Home / TV / Serie TV / Mercoledì – Recensione della serie Netflix firmata da Tim Burton

Mercoledì – Recensione della serie Netflix firmata da Tim Burton

Mercoledì: Arriva dal 23 novembre su Netflix, la serie tv incentrata sulla primogenita della Famiglia Addams a cui hanno lavorato Tim Burton, Alfred Gough e Miles Millar.

**parte la sigla della Famiglia Addams**

“They’re creepy and they’re kooky, mysterious and spooky…”

Ce la ricordiamo tutti la storica sigla della Famiglia Addams, il brano che, non importa quale iterazione di questi personaggi ci venisse presentata, avrebbe comunque accompagnato la visione nella nostra mente, e che tutt’oggi corrisponde alla prima associazione di idee che parte spontanea quando viene nominato il tanto macabro quanto esilarante gruppetto di strambi personaggi nati dalla penna di Charles Addams.

E ora che la state canticchiando persino mentre leggete questa recensione, possiamo passare ad altro, perché c’è tanto da dire su Mercoledì, la nuova serie Netflix con Jenna Ortega (e l’introduzione era solo per creare atmosfera, perché qui dominerà la colonna sonora a cura di Danny Elfman che, potete star tranquilli, comunque apprezzerete).

Tim Burton e i creatori di Smallville, Alfred Gough e Miles Millar, hanno infatti unito le forze per creare uno show tutto dedicato alla primogenita di Casa Addams e alle sue avventure alla Nevermore Academy, e portarlo sul piccolo schermo grazie alla celebre piattaforma streaming. Ma qual è il risultato?

Trama

Lo show segue le vicende di Mercoledì (interpretata dalla brillante Jenna Ortega) fin dal suo arrivo alla Nevermore Academy, lo stesso istituto frequentato ai tempi dai genitori Morticia e Gomez (Catherine Zeta-Jones e Louis Gumán). Sin dal principio sarà chiaro come questa scuola per “outcast” celi svariati misteri, e gli accadimenti che seguiranno metteranno a dura prova i suoi studenti, professori e gli abitanti della città vicina (e non solo). Cosa sta succedendo? E che ruolo ha Mercoledì in tutto ciò?

Cosa funziona in Mercoledì

Primo e fondamentale punto di forza di Mercoledì non può essere che lei, Mercoledì a.k.a. Jenna Ortega.

Quando Burton, Gough e Millar ne decantavano le lodi parlando dello show, non esageravano affatto nel dire che senza di lei la serie non sarebbe stata possibile, o almeno, molto più difficile da realizzare.

Questo perché la giovane attrice di Scream e You riesce a calarsi perfettamente nei panni del personaggio, ne rappresenta con estrema accuratezza ogni sfumatura ed idiosincrasia, senza comodamente adagiarsi su quanto fatto in passato dalle precedenti interpreti (a proposito, per chi non lo sapesse, nella serie sarà presente anche Christina Ricci, la Mercoledì dei film di Barry Sonnenfeld, ma in tutt’altro ruolo).

Ortega riesce a far totalmente sua una delle figure più iconiche dell’intrattenimento, e lo fa tramite uno sguardo intenso, una sprezzante espressione del volto, un movimento probabilmente studiato, provato e riprovato, ma che risulta completamente naturale sullo schermo; e ovviamente, l’imperturbabilità con cui pronuncia ognuna delle sagaci battute scritte ad hoc per lei dal team di sceneggiatori.

Il tutto, donandole anche una piccola ma necessaria dose di umanità in mezzo a tutto quell’aplomb, che si mostra al meglio nei rapporti con determinati personaggi come Pugsley, Mano o alcuni che non vi spoilereremo, ma che risulta forse un po’ forzata con altri (ma questo, in fin dei conti, è un problema riconducibile alla scrittura).

Ad accompagnare ed esaltare la grande performance di Ortega abbiamo i reparti musicali e visivi, dal già citato Elfman ai costumi della quattro volte premio Oscar Colleen Atwood, alle scenografie di Mark Scruton, che contribuiscono a creare la giusta atmosfera per uno show dal target piuttosto ampio, ma che si confà particolarmente alle sensibilità di un pubblico più giovane.

Per cui non ci sarà da stupirsi dell’efficacia di scene come quelle in cui la nostra protagonista suonerà al violencello una perfettamente a tema “Paint it, Black”, o la vedremo indossare una versione inconfondibilmente “alla Mercoledì” di qualunque outfit possa venire proposto nella caratteristica ambientazione dell’accademia e dintorni.

Perché non guardare Mercoledì

Come ogni serie, tuttavia, anche Mercoledì colleziona successi e insuccessi nel delineare la sua storia e i suoi personaggi.

Se, infatti, troviamo un’ottima caratterizzazione per Mercoledì e, per dirvene anche solo un altro, Mano, non tutti gli attanti possono vantare lo stesso trattamento, anche in virtù della natura dello show (dopotutto, il focus è su Mercoledì, è lei il personaggio titolare). Per cui, anche quando si cerca di dare una certa profondità ai personaggi, non sempre si riesce a fare centro.

Complicato è ad esempio il discorso su Morticia e Gomez, i quali potranno piacere o meno a seconda del gusto personale di ognuno, ma che oggettivamente non si possono dire riusciti quanto la loro prole (anche in termini interpretativi, nonostante i grandi nomi coinvolti).

Si va qui poi a riprendere il discorso dei legami e le dinamiche tra i vari membri della famiglia Addams, in particolare quello tra Mercoledì e i genitori – in primis con Morticia -, che prende strade differenti rispetto a quelle a cui siamo abituati, e ancora una volta dai successi alterni.

Ma questo è comunque un tassello che va inserirsi in una più ampia conversazione sui rapporti interpersonali e sulla percezione di sé e dell’altro, che fa da filo conduttore nello show, e che viene riproposto in più modi (anche tramite le sedute di psicoterapia a cui partecipano Mercoledì e altri personaggi). Conversazione, c’è da aggiungere, ancora in corso (noi abbiamo visto in anteprima 7 degli 8 episodi che compongono la prima stagione della serie).

Il mistero di fondo di Mercoledì e i suoi risvolti, come anche gli accadimenti ancillari, rientrano nel regno della prevedibilità nella maggior parte del tempo, quindi non è certo per assistere all’inaspettato che si prosegue nella visione (ma, ribadiamo, attendiamo il season finale per poter confermare o rivedere questo discorso).

Conclusioni

Più in generale, ci troviamo di fronte a un prodotto sulla falsariga de Le Terrificanti Avventure di Sabrina, che richiama anch’essa una lunga tradizione editoriale alle spalle.

Burton e soci riescono comunque a portare sul piccolo schermo qualcosa di abbastanza accattivante e godibile, soprattutto in relazione a determinati aspetti (in molti casi lo show sembra funzionare meglio quando cerca di prendersi meno sul serio), ma non “a prova di proiettile” come avremmo potuto (o voluto) immaginare.

Se Mercoledì riuscirà a conquistare il pubblico di Netflix o meno, resta da vedere. Di certo, alcuni suoi elementi si possono definire memorabili, con interessanti spunti creativi e stilistici (vedrete, ad esempio, il celebre schiocco di dita come farà la sua comparsa all’interno dello show), altri molto meno. Ma a giudicare sarete proprio voi, dal 23 novembre.

Regia: Tim Burton Con: Jenna Ortega, Luis Guzmán, Catherine Zeta-Jones, Thora Birch,  Hunter Doohan, Georgie Farmer, Riki Lindhome, Jamie McShane, Moosa Mostafa, Emma Myers Anno: 2022 Durata: 8 episodi Paese: USA Distribuzione: Netflix

About Laura Silvestri

Guarda anche

joker-rfolie-a-deux-recensione-film-copertina

Joker: Folie à Deux – Quando la follia è musica – Recensione

Joker: Folie à Deux – Recensione del funereo capolavoro di Todd Phillips con Joaquin Phoenix …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.