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Jeanne du Barry – La favorita del Re – Il grande ritorno di Johnny Depp – Recensione

Jeanne du Barry – La favorita del Re: dopo aver aperto la 76ª edizione del Festival di Cannes, ed essere approdato per la prima volta in Italia lo scorso 30 giugno alla 69ª edizione del Festival di Taormina, dopo diverse anteprime per il pubblico sparse lungo l’estate dal 30 giugno 2023 sarà finalmente al cinema per tutti nel nostro Paese grazie alla distribuzione di Notorious Pictures

Il 19 agosto del 1743 a Vaucouleurs in Francia nacque una bambina di nome Jeanne. Fin da subito molto graziosa, la giovane con il passare del tempo si dimostra anche particolarmente intelligente, due doti che dopo un po’ di tempo le garantiranno una vita agiata ed impressa nella storia: quando studia in convento di certo non può ancora saperlo, ma lei un giorno sarà un po’ come Cenerentola, perché sarà amata da un vero Principe Azzurro… Sua Maestà il Re di Francia, il Beneamato Luigi XV.

Cosa funziona in Jeanne du Barry – La favorita del Re

Se sui libri di storia scolastici difficilmente vengono menzionate le consorti dei grandi sovrani Europei, potete ben immaginare il trattamento riservato alle amanti più note di queste teste coronate… Certo, i testi didattici soprattutto quelli destinati a scuole elementari e medie sono fatti per essere sintetici, ma al tempo stesso non stupitevi se molte persone hanno sentito nominare per la prima volta Madame du Barry grazie a… Lady Oscar!

Non stiamo minimamente screditando quest’ultimo, precisiamo: il manga e poi l’anime nato dalla mente di Riyoko Ikeda non è solo un elemento molto noto della cultura pop ma anche un vero e proprio capolavoro letterario, perché è stato in grado di amalgamare perfettamente alcuni personaggi di fantasia a quelli realmente esistiti nel periodo storico che ha visto protagonisti i Re Luigi XV e XVI.

Il nostro discorso è semmai il ribadire l’importanza che hanno avuto nel corso degli eventi storici non solo le sovrane (come in questo caso Maria Leszczyńska, consorte di Luigi XV e secondo molti l’ultima regina veramente amata dai francesi) ma anche le favorite del sovrano, come Madame de Pompadour, che svolse un ruolo chiave in molte trattative politiche dell’epoca, e appunto Jeanne du Barry, in grado con il suo fascino, coraggio e la sua intelligenza non solo di conquistare il cuore di Luigi XV ma anche di rivoluzionare un po’ il protocollo reale, di sfidare il bigottismo cattolico, di diffondere nuove mode in quanto a vestiario (le famose stoffe a righe) e soprattutto si dedicò molto al mecenatismo, tra pittura, scultura, musica ed artigianato.

La musica è dunque molto diversa da Lady Oscar, perché qua il punto di vista non è più quello di Maria Antonietta (in questa occasione interpretata dalla deliziosa Pauline Pollmann) ma appunto della du Barry, ma questo non significa che La favorita del Re è un film agiografico nei confronti di Jeanne, perché viene mostrato che pure quest’ultima è stata in qualche modo complice o partecipe dei principali motivi che hanno poi dato il via alla Rivoluzione francese, ossia l’eccessivo sfarzo e le spese da parte della famiglia reale e dell’aristocrazia presente a Versailles che hanno mandato la Nazione sempre più in bancarotta (e quindi rendendo ancor più povera e affamata la gente comune).

Film di produzione europea (oltre alla Francia hanno partecipato anche Belgio e Regno Unito) e quindi del tutto estraneo alle forzature etniche (a tal proposito: Zamor è realmente esistito) e alle inesattezze storiche della Hollywood degli ultimi anni, Jeanne du Barry – La favorita del Re è un vero tuffo nel passato della Francia settecentesca, grazie alla maestosità della reggia di Versailles che fortunatamente è rimasta intatta come allora nonostante le rivoluzioni, e a una grande ricostruzione storica non solo per quel che riguarda i costumi e gli oggetti di scena ma anche per la selezione degli interpreti.

Benjamin Lavernhe (Jean-Benjamin de La Borde), Pierre Richard (Louis François Armand de Vignerot du Plessis, Duca di Richelieu), India Hair (principessa Adélaïde), Pascal Greggory (Emmanuel-Armand de Richelieu, Duca di Aiguillon) hanno molto in comune con le loro controparti storiche, merito anche del trucco e parrucco abile nel ricreare la moda nobile dell’epoca.

Una menzione di questo tipo la merita anche Diego Le Fur (figlio della protagonista Maïwenn) che essendo un attore molto alto è stato in grado di rappresentare al meglio il futuro re Luigi XVI, sovrano che superava abbondantemente i 190 cm di altezza.

Un paragrafo per ricordarci che l’occhio (in questo caso storico) vuole la sua parte, ma tutto questo varrebbe poco se non fosse colpito anche il cuore dello spettatore, e fortunatamente la bravura di questi interpreti, e la scrupolosa, empatica e romantica regia di Maïwenn hanno fatto sì che tutto ciò avvenisse realmente.

Ed eccoci qui a lodare i due protagonisti del titolo, la già citata Maïwenn che oltre ad essere regista e sceneggiatrice è pure il volto di du Barry, e naturalmente Sua Maestà Johnny Depp, affascinante come lo era il Beneamato alla sua età, e anche stavolta elargitore di una sublime impersonificazione, nonostante il minor numero di dialoghi a sua disposizione.

Forse l’incubo (diventato ufficiale nell’autunno del 2020 con l’addio ad Animali fantastici – I segreti di Silente) non è del tutto finito, ma intanto il suo ruolo da protagonista ne La favorita del re è un bel colpo di spada a tutti coloro che hanno tentato o speravano di vederlo deposto nell’ultimo periodo.

Solo per questo motivo Jeanne du Barry – La favorita del re andrebbe visto almeno una volta al cinema, ma come abbiamo già abbondantemente affermato le motivazioni per cui vale la pena sono moltissime, a cui aggiungiamo l’ottima versione italiana diretta da Federico Zanandrea, con Stefano Nissolino come fonico di doppiaggio e Claudio Toselli come fonico di mix, e la voce non solo dell’affezionato Fabio Boccanera su re Luigi XV, ma anche Claudia Catani sulla protagonista Jeanne du Barry, Alessandro Zurla su Jean-Benjamin de La Borde, Stefano Benassi su Jean-Baptiste du Barry e Gianni Giuliano su Louis François Armand de Vignerot du Plessis, Duca di Richelieu.

Perché non guardare Jeanne du Barry – La favorita del Re

Tolti coloro che hanno già deciso dai tempi di Cannes di non vederlo perché sono tifosi delle ingiustizie e delle diffamazioni, gli unici che potrebbero non gradire la visione di questo lungometraggio sono gli osservatori storici più puntigliosi della norma (come quelli che hanno già notato che la du Barry aveva i capelli biondi e non castani come Maïwenn).

Al cinema dal 30 Agosto con Notorious Pictures.

Regia: Maïwenn Con: Maïwenn, Johnny Depp, Benjamin Lavernhe, Pierre Richard, Melvil Poupaud, Pascal Greggory, India Hair, Noémie Lvovsky, Marianne Basler, David Decraene, Luna Carpiaux, Edouard Michelon, Alexandre Styker, Thibault Bonenfant Anno: 2023 Durata: 116 min. Paese: Francia Distribuzione: Notorious Pictures

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