Flee: Arriva in sala il primo film a essere candidato contemporaneamente a Miglior film straniero, Miglior film di animazione, Miglior documentario agli Oscar.
In Flee, Amin vive a Copenhagen ma la sua storia inizia in Afghanistan negli anni ’80, quando il regime preleva e fa sparire suo padre e la sua famiglia è costretta a fuggire a Mosca e da lì disperdersi in Europa. Sono costretti a cambiare identità e a crearsi una nuova vita.
Prima che inizi il film, un cartello ci avvisa che alcuni dei nomi sono stati modificati per tutelare i testimoni. Persone che da un certo momento in poi della loro vita hanno letteralmente dovuto abbandonare se stessi e ricrearsi, trovare nuovi equilibri. Una storia che, in questo momento, suona molto attuale.

Cosa funzione in Flee
La storia di Amin, raccontata dal regista Jonas Poher Rasmussen è coinvolgente e empatica, fa leva sul senso di giustizia di ognuno di noi e sul diritto alla vita e alla casa. Questioni che sono sancite dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo, ma che spesso vengono “dimenticate”.
Il film/documentario usa una tecnica di animazione che ricorda quella di Waking Life di Richard Linklater, con il quale il protagonista Amin condivide lo stato di sospensione dell’esistenza.
Questo lo vive in Afghanistan, ma soprattutto nell’attesa dell’arrivo del momento giusto per fuggire da Mosca. L’animazione è anche un modo delicato per indagare e descrivere il trauma subito da Amin negli anni.
Il film è prodotto da Riz Ahmed, attore inglese di origine pakistana, candidato agli Oscar 2021 per “Sound of metal” e da Nikolaj Coster-Waldau, il sir Jaime de “Il Trono di Spade“.

Perché non guardare Flee
I Film come questo permettono di mantenere sempre attiva la coscienza di quanto si sia fortunati a nascere in un posto piuttosto che un altro, per puro caso. Per quanto questo pensiero possa rendere complicata una visione a cuor leggero, Flee è anche la testimonianza che il diritto alla vita, alla pace e a una casa è diritto primario di ogni essere vivente.
Spostandoci su un piano più leggero, la vita di Amin è accompagnata musicalmente negli anni dalle hit nord europee soprattutto degli anni ’80 e i ’90: si apre con gli A-ha, fino ad arrivare agli Ace of Base. Aldilà dei gusti personali, questa scelta è utile anche perché crea un terreno comune in cui anche lo spettatore si può ritrovare, soprattutto se ha vissuto in quegli anni.
Il film è in sala dal 10 marzo con I Wonder Pictures.
Regia: Jonas Poher Rasmussen Con: molte voci di attori che restano anonimi Anno: 2021 Durata: 89 minuti Paese: Norvegia, Danimarca, Svezia Distribuzione: I Wonder Pictures.