Toilet: La recensione del nuovo film di Gabriele Pignotta con la voce di Francesco Pannofino.
Un giorno qualsiasi per molti, ma non per Flavio Bretagna (Gabriele Pignotta).
Piccolo imprenditore italiano, per salvare e magari ingrandire la sua società deve recarsi di persona fuori Roma per firmare un importante contratto, e l’essere partito di buon ora sembra a un certo punto non bastare più.
Quando la natura chiama, Flavio ha bisogno di un bagno… purtroppo per lui riesce a trovarlo non solo in un’area di servizio abbandonata, ma anche con una porta di ingresso difettosa… Quando vuole uscire, quest’ultima non si apre più… E con il passare delle ore, arrivare in orario all’appuntamento non sembra più la cosa più importante… Riuscirà prima o poi a uscire da quella Toilet?
Cosa funziona in Toilet
Quanto tempo passiamo al cellulare? E quanta importanza diamo al lavoro, rispetto ai rapporti umani e familiari? Gabriele Pignotta non è certo il primo e non sarà l’ultimo a mettere in discussione questi argomenti, ma dato che più si va avanti, più sembra andare peggio, non solo è meglio parlarne, ma anche riderci su.
Ed ecco che prima di far partire la proiezione all’Arena di Piazza Vittorio Emanuele di Roma ci ha ricordato, con un piccolo frammento di stand-up comedy, un’altra piaga legata ai telefonini, che oggi sembra essere all’apice della dannosità: il telemarketing.
Tartassati ogni giorno da telefonate invasive di proposte spesso truffaldine, le conseguenze possono essere solo due: o si smette di rispondere a qualunque numero sconosciuto, oppure si risponde a tutti, perdendo ancor più tempo prezioso e lucidità.
E proprio questa mancanza di lucidità ha messo in pericolo non solo la sua carriera ma anche la sua stessa vita, perché non si è accorto di dove stesse andando, rendendo più difficili i soccorsi.
Già dopo pochi minuti Toilet ci ricorda decisamente un capolavoro americano di pochi anni fa, ossia Locke di Steven Knight.
Pignotta è dunque una versione nostrana di Tom Hardy, immerso in una storia molto più comica rispetto al lungometraggio del 2013 (dove, nonostante la serietà e i momenti amari, non mancavano piccoli momenti di ilarità).
Unico attore ad apparire in volto nitidamente (ci sono piccole comparse, ma o si trovano in auto oppure sono riprese dall’alto), ma non l’unico a recitare: come in Locke, ad accompagnare il protagonista ci sono le telefonate, quindi le voci di altre persone.
C’era dunque bisogno di grandi attori capaci di emozionare anche solo con la voce, ed ecco che Toilet ci regala tre professionisti d’eccezione.
La dolcissima Vanessa Incontrada, il simpaticissimo Pasquale Petrolo detto Lillo, e uno dei più grandi e noti doppiatori Italiani, Francesco Pannofino.
E senza togliere nulla agli altri, quest’ultimo è sicuramente la ciliegina sulla torta di questo film molto divertente e pieno di importanti significati, non solo per la caratterizzazione dialettale meridionale di Pannofino (un omaggio alle sue origini, in poche parole) ma anche perché il suo maresciallo è un personaggio che si contrappone perfettamente a quello di Flavio Bretagna.
Toilet dunque è un film in cui tante persone, per un motivo o per un altro, potranno rivederci loro stessi, e che sicuramente ci aiuterà ad evitare in futuro di andare in bagno in posti completamente disabitati.
Perché non guardare Toilet
Difficile trovare dei difetti in questo film che con pochi mezzi e scenografie riesce a raccontare decisamente bene la propria storia: forse l’unica cosa che non convince è il perché Flavio Bretagna non ha mai provato a rompere i vetri vicino alla porta.
Film non adatto forse solamente a quelli che mal digeriscono i “remake Italiani”: insomma, a coloro che non vedranno di buon occhio la troppa somiglianza con Locke.
Il film è al cinema dal 16 Luglio con Vision Distribution.
Regia: Gabriele Pignotta Con: Gabriele Pignotta Anno: 2022 Durata 90 min. Paese: Italia Distribuzione: Vision Distribution