Belfast: Esce in sala il film quasi autobiografico di Kenneth Branagh. Un affresco di una città, un periodo storico, un popolo. In sala con Universal dal 24 febbraio.
Buddy (Jude Hill) è un ragazzino di 9 anni che vive con la sua famiglia nella capitale dell’Irlanda del nord alla fine degli anni ’60.
Felice, amato, conduce la sua esistenza come un bambino dovrebbe giocando per strada con i suoi coetanei, fino a quando nella sua strada non irrompe la politica: un gruppo di estremisti protestanti prende di mira la minoranza cattolica con bombe e terrore.
Nonostante la sua famiglia non sia direttamente coinvolta, Buddy ne paga le conseguenze. Con la mamma, il padre e il fratello maggiore dovranno quindi fare una scelta determinante per le loro vite.
Cosa funziona in Belfast
Il nuovo film da regista di Kenneth Branagh, presentato a ottobre ad Alice nella Città evento parallelo alla Festa del cinema di Roma, è ben lontano dall’altro film in sala in questi giorni che lo vede protagonista. Opera dal piglio indipendente e dal significato molto intimo. Con uno spessore storico importante e prove attoriali degne di nota.
In questo film, diversamente che in “Assassinio sul Nilo“, Branagh si mantiene sul personale e su elementi riconoscibili da tutti: l’amore, la famiglia, i nonni.
Il suo Buddy è testimone di un periodo storico drammatico della sua terra di cui capisce poco, tanto da doversi interrogare su come si vedano le differenze tra una persona e l’altra. Le radici e la sopravvivenza. Sono questi i due temi del film, che culminano in una sequenza musicale che avrebbe potuto durare molto di più.
Perché non guadare Belfast
Il racconto dei “troubles” tra cattolici e protestanti è un terreno minato. Ogni prospettiva è giusta, ogni prospettiva è sbagliata, è difficile essere ecumenici.
Nel tentativo di identificare i cattivi, Branagh probabilmente semplifica troppo, e i militanti dell‘IRA sono descritti come dei bulli di quartiere, svuotati dalle tematiche politiche e sociali.
Per chi non conosce la storia di quegli anni potrebbe essere un dettaglio fuorviante, ma d’altronde Branagh interpreta il punto di vista del bambino, che filtra quegli anni con i suoi occhi innocenti.
Il film è al cinema dal 24 febbraio con Universal Pictures.
Regia: Kenneth Branagh Con: Jude Hill, Caitriona Balfe, Judi Dench, Jamie Dornan e Ciaran Hinds Anno: 2020 Durata: 97 minuti Paese: Irlanda Distribuzione: Universal Pictures