Mad God: Talmente debordante, bislacco, allucinante e malsano che “Eraserhead” al confronto sembra una puntata di Heidi. Alla fine rimane il dubbio che i meriti del film siano dovuti esclusivamente alla sua natura di eccesso. Giudicato forse troppo frettolosamente un capolavoro?
La trama, difficilmente afferrabile, può essere sintetizzata in questo modo: assistiamo alla discesa di una campana subacquea tra le macerie di una città, marcia e squallida, votata al Male e alla sofferenza. Da qui si delinea la figura dell’Assassino, il cui compito è quello di esplorare un sottosuolo di paesaggi popolati da creature abiette.

Cosa funziona in Mad God
Com’è noto, il lavoro di Phil Tippett (pluridecennale mago degli effetti speciali di Hollywood: “Star Wars”, “Indiana Jones”, “Robocop”, “Jurassic Park” e tanti altri) abbraccia un arco di più di trent’anni (i lavori su Mad God sono iniziati nel 1987!). impossibile non vedere in questa sua unica fatica come regista un lavoro terminale, sofferto e imponente, che mette in campo tutta la visionarietà accumulata in una vita per ergersi a corollario ed epitaffio di una carriera.

Perché non guardare Mad God
Un film che fagocita di tutto, da David Lynch a Svankmajer, passando per l’espressionismo tedesco e tanto (troppo?) altro. Un delirante incubo steampunk marcescente e malatissimo, sperimentale, sostanzialmente muto e difficilmente seguibile.
Considerato alquanto frettolosamente un capolavoro spartiacque, Mad God alla fin fine stupisce più che altro in virtù della sua natura di eccesso. Che è un eccesso cumulativo, ma anche sadico e nichilista (alcuni passaggi sono davvero disturbanti e puntano a colpire allo stomaco).
Cosa resta alla fine di questa visione, di questo rutilante trip? La sensazione di un déjà vù shakerato, con le note di Carl Orff sui titoli di coda estremamente fuori luogo, un generale effetto di stordimento non sempre affine con la lingua e le potenzialità del cinema. Per quanto il talento visionario di Tippett sia innegabile e alcuni momenti siano davvero sbalorditivi, alcune soluzioni di rottura col genere stridono fortemente con il buon gusto, come la scelta di far recitare attori in carne ed ossa o di inserire filmati in live action all’interno dell’animazione a passo uno. Sopravvalutato.
Il film sarà prossimamente disponibile in Italia con Midnight Factory.
Regia: Phil Tippett Anno: 2021 Durata: 83 min. Paese: USA Distribuzione: Midnight Factory
Mah… sopravvalutato un par di ciufoli, dissacra la teologia alla radice, riassumendo l’esistenza dell’universo attraverso una visione artistica horrorifica di Babilonia, che fonde il già’ citato espressionismo tedesco con l’horror in una ricetta che e’ comunque arte allo stato puro. Come si puo’ dire che e’ sopravvalutato? L’arte non lo è’ mai, se la volpe non arriva all’uva non e’ colpa dell’uva. Probabilmente siamo un po’ assuefatti dalle produzioni consumistiche di oggi per comprendere ancora la parola “capolavoro”.
Non tutto il cinema e’ per tutti, questo e’ un concetto che oggi forse non ci va giu.
Io personalmente lo trovo di molto superiore a molti più blasonati capolavori annunciati, un film che regala scorci diversi e significati nuovi ad ogni visione.
Da vedere da freschi con una buona capacita’ di osservazione.