Nadia – Il mistero della pietra azzurra: Qualche anno prima di Neon Genesis Evangelion, il mondo dell’intrattenimento aveva conosciuto il genio di Hideaki Anno grazie a una serie Anime altrettanto capolavoro, ora disponibile per la prima volta in Bluray con Yamato Video.
Attingendo senza troppi misteri a “Laputa – Castello nel cielo” di Hayao Miyazaki e soprattutto ai romanzi di Jules Verne, Anno in 39 episodi riuscì a raccontare un’avventura meravigliosa, con protagonisti due ragazzi adolescenti, una storia che inizia nel 1889, anno dell’esposizione Universale di Parigi, evidenziato in tutti i riassunti delle 39 puntate.
Se in Giappone hanno visto per la prima volta in azione Nadia il 13 aprile 1990, in Italia la serie è arrivata più di un anno dopo, esattamente il primo luglio 1991, sulle reti Fininvest (oggi Mediaset) e con doppiaggio curato dalla DENEB FILM di Milano, diretto da Lidia Costanzo e Federico Danti, con traduzione di Marina Mocetti Spagnuolo, Matteo e Luisella Sgammeglia, e dialoghi di Cristina Robustelli e Sergio Romanò.
Una lavorazione che è stata l’unica in grado di farci sentire la serie di Anno in Italiano fino al 2003, quando la Yamato Video commissionò un ridoppiaggio, diretto da Dania Cericola e con i dialoghi curati da Fiamma Molinari.
I motivi per un nuovo doppiaggio possono essere molteplici, mentre in questa occasione furono essenzialmente tre: la questione dei diritti, ripristinare le scene censurate e i nomi originali.
Un ridoppiaggio che ha quindi relegato la prima lavorazione alle sole VHS targate Bim Bum Bam, o alle sporadiche successive trasmissioni sui canali Mediaset.
Questo per ricordare che le precedenti edizioni in DVD curate dalla Yamato Video, così come la distribuzione su Amazon Prime Video (a partire da dicembre 2020) per questione di diritti erano prive del doppiaggio originale Mediaset.
Questa situazione è rimasta invariata fino a poche settimane fa, quando la stessa Yamato Video ha rilasciato una nuova edizione Home Video dell’Anime difficilmente migliorabile.
Nuova edizione in formato DVD, ma soprattutto, primissima edizione Italiana in Blu-ray disc, e con la presenza, in entrambi i formati, di tutti e due i doppiaggi italiani (oltre alla versione originale giapponese naturalmente) ma anche la possibilità di sentire ad ogni apertura e chiusura di puntata la storica sigla nostrana cantata da Cristina D’Avena.
Siamo davvero tornati ai tempi della prima trasmissione televisiva su Mediaset?
Non proprio, qualche differenza c’è, altrimenti ci sarebbero voluti molti più dischi.
La base di ogni puntata è quella integrale giapponese, senza scene censurate e con i video di apertura e chiusura nipponici. Ma prima di mettere play e di far partire ogni singolo episodio, o tutti gli episodi presenti in quel disco, si può selezionare il formato audio che si preferisce:
originale giapponese, doppiaggio italiano Fininvest/Mediaset o doppiaggio italiano Yamato Video.
Quindi anche la sigla di Cristina D’Avena, che si può sentire solo selezionando il doppiaggio Mediaset, è adattata in base ai video giapponesi (per rivedere le sigle originali italiane bisogna selezionare i contenuti speciali dell’ultimissimo disco).
Dopo una maratona “nostalgica” di 38 episodi (e non 39, il perché lo vedremo presto), quindi con il doppiaggio italiano Mediaset, siamo ancor più sicuri di una cosa: la versione Mediaset de “Il mistero della pietra azzurra” era sì censurata, ma non così tanto come molti pensano.
Come confermano diversi forum Italiani dedicati a questo Anime, la quasi totalità delle censure riguardava le scene di nudità o i riferimenti sessuali relativi alle protagoniste femminili.
La censura è sempre sbagliata, naturalmente, ma al tempo stesso, molte di queste scene tagliate non aggiungono nulla di fondamentale alla storia, e dato che riguardano quasi tutte il personaggio di Nadia, ricordiamo che parliamo di un personaggio minorenne (infatti in occasione dell’episodio 35 compie 15 anni). In teoria non dovrebbe essere un problema, del resto parliamo di un disegno doppiato in tutte le occasioni da attrici ultra-maggiorenni, ma un servizio delle Iene di qualche anno fa ha dimostrato che per qualcuno queste cose sono pericolose…
Da anni si afferma che Mediaset edulcori pesantemente gli Anime giapponesi, e anche “Il mistero della pietra azzurra” è finito in questa discussione. Qualche goccia di sangue infatti è stata cancellata, ma la storia restava comunque molto cupa e violenta. Del resto, anche un bambino con una conoscenza storica da quinta elementare è in grado di vedere nell’organizzazione di Argo (Gargoyle) un rimando al nazismo con le maschere del Ku Klux Klan, senza dimenticare che le principali uccisioni erano presenti anche su Italia Uno.
In poche parole, non è comunque giusto rinunciare per sempre al primo doppiaggio solo per queste piccole censure, o peggio ancora, solo perché nella prima edizione sono stati modificati un po’ di nomi originali (come Grandis che diventa Rebecca, Gargoyle che diventa Argo, Sanson che diventa Sansone e Red Noah che diventa Noè Rosso).
Che poi, originali… Cosa ci sarebbe di sbagliato nel preferire Sansone a Sanson, il nome italiano che ha per secoli rappresentato il personaggio biblico? Perché usare Noah, quando tutti sanno che nella nostra lingua si è sempre utilizzato Noè? Con lo stesso criterio, il doppiaggio Yamato avrebbe dovuto usare France ogni volta che si usava il termine フランス.
Ma oltre alla mancata localizzazione, il doppiaggio Yamato sarebbe stato apprezzato molto di più se avesse mantenuto più elementi del cast originale, invece dei soli Davide Garbolino (Jean), Diego Sabre (Sansone/Sanson) e Marco Balzarotti (Ayrton).
Anche perché l’edizione Fininvest aveva una voce che quella Yamato non è riuscita a replicare: Maurizio Scattorin. Questo non significa che Claudio Moneta non sia un bravo doppiatore, anzi, è uno dei migliori della sua generazione, ma la sua voce è troppo leggera per un personaggio dal fisico e dalla personalità così imponente come quello di Argo.
Stessa cosa si può dire di Stefano Albertini: per quanto bravo la sua voce non è caratteristica come quella di Sergio Romanò, il quale era una sorta di “versione milanese” di Bruno Cattaneo, indimenticabile doppiatore di Boyakki del Trio Drombo (Yattaman).
Avere in alta definizione il doppiaggio Fininvest non è solo un modo per rivivere quei pomeriggi, ma anche di omaggiare ancor di più doppiatori italiani recentemente scomparsi, come Giovanni Battezzato (Capitano Nemo) e Tony Fuochi (il timoniere).
Fininvest ha invece censurato tutto l’episodio 34, perché pieno di canzoni giapponesi. Buono per Yamato che l’abbia recuperato con il ridoppiaggio, ma al tempo stesso, ieri come allora, è da considerarsi come l’episodio più inutile di tutta la serie. E dovrebbero pensarla alla stessa maniera quelli che da anni criticano i film d’animazione Disney musicali, perché, a detta loro, le canzoni sono per bambini…
Insomma, la nuova edizione Home Video della Yamato è fatta per accontentare tutti.
I puristi della versione originale potranno vedersela con il ridoppiaggio, o meglio ancora in Giapponese, mentre gli affezionati del primo doppiaggio si godranno le voci del 1991 in tutte le scene dove hanno recitato, mentre nelle (pochissime) sequenze censurate subentreranno quelle nuove (ad eccezione di Garbolino, Sabre e Balzarotti, come affermato sopra). Un mixaggio audio italiano davvero perfetto, che evita di farci sentire le voci giapponesi, quasi sempre strazianti e ripetitive per chi non è appassionato dell’originale.
Oltre all’episodio 34 nella versione Fininvest era completamente assente il riassunto ad inizio puntata, mentre in quella Yamato Video è stato doppiato, seguendo fedelmente il casting giapponese: oltre ad essere stato scelto Natale Ciravolo come doppiatore di Michio Hazama, dall’episodio 24 la voce cambia con quella di Kikuko Inoue, doppiatrice originale di Electra, e giustamente anche da noi a narrare da quel momento in poi è Paola Della Pasqua, voce del personaggio nel ridoppiaggio. Naturalmente, anche i riassunti si possono sentire inserendo la traccia audio del primo doppiaggio.
Se vogliamo trovare davvero un neo in questa “versione multipla”, diciamo che è un po’ scomoda nella selezione: non si può passare durante la puntata da un doppiaggio all’altro, ma bisogna tornare al menù principale, sostituirlo e poi rimettere l’episodio da capo.
Il meraviglioso cofanetto da collezione di Yamato Video possiede al suo interno ben quattro book-let: il primo racchiude tutte le sinossi e diverse curiosità su tutti e 39 gli episodi, il secondo le biografie e i character file dei personaggi principali, oltre a un editoriale a cura di Francesco Prandoni, il terzo riguarda sempre i character file ma dei veicoli da combattimento, mentre il quarto alcune immagini o disegni inediti della serie.
Riguardo ai contenuti speciali presenti nell’ultimo disco, oltre alle versioni TV estese (d’apertura e chiusura) della sigla italiana, cantata da Cristina D’Avena e scritta da Alessandra Valeri Manera e Ninni Carucci, abbiamo:
–Video promozionale della serie, lungo 5’05”, in versione originale giapponese con sottotitoli in italiano;
–promo tv antecedente alla messa in onda, lungo 31”;
–sigle di testa e sigla di coda originali giapponesi;
–Cast di doppiaggio Yamato Video, cast di doppiaggio Fininvest, staff e credits (quest’ultimi presenti in ogni disco);
Contenuti speciali importanti ma che occupano come potete vedere ben poco minutaggio, quindi si poteva almeno trovare il modo di inserire il film sequel “Nadia e il mistero di Fuzzy“, anche lui caratterizzato da due differenti doppiaggi, e da tempo fuori catalogo in DVD.
Il restauro finale in alta definizione è decisamente eccellente rispetto all’edizione DVD precedente (la stessa presente su Amazon Prime Video) tranne che in alcune sequenze dove, per il pessimo stato di conservazione dei rulli originali, non è stato possibile fare di più. In poche parole, assisterete a un passaggio di qualità dal Blu-ray alle VHS, e viceversa, ma meglio questo piuttosto che rinunciare del tutto all’edizione più completa fino ad oggi di questo capolavoro animato sempre più mitologico!