Home / RECENSIONI / Drammatico / La società della neve – Restare umani e restare vivi – Recensione

La società della neve – Restare umani e restare vivi – Recensione

La società della neve di J.A. Bayona a chiuso Venezia 80 e sarà prossimamente in sala e su Netflix. Scelto come film per rapprestare la Spagna alle prossime Nomination all’Oscar.

Nel 1972 il volo 571 delle Forze aeree dell’Uruguay con a bordo una squadra di rugby diretta in Cile precipita su un ghiacciaio nel cuore delle Ande. Allo schianto sopravvivono solo 29 dei 45 passeggeri, che si ritrovano in uno degli ambienti più ostili al mondo e obbligati a ricorrere a misure estreme per poter restare in vita.

Cosa funziona in La società della neve

J.A. Bayona non è certo tipo da farsi intimidire dalle catastrofi o dalle situazioni estreme. Ne sono testimonianza la sequenza dello tsunami di The impossible e le invenzioni intorno a Jurassic World – Il regno distrutto.

Il regista spagnolo, che dopo diversi anni torna a girare nella sua lingua madre, affronta uno dei disastri aerei e umani più importanti del XX secolo, già portato sullo schermo nel 1976 e nel 1993 in Alive! Di Frank Marshall, dove a interpretare i rugbysti uruguayani c’erano Ethan Hawke e Josh Hamilton, tra gli altri.

Per le 2 ore e mezza di durata del film, che chiude questa edizione del Festival di Venezia e che sarà prossimamente in sala ma soprattutto su Netflix, lo spettatore sperimenta il freddo, la follia e la disperazione dei 29 sopravvissuti allo schianto aereo.

Il regista dosa bene le forze, come i suoi personaggi, e dopo i primi venti minuti di puro disastro alterna momenti di quiete apparente, ma sempre in tensione, con altre sequenze intense, lasciando assomigliare sempre di più i personaggi a dei novelli Sisifo, costretti a pene e rinascite continue in un contesto che in cui sarebbe impossibile vivere.

Perché non guardare La società della neve

Il film di Bayona questa volta oltre che l’impossibile, affronta l’impensabile, il difficile da accettare e vedere.

Sarà anche per la location ma la resistenza dei protagonisti e la loro apparentemente inevitabile sconfitta contro la montagna ricorda Everest di Baltazar Kormakur, regista esperto in situazioni estreme. L’eroismo della sopravvivenza è fatto anche di azioni che sicuramente i veri protagonisti della vicenda avrebbero preferito evitare, e il film ne restituisce la durezza e la difficoltà.

Regia: J.A. Bayona Con: Enzo Vogrincic Roldán, Matías Recalt, Agustín Pardella, Tomas Wolf, Diego Ariel Vegezzi, Esteban Kukuriczka Anno: 2023 Durata: 144 min. Paese: USA, Spagna Distribuzione: Netflix

About A V

Guarda anche

il-cassetto-segreto-recensione-film-copertina

Il Cassetto Segreto – Omaggio di Costanza Quatriglio a suo padre – Recensione

Il Cassetto Segreto: Arriva in sala, il 18 aprile, un documentario che dalla Sicilia fa …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.