passaggio in sala, dal 20 dicembre 2023.

Regia: Bradley Cooper Con: Bradley Cooper, Carey Mulligan, Maya Hawke (II), Matt Bomer, Booch O’Connell, Jace Wade, Atika Greene, Tim Rogan, Tom Toland, Jule Johnson, Andrew Youngerman, Adam J. Jackson, Miriam Shor, Alexa Swinton, Sarah Silverman, Michael Urie, Sara Sanderson, Josh Hamilton, Gideon Glick, Sam Nivola, Kate Eastman, Eric Parkinson, Gabe Fazio, William Hill (II), Marko Caka, Mallory Portnoy, Julia Aku, Brooklyn Rockett, Nick Blaemire, Soledad Campos, Lauren Yaffe, Oscar Pavlo, Anthony Gullotta, Oraldo Austin Anno: 2023 Durata: 129 min. Paese: USA Distribuzione: Netflix

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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