Alla Vita: Il film d’esordio di Stephane Freiss con protagonista Riccardo Scamarcio, affronta una storia complicata e non banale di restrizioni, imposte e autoimposte.
Elio De Angelis (Riccardo Scamarcio) è un imprenditore agricolo nel sud Italia. I suoi maggiori clienti sono degli ebrei ortodossi di Aix-Les-Bains che ogni anno scendono per raccogliere dei cedri kosher, frutti sacri secondo la loro religione. L’ultimo anno, quando Elio ha quasi deciso di cambiare vita e di innestare i cedri e non renderli più adatti al rito, con il gruppo arriva anche la giovane Esther (Lou de Laâge), giovane combattuta e in fuga dalle restrizioni della sua religione.
Cosa funziona in Alla Vita
Il film di esordio di Stephane Freiss ha sicuramente tra i suoi aspetti migliori la location, un paradiso dell’Eden tra la Campania e la Puglia e il tema, raramente trattato al cinema. Le storie sugli ebrei ortodossi infatti sono più tema da serie televisiva, già trattata in opere come Unorthodox, che anche proponeva la fuga di una donna dalle restrizioni e imposizioni della legge della Torah.
In Alla Vita però il discorso non è a senso unico, visto che anche il protagonista Elio, auto dichiarato non credente, è un ortodosso, che si è autoimposto la gestione di qualcosa che non lo rappresenta, che lo frena, che non gli permette di esprimersi completamente. Il confronto con la ribellione di Esther sarà di aiuto anche per lui.
Perché non guardare Alla Vita
Il film ha i difetti delle opere prime; si perde in alcuni meandri della storia, dimenticando alcuni sviluppi. Salvano l’insieme, l’atmosfera generale del film, la dinamica tra gli attori e lo slancio di Scamarcio che si rivela un vero attore internazionale.
Il film è in sala dal 16 giugno distribuito da Vision Distribution.
Regia: Stephane Freiss Con: Riccardo Scamarcio, Lou De Laage Anno: 2022 Durata: 105 min. Paese: Francia-Italia Distribuzione: Vision Distribution