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La caduta della casa degli Usher – Recensione della miniserie tv Netflix

La caduta della casa degli Usher – Recensione della miniserie tv Netflix di Mike Flanagan con Bruce Greenwood e Carla Gugino

Oggi recensiamo l’ottima, anzi stupefacente, miniserie tv, mondialmente distribuita dappertutto in contemporanea, a partire dal 12 ottobre scorso, targata Netflix, concepita e sviluppata da Mike Flanagan, ovvero La caduta della casa degli Usher (The Fall of the House of Usher). Titolo che, ovviamente, richiama e ne è identico, un celebre e macabro, inquietante racconto, giustappunto, omonimo dell’indimenticato e memorabile scrittore Edgar Allan Poe.

La caduta della casa degli Usher consta di otto episodi differenti fra loro, a loro volta intitolati come altri famosi racconti del terrore di Poe, immaginati ex novo e fantasiosamente ricalcati di matrice ispiratane, quali per esempio Il cuore rivelatore & Il gatto nero. Flanagan è un regista assai interessante e sperimentatore, sebbene non sempre efficace, instancabile. Il quale, dopo aver coraggiosamente adattato, con discreti risultati, invero sottovalutati, due “intraducibili” romanzi del re dell’horror Stephen King, vale a dire Doctor Sleep e Il gioco di Gerald, stavolta, in modo parimenti temerario, altresì lodevole, si cimenta con un’operazione di rielaborazione immaginativa, potremmo dire elucubrante e assai stimolante, di Poe, ripetiamo, creando dei “tales” rispettivamente e fortemente evocanti le atmosfere suggestive, partorite dall’immaginifica sua penna onirica e metafisica, di un’ora circa di durata cadauno, attingendo dal succitato maestro per riesumarlo e cinematograficamente adattarlo alla sua poetica visionaria.

Se ne La caduta della Casa degli Usher, Poe, attraverso le parole del narratore sviscerava i combattuti sentimenti gelidi e melanconici di un uomo che veniva inondato da un esistenziale tormento impari dopo aver ricevuto un’epistola dal suo amico d’infanzia, gravemente malato il quale gli implorava, prima della sua prossima e inesorabile dipartita, di fargli visita nella sua arcana magione solitaria, Flanagan, con quest’opus particolare, esplora di pura fantasia l’animo del sig. Roderick Usher (un grande Bruce Greenwood). Il quale, smarrito e scosso dalla nefanda tragedia accadutagli, ovvero l’inaspettata morte dei suoi figli, deceduti uno dopo l’altro in un brevissimo, fulminante arco temporale, ad Auguste Dupin (Carl Lumbly) confida la genesi di quanto occorsogli e delle bizzarre, allucinanti vicissitudini familiari successegli e intrecciatesi nel corso di più decadi. Aleggia intanto lo spettro della seducente e maliarda, tentatrice e al contempo agghiacciante Verna (Carla Gugino), fantasmatica venustà diabolica che incarna l’emissaria di morte e sventura. O forse chissà chi è costei che appare e scompare come uno splendido angelo peccaminoso e mortuario. Come molti di voi sapranno, Auguste Dupin altri non è che l’investigatore privato del celeberrimo I delitti della Rue Morgue ad opera di Poe, qui rivisitato da Flanagan e da Lumbly incarnato in vesti attigue ma prettamente reinventive.  Si parte con Una tetra mezzanotte… e con questo viaggio magnifico, con tale sognante e glaciale incubo ad occhi aperti.

Cosa funziona ne La caduta della casa degli Usher

Creativo, mirabile visivamente, caustico e imprevedibile, ripieno di citazioni e colpi di scena tanto spiazzanti quanto terrificanti e perfettamente congegnati, preziosamente fotografato da Michael Fimognari e diretto con brillante acume registico da Flanagan, sorretto da un Greenwood ispiratissimo, coadiuvato da un cast di contorno indovinato, in cui spiccano, oltre agli attori sopra citati, Zach Gilford, Graham Verchere, Willa Fitzgerald, Henry Thomas (E.T. l’extra-terrestre, Gangs of New York), Mark Hamill (Guerre stellari), Mary McDonnell (Balla coi lupi), Samantha Sloyan, Michael Trucco, Kyliegh Curran e Kate Siegel, illuminato dalla presenza sempre avvenente della fascinosa ed irresistibile Gugino, La caduta della casa degli Usher inanella segmenti orrifici ad altri perfino crudelmente umoristici, ed è semplicemente geniale in ogni aspetto. Flanagan sguazza cristallino nelle sue stesse immagini nitidamente folgoranti e ci immerge piacevolmente in un delizioso divertissement e magnetico tourbillon caleidoscopico a metà strada squisita tra un pamphlet ricolmo di gore e sanguigno dark humor da pelle d’oca e “funebri” risate a crepapelle senza fine.

Perché non guardare La caduta della casa degli Usher

La caduta della casa degli Usher è talmente elegante e sofisticato da non poter essere paradossalmente apprezzato da chiunque. In quanto, la sua densa amalgama stratificata è certamente e sinceramente complessa e volutamente grottesca, forse troppo per chi si aspetta una normale serie tv di facile, comprensivo accesso e fruizione istantanea.

La serie è disponibile in esclusiva su Netflix dal 12 Ottobre.

Regia: Michael Fimognari , Mike Flanagan  Con: Carla Gugino , Willa Fitzgerald , Mary McDonnell , Kate Siegel, Zach Gilford , Mark Hamill , Henry Thomas , Annabeth Gish , Michael Trucco , Bruce Greenwood , T’Nia Miller , Samantha Sloyan , Rahul Kohli , Catherine Parker , Paola Núñez , Ruth Codd , Carl Lumbly , Malcolm Goodwin , Kyliegh Curran , Robert Longstreet , JayR Tinaco , Igby Rigney , Matt Biedel , Crystal Balint , Aya Furukawa , Daniel Chae Jun , Nicholas Lea , Jason Tremblay , Mark Redfield , Lulu Wilson , Sarah-Jane Redmond , Ruth Bidner , Leo Chiang , Danielle Klaudt , Kyle Mitchell , Jazmine Campanale , Baldeep Singh Anno: 2023 Durata: 8 Episodi (57/77 min.) Paese: USA Distribuzione: Netflix

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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