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L’esorcista: Il credente – Recensione sequel diretto de L’esorcista

L’esorcista: Il credente – Recensione del film di David Gordon Green con Leslie Odom Jr. ed Ellen Burstyn

Oggi recensiamo l’atteso, eppur già da molta intellighenzia critica stroncato, a nostro avviso in modo parzialmente sbagliato e ivi già possiamo dunque anticiparvene il giudizio nostro più positivo, rispetto alla maggioranza delle opinioni a esso sfavorevoli, invece in merito, L’esorcista – Il credente (The Exorcist. Believer) di David Gordon Green (Joe).

Il quale, dopo aver personalmente rielaborato, non in modo apocrifo, Halloween e il mito orrifico di Michael Myers, dallo stesso John Carpenter patrocinato, nuovamente s’è cimentato con una pietra miliare e inscalfibile del Cinema horror mondiale, ovverosia naturalmente il capolavoro di William Friedkin, provando a reinventarlo, aggiornarlo e proseguirlo con una nuova storia a suo modo attinente alle atmosfere e alle tematiche del succitato capostipite originario e rioffrendo ad Ellen Burstyn il suo celeberrimo ruolo, ivi metaforicamente e in maniera meta-cinematografica, resuscitato, di Chris MacNeil.

L’esorcista – Il credente, vietato ai minori di 14 anni, dura un’ora e cinquantuno minuti netti ed emotivamente palpitanti. Non sempre efficaci, perfino banali e ridicolmente grotteschi in molti punti eppur apprezzabili. Secondo la sinossi di IMDb, pertinente in tal caso, eccone sinteticamente la trama riportatane e sottostante fedelmente trascrittavi:

Dopo essere scomparse per tre giorni, due ragazzine tornano a casa e cominciano a manifestare inquietanti comportamenti. Il padre di una di loro, cercherà aiuto in Chris MacNeil.

Aggiungiamovi, per puntualizzare, che Gordon Green effettua, più che un rifacimento del film succitato di Friedkin, un requel, dunque non un remake. Attenzione, neppur esattamente un sequel. Requel, per chi non lo sapesse, è una parola atta a significare un’opera, in tal caso cinematografica, che ripropone tematicamente, come già sopra suggeritovi, delle situazioni e dei personaggi di un film iconico. Anche in tal caso, infatti, avviene terribilmente e in modo scioccante, come si suol dire, dal giorno alla notte, una misteriosa possessione demoniaca delle più raccapriccianti.

E a praticare l’esorcismo sono due preti assai particolari. Poiché una, forse, è una donna (Ann Dowd) divenuta infermiera dopo essere stata a un passo dal prendere i voti e farsi suora. Con l’unica differenza, ovviamente, che stavolta la posseduta e indemoniata non è Regan MacNeil, alias Linda Blair, bensì son due ragazze.

Tutto parte ad Haiti, nel 2010 quando il fotografo di colore, Victor Fielding (un bravo Leslie Odom Jr., Assassinio sull’Orient Express), in luna di miele assieme alla moglie Sorenne (Tracey Graves), dopo una benedizione voodoo avvenuta nei confronti di quest’ultima, assiste a un violento terremoto che pregiudica gravemente la salute fisica della sua appena succitata consorte incinta. Disgraziatamente, Sorenne muore ma riesce a partorire Angela. Tredici anni dopo, Angela (Lidya Jewett), cresciuta nel frattempo premurosamente da suo padre Victor, il quale oramai ha perduto la fede dopo la sciagura occorsa alla sua ex compagna, esce con Katherine (Olivia Marcum), la sua migliore amica. Entrambe scompaiono per tre giorni. S’erano misteriosamente inoltrate in un bosco nero…

Il loro miracoloso ritrovamento avviene, a notte fonda, in strane circostanze all’interno d’una casa spettrale. Tutte e due vengono ricoverate d’urgenza in quanto, oltre ad aver riportato brutte ferite e lesioni gravi, specialmente ai piedi, pare non ricordino quanto lor successo nelle ultime ore convulse e scioccanti.

Inoltre, mostrano pericolosi segni di squilibrio mentale. Ben presto, si scopre che sono state diabolicamente possedute. Al che Victor, dapprima scettico e incredulo, in preda alla disperazione, entrato in possesso d’un libro forse rivelatorio, si rivolge all’esperta in materia, Chris MacNeil (Ellen Burstyn, L’ultimo spettacolo). La quale, memore di quanto similmente da lei vissuto nel ‘73 con la figlia Regan, gli consiglia, a sua volta, di affidarsi a dei provetti e affidabili preti esorcisti.

Cosa funziona ne L’esorcista – Il credente

L’esorcista – Il credente fatica terribilmente a carburare, emotivamente parlando. Trascorre, infatti, circa un’ora dal suo confuso incipit prima che entri in scena, diciamo, il diavolo e la tensione aumenti, di conseguenza, in modo esponenziale di natura rabbrividente.

Ciononostante, nei suoi rimanenti 45 min., riesce a piazzare qualche colpo denso di suspense vivida, pregna di pathos coinvolgente e talvolta spaventevole. In particolar modo, si accende e infuoca in modo bellamente visionario con le sue puntate nel sovrannaturale alla Poltergeist.

Perché non guardare L’esorcista – Il credente

L’esorcista – Il credente è fallimentare sotto molti punti di vista poiché si rivela sostanzialmente scialbo e privo quasi totalmente di forza visivo-emozionale. Perlopiù, ahinoi, risulta insulso e per l’appunto decisamente poco pauroso in gran parte del suo minutaggio.

Pur, ripetiamo, suggestionandoci con atmosfere livide e inquietanti che, sebbene raramente, terrorizzano e lasciano col fiato sospeso.

Gordon Green è stato molto ambizioso e coraggioso a voler continuare personalmente il discorso iniziato cinquant’anni or sono da Friedkin. Peccando però non poco d’immodestia, alzando eccessivamente il tiro e facendo il passo più grande della gamba.

Giocando di parole, realizzando invece soltanto un film forse non così pessimo come si è detto ma al contempo oggettivamente modesto. Per concludere, dunque, a nostro avviso L’esorcista – Il credente non merita affatto le sin troppo lapidarie e superficiali critiche impietose ricevute, Gordon Green è infatti e di certo un autore in cerca, pian piano, di sempre maggiori sperimentazioni, perciò siamogli benevoli ma, a conti fatti, in tal caso ha “sbagliato” operazione in maniera non inetta, semplicemente netta e basta.

Il film è al cinema dal 5 ottobre con Universal Pictures.

Regia: David Gordon Green Con: Leslie Odom Jr., Ann Dowd, Jennifer Nettles, Norbert Leo Butz, Lidya Jewett, Olivia O’Neill, Ellen Burstyn, Raphael Sbarge, E.J. Bonilla, Linda Boston, Okwui Okpokwasili, Richard Carr III Anno: 2023 Durata: 121 min. Paese: USA Distribuzione: Universal Pictures

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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2 commenti

  1. Pregevole recensione,come sempre,del resto,di Stefano Falotico, che mi trova concorde quasi totalmente….Dico “quasi”, perché questo film ,per me, è irrimediabilmente brutto.
    … Sarà per l’argomento,ormai sfruttato da tutte le angolazioni, sarà per i soliti “effettacci e vociacce ( perdonate il neologismo dispregiativo)…. Insomma,non se ne può più.
    Gordon Green continua a sprecare il suo potenziale talento rivisitando e ripercorrendo sentieri ormai troppo battuti.

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