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Bullet Train – I sette killer dello Shinkansen ora al cinema – Recensione

Bullet Train: Brad Pitt capeggia un gruppo di assassini cinematografici sui generis lungo il velocissimo e famoso treno Giapponese. Dal romanzo al grande schermo tra sangue e tante risate.

Da Tokyo a Kyoto, senza fermarsi mai un secondo. Questo è quello che succede a un gruppo di personaggi su un treno ad alta velocità giapponese, che si ritrovano coinvolti tra di loro, volontariamente od inconsapevolmente, per un semplice motivo: ognuno di loro opera nella malavita, ed entro la fine del viaggio tutti gli intrecci dovranno essere risolti.

Cosa funziona in Bullet Train

Per dirigere l’adattamento del romanzoI sette killer dello Shinkansen(Maria Bītoru), scritto da Kōtarō Isaka nel 2010 (e tradotto in italiano nel 2021) è stato scelto David Leitch, regista noto soprattutto per Deadpool 2 e Fast & Furious – Hobbs & Shaw.

Due titoli non a caso, perché Bullet Train ricorda molto entrambi, grazie a una frizzante ironia, che non manca di momenti splatter, e scene d’azione molto ben realizzate, soprattutto sul finale.

Ironia dunque un po’ alla Deadpool, un po’ alla Tarantino… ma anche alla Ted Kotcheff, perché le gag di “Weekend con il morto” funzionano bene anche in questa occasione.

L’ambientazione poi non può non far tornare in mente allo spettatore tanti thriller girati tra i vagoni di un treno, come “Assassinio sull’Orient Express” e “L’uomo sul treno – The Commuter“.

Tanti personaggi per un ricchissimo cast: su tutti spicca anche stavolta Brad Pitt, sempre più convincente in queste commedie d’azione, come nel recente “The Lost City“, e la coincidenza che rende Bullet Train ancor più divertente è che anche in questa occasione gli tocca interagire con Sandra Bullock e Channing Tatum.

Dopo di lui il podio della miglior interpretazione va alla coppia di “fratelli diversi” Tangerin (Aaron Taylor-Johnson) e Lemon (Brian Tyree Henry), capaci di regalarci due personaggi ironici e con tanti dialoghi geniali, come quelli sul Trenino Thomas, un cartone animato prescolare che però riesce ad incastrarsi perfettamente in un prodotto decisamente non per bambini e preadolescenti.

Bullet Train è un film che unisce perfettamente i mondi criminali di occidente ed oriente, e a rappresentare quest’ultimo ci sono grandi attori come Andrew Koji (Kimura) e Hiroyuki Sanada (Elder), senza dimenticare un piccolo ruolo per Masi Oka, l’iconico Hiro Nakamura nel telefilm Heroes.

L’intreccio di storie è decisamente intrigante ed avvincente, ricco di colpi di scena fin dal primo minuto, senza dimenticare che alcune delle capitolazioni finali sono molto imprevedibili, almeno secondo la “sensibilità” e gli ideali Hollywoodiani di questi anni.

Bullet Train è dunque un lungometraggio assolutamente da vedere, e anche da sentire, dato che può contare su un gruppo di doppiatori italiani davvero superlativo.

Oltre all’affezionato Sandro Acerbo su Brad Pitt, abbiamo grandi nomi come Simone Mori (Lemon), Gianfranco Miranda (Tangerin), Hal Yamanouchi (Elder), Erica Necci (Hornet), Emanuela Ionica (Prince), Pino Insegno (Jay Wang) ed Anna Cesareni (Maria Beetle), e una nuova, impeccabile direzione di Alessandro Rossi.

Perché non guardare Bullet Train

Non ci sono veri motivi per non vedere questa storia parecchio tragicomica, se non che il finale può risultare meno ispirato a coloro che si erano molto divertiti per 3/4 di film, dato che nell’ultimo atto la commedia lascia quasi del tutto il posto al dramma non ispirato come il resto del film.

Al cinema dal 25 Agosto con Warner Bros. per Sony Pictures.

Regia: David Leitch Con: Brad Pitt, Sandra Bullock, Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon (II), Hiroyuki Sanada, Joey King, Zazie Beetz, Logan Lerman, Brian Tyree Henry, Andrew Koji, Masi Oka, Karen Fukuhara, Emelina Adams, Jenson Cheng, Yoshi Sudarso, Tania Verafield, Arnold Chun, Pasha D. Lychnikoff, Michelle Lee, Jason Matthew Smith, David Leitch Anno: 2022 Durata: 152 min. Paese: USA Distribuzione: Warner Bros Italia

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