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Il rinascimento risorgimentale di un uomo funereo, spettrale e crepuscolare o languidamente NEO-romantic! – Un romanzo unico e soave

Ebbene, l’autore di quest’articolo è la stesso scrittore del libro qui da lui stesso preso in questione e accennatovene dettagliatamente. Non si tratta di mero scopo pubblicitario in funzione personale, bensì d’un post atto a dichiarare l’orgoglio, sì, il piacevole e inevitabile vanto, giustamente perfino sanamente egocentrico, d’un uomo eccentrico giammai però egoisticamente autocentrato e preoccupato solamente di sé in maniera scioccamente promozionale. Un uomo che non si svende, altresì, al contempo si fregia fieramente di tale sua opera pregiata e ammantata di rinomanza e sottile sofisticatezza inusitata.
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 Il romanzo qui disaminatovi, intitolato, come giustappunto da titolo, Il rinascimento risorgimentale di un uomo funereo, spettrale e crepuscolare o languidamente NEO-romantic!, di tale dicitura testuale qui riportatavi precisamene con tanto di finale, perentorio e robusto punto esclamativo quasi declamatorio, è un’opus letteraria sfaccettata, non è un trattato psicologico ma trattasi di libro di matrice introspettiva agganciata a un sottofondo, visionario e metafisico, di natura noir prossima alla crimefiction e alla detection più elegantemente fantasiosa ed ermeticamente nitida. Ma, estrapolandovi e sotto trascrivendovi la sinossi, ad opera dello stesso writer, se vorrete leggerla, anche fra le righe, addiverrete subitaneamente al potente spirito che ne sottende le ragioni e che è alla base del suo concepimento, del suo bislacco, fine e particolareggiato intreccio astratto e onirico, descrittivo e pittoresco, anzi, metaforicamente pittorico, ricolmo di parentesi e digressioni perfino fortemente goliardiche, umoristiche e trasgressive, a loro volta miscelate a un impressionistico labirintico sintattico di segmenti malinconici, seri e riflessivi, una torbida e profonda storia di rinascenza psico-emotiva e addirittura sensoriale, forsanche ormonale…

«Riflettendo sull’evanescenza mia ectoplasmatica e in merito alla vaghezza intangibile del tempo ferocemente sfuggitomi melanconicamente di mano, la mia anima, dapprima intirizzita e strozzatasi nel disincanto più arido e scevro d’amore adamantino e vividamente nitido, furentemente ruggisce or irosa e in forma vanitosamente lottatrice dopo tanto superfluo poltrire e idiotamente languire nell’opalescenza della tetraggine mia che fu dolosa, nera e lacrimosa. Dopo tante mie acrimonie e sciocche ipocondrie dolorose, dopo un interminabile travaglio emotivo dei più costernanti e morbosi, non più mi rattristo né nel silenzio misero, tantomeno, mi rintano e rannicchio. Sfoderando invece gli innati, pungenti e pugnaci artigli del mio cuore resuscitato, riertosi e issato in riacuitesi gioie coraggiose e radiose che smarrii nella pavidità della mia vita immalinconitasi in decadenti notti lugubri e fatiscenti, tristemente giammai festose ed euforiche. Questo libro incarna e vivifica la metafisica, mesmerica, meandrica, onirica cristallizzazione pindarica, funambolica e labirintica d’una storia ricolma di rimembranze potenti la cui scaturigine è illuminatamente, illimitatamente misterica e soavemente ancestrale, è il resoconto veritiero, la radiografia profonda, iraconda e perfino invereconda, la corposa e rabbiosa cronistoria, al contempo romantica e purissima, della mia miracolosa rinascenza ingeneratasi in maniera sfolgorante e magica, ripartorendomi immantinente nel mondo al di là del tempo perso, d’ogni cupezza da me vissuta e, in modo lancinante, sofferta e sfogatasi nel pianto miserrimo. È il fervido, atroce, impietoso e avventuroso ricordo esistenziale del mio funereo patimento esiziale, rigeneratosi e mutato, spero perpetuamente, nell’ignifugo e inestinguibile fuoco ardente della beltà sempiterna, risplendente d’anima mia deflagrata in modo temerariamente lucente e giammai estintasi».

In copertina, svetta in forma stilizzata la sagoma, anzi, il primo piano del magnetico e magnificente Gary Oldman del Dracula di Bram Stoker firmato da Francis Ford Coppola. In quanto, il protagonista dell’excursus esistenziale, narratoci all’interno del romanzo, probabilmente s’identifica con un Nosferatu redivivo, n’è infatti, analogamente, una sorta di fantasma riapparso per magia e miracolosamente ringiovanito nell’animo e nel cuore suo vibrante d’emozioni tonitruanti.

Il rinascimento risorgimentale di un uomo funereo, spettrale e crepuscolare o languidamente NEO-romantic! si rifà spesso al Cinema, attingendo dalla Settima Arte per rielaborarla e personalizzarla, delirandovi con gusto amabile, amandone il suo incantato e sognante profumo di celluloide pura, trasfondendosene e tuffandosene con vividezza assoluta. Riesumando pellicole celeberrimi del passato, immortali e leggendarie, come Fino all’ultimo respiro, andando perfino a parare sulla Hollywood a luci rosse più proibita, innestato com’è su una vivificante libertà sovrana delle più indomabili e sincere, schiette e voracemente ruspanti, irrefrenabilmente proiettate a una joie de vivre scevra da qualsivoglia moralismo e totalmente sganciata da biechi e ipocriti schematismi deleteri al libero arbitrio nostro più sanamente vitalistico.

Vi lasciamo, perciò, se lo desidererete, scoprirlo e inabissarvene leggiadramente. Augurandoci che possa entusiasmarvi, divertirvi, intrattenervi, commuovervi e indurvi a riflessioni forse non banali sulla vita e sul significato delle nostre uniche e allo stesso tempo variegate esistenze splendenti di valore inestimabile.

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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