20.000 specie di api: Opera prima di Estibaliz Urresola Soraguren, che ha vinto l’Orso d’argento per la migliore interpretazione da protagonista al Festival di Berlino 2023, esce in sala il 14 dicembre distribuito da I wonder Pictures.
Cocó, 9 anni (Sofia Otero, Orso d’Argento a Berlino 2023), si sente fuori posto e non capisce perché. Non si riconosce nel suo nome di battesimo, Aitor, né nello sguardo e nelle aspettative di chi ha intorno. Nel corso di un’estate nella campagna basca a casa della nonna – tra le gite al fiume, l’apicoltura e i saggi consigli di sua zia Lourdes – Cocò riuscirà forse finalmente ad affrontare i propri dubbi e le proprie paure, trovare la sua vera identità e decidere così qual è il suo nome.
Cosa funziona in 20.000 specie di api
L’opera prima della regista spagnola indaga in modo naturale e delicato i dubbi che a volte possono segnare la crescita di un bambino. L’identità sessuale e sociale non è poi così scontata. L’interpretazione della giovane protagonista è spontanea e sofferta, nella cornice di un’estate basca, in un territorio di confine tra Francia e Spagna.
La giovane attrice è anche tra le prime ad aver vinto il premio senza distinzioni di genere che il Festival ha deciso di conferire dal 2021, premiando la performance senza distinguere se femminile o maschile.
20.000 specie di api si aggiunge al discorso sulle domande che i piccoli si fanno su loro stessi, già iniziato in maniera più che egregia da Tomboy di Céline Sciamma e da Girl, un altro esordio, questa volta di Lukas Dhont, vincitore della Caméra d’or a Cannes 2018.
Perché non guardare 20.000 specie di api
Il film della Soraguren è molto intenso ed emotivo. Le tematiche affrontate non sono ovvie e scavano nel profondo parlando di uguaglianza, rispetto e libertà individuale.
Il film è in sala dal 14 dicembre distribuito da I Wonder Pictures.
Regia: Estibaliz Urresola Soraguren Con: Sofìa Otero, Patricia López Arnaiz, Ane Gabarain, Martxelo Rubio Paese: Spagna Durata: 127 minuti Distribuzione: I Wonder Pictures