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Red – Un panda rosso come metafora della crescita – Recensione del nuovo film Pixar

Red: Primo lungometraggio per Domee Shi, regista premio Oscar nel 2019 con il cortometraggio “Bao”, affronta i legami di sangue, i problemi tra figli e genitori ma anche quelli legati alla pubertà. Disponibile dall’11 Marzo su Disney+

Toronto, 2002. Meilin è l’unica figlia della famiglia Lee, una famiglia cinese trapiantata in Canada ma ancora molto radicata nelle proprie tradizioni orientali.

Non solo sono i proprietari di un tempio religioso, ma i genitori si comportano da elicottero, in particolare la madre Ming: una presenza ossessiva nei confronti della figlia, sia per quel che riguarda i propri voti a scuola, ma anche preoccupazione per le prime cotte giovanili.

Tanta pressione ed imbarazzo che aumentano quando un giorno Meilin, apparentemente “così, de botto, senza senso”, si ritrova trasformata in un panda rosso gigante.

Scoprirà così un segreto o una maledizione che la sua famiglia si tramanda da generazioni…

Cosa funziona in Red

Il film Pixar che i Millennials aspettavano da tempo, perché appunto tutto il mondo è Paese, e anche se ambientato in Canada ci dimostra che le stesse mode e passioni le abbiamo avute anche noi in Italia.

Il Tamagotchi, le boy band, i primi cellulari che facevano le fotografie, la polaroid, riviste stile Cioè

Un’ambientazione storica alternativa rispetto agli abusati anni ’80 o ’90 ma anche funzionale alla storia, perché un panda rosso gigante per Toronto avrebbe avuto ancor meno senso con la presenza invasiva dei social media.

Rosso come il panda minore, ma non solo: questo colore come da titolo è il vero simbolo del film, perché nella prima parte si parla espressamente del primo ciclo mestruale. Un vero elemento innovativo e assolutamente importante per un film targato Disney, che potrà davvero essere d’aiuto per coloro che stanno affrontando o si stanno avvicinando al momento della pubertà, anche perché Red ne parla con molta leggerezza ed ilarità, in cui potranno rivedersi senza problemi anche i genitori di queste bambine.

In Red dunque si ride di gusto per quasi tutto il tempo, e prima di passare alla leggera commozione finale abbiamo anche una buona dose d’azione, con un rimando sia a “King Kong” che al primoGhostbusters“.

Red è dunque un nuovo gioiello d’animazione Pixar, anche superiore sotto molti aspetti a “Soule “Luca“, e che avrebbe dunque meritato una distribuzione su grande schermo e non solo direttamente su Disney+.

Si può comunque sperare in una riedizione al cinema successiva, o almeno in Home Video, per poter permettere anche ai non abbonati alla piattaforma di vedere questo piccolo capolavoro, e per quel che riguarda la versione italiana, sentire grandi voci come Chiara Fabiano (Meilin Lee), Daniela Calò (la mamma Ming Lee), Vittoria Bartolomei (Abby), Sara Labidi (Priya), Antonella Giannini (la Nonna), Valeriano Corini (Tyler), Cinzia De Carolis (Zia Chen), Mirta Pepe (Zia Ping) e Oliviero Dinelli (il signor Gao, il sacerdote).

Perché non guardare Red

Anche in questa occasione ci tocca inserire il doppiaggio dei talent come parte negativa del film.

Nessun problema con ManuelitoHell Raton”, BALTIMORA, Versailles, Karakaz e Moonryde, ideali per i pochi dialoghi dei 4*Town, la boy band parodia dei Backstreet Boys protagonista del film, o con Marco Maccarini, Federico Russo e Gun Shen in ruoli non solo piccolissimi, ma neanche riconoscibili all’interno del lungometraggio.

Il fastidio per le orecchie arriva invece con il personaggio del padre di Meilin, doppiato dall’attore italo-cinese Shi Yang Shi. Disney Italia ha provato a ripetere i precedenti doppiaggi stile Hal Yamanouchi, ma senza successo: non solo perché quest’ultimo è decisamente un attore di livello superiore, ma i suoi personaggi venivano generalmente inseriti in un contesto in cui lui era l’unico asiatico del gruppo, mentre in Red Yang Shi è l’unico a parlare con accento cinese, mentre gli altri membri della famiglia parlano in un italiano correttissimo.

Rimandate anche Ambra Angiolini e Sabrina Impacciatore nel doppiaggio delle cugine di Meilin, così come una delle migliori amiche di quest’ultima, Miriam, è doppiata in modo non del tutto convincente nella seconda parte del film da Nicole Damiani.

Per quel che riguarda l’animazione, la CGI di Red ha raggiunto livelli di “gommosità” mai visti prima in un film Pixar, quindi soprattutto all’inizio bisogna abituarsi a questo stile parecchio grossolano, ma per fortuna col passare dei minuti la storia diventa talmente intrigante da far soprassedere a questo limite del 3D.

Il film è disponibile dall’11 Marzo su Disney+.

Regia: Domee Shi Con: Rosalie Chiang, Sandra Oh Anno: 2022 Durata: 100 min. Paese: USA Distribuzione: Disney+

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