Ebbene non vogliamo peccare di retorica ma è importante rimarcare che indubbiamente è stato un anno tremendo non solo per il Cinema, a causa della grave situazione pandemica causata dal COVID-19. Nonostante ciò, seppur con mille e insormontabili difficoltà, la nostra vita è andata avanti lo stesso e la Settima Arte, pur essendo stata sgambettata e rallentata dai disagi innescati dalla tuttora angosciosa e imponderabile contingenza gravosa, è parimenti rimasta fortunatamente intatta, andando coraggiosamente avanti malgrado il suo splendido cammino, come detto, sia stato ultimamente non poco proporzionalmente difficoltoso e travagliato.
Sottolineato questo, domenica 25, nella notte che per noi corrisponderà alla primissima mattinata di Lunedì 26 Aprile 2021, si terrà consuetamente la novantatreesima edizione degli Academy Awards, più mondialmente e comunemente nota come cerimonia dei premi Oscar.
Quest’anno, la sua manifestazione, per motivi logistici corrispondenti alle ragioni sopra descrittevi, è stata dunque posticipata di oltre un mese rispetto alla sua normale routine. Di solito, infatti, da molti anni a questa parte, gli Oscar vengono consegnati a fine febbraio o tutt’al più nei primi giorni di marzo.
Recentemente, prima dell’annuncio ufficiale delle relative nomination, noi ci dilettiamo spesso a compierne i pronostici. In linea di massima, c’azzecchiamo e di ciò ne andiamo profondamente fieri.
Dunque ora ci divertiremo, riflessivamente e con seria ponderatezza, a compiere le nostre similari, brevi ma esaustive considerazioni riguardanti i nomi dei registi e degli attori che, in base ai nostri arguti ragionamenti, soppesando oculatamente tutti i candidati, azzardiamo a inserire fra i papabili winners.
Innanzitutto, per quanto concerne la categoria di miglior film dell’anno, pensiamo che Il processo ai Chicago 7 di Aaron Sorkin, Nomadland di Chloé Zhao e Minari di Isaac Lee Chung siano i maggiori e più agguerriti pretendenti per conseguire la vittoria finale del premio più prestigioso e ambito, vale a dire per l’appunto quello di Best Picture of the Year.
Noi inoltre pensiamo che vincerà Nomadland. Che, a nostro avviso, s’aggiudicherà anche la statuetta per la regia di Zhao.
Ora passiamo sinteticamente agli attori…
Come miglior attore dell’anno, nonostante le formidabili prove offerte da Anthony Hopkins di The Father e dallo straordinario Gary Oldlman di Mank, l’Oscar lo vincerà postumo Chadwick Boseman di Ma Rainey’s Black Bottom. Non abbiamo dubbi in merito.
È opportuno osservare come Mank di David Fincher sia il film con più candidature all’attivo, cioè dieci ma paradossalmente, così come tristemente avvenuto esattamente lo scorso anno con The Irishman, il capolavoro di Scorsese scandalosamente rimasto all’asciutto, Mank rischi purtroppo di subire la stessa sorte. Poiché, sebbene sia un film magnifico che meriterebbe tutte le statuette del mondo, in ogni singola categoria appare stranamente sfavorito in quanto i suoi concorrenti e rispettivi avversari sono più corazzati, potremmo dire, a livello di probabilità dovute a svariate ragioni prettamente inerenti ciò che solitamente e tradizionalmente coincide con le scelte tipiche dell’Academy style…
Poiché esemplificativamente, se Oldman ha già vinto l’Oscar per L’ora più buia, è rarissimo che, a distanza di un paio d’anni, possa bissare il trionfo, eccetera eccetera.
Mank ha soltanto una nomination “forte” che potrebbe concretizzarsi, vale a dire quella per la magica fotografia ipnotica di Erik Messerschmidt.
Peraltro, evidenziamo nuovamente che Boseman vincerà sicuramente in quanto pare doveroso omaggiare non solo la sua bella interpretazione, bensì consacrarne la memoria con un Oscar indimenticabile.
Come miglior attrice, dovrebbe vincere Carey Mulligan di Promising Young Woman.
Attenzione, però. La grandissima Frances McDormand, dopo gli Oscar vinti per Fargo e Tre manifesti a Ebbing, Missouri, potrebbe incarnare l’eccezione alla regola di quanto da noi appena dettovi. Smentendo categoricamente ogni canonica abitudine dell’Academy a cui v’abbiamo appena accennato.
Se difatti dovesse vincere per la sua stupenda prova in Nomadland (la possibilità non è affatto remota), la sua vittoria sarebbe storica e la McDormand eguaglierebbe Meryl Streep in termini di Oscar vinti.
Infine, se Nomadland dovesse trionfare come miglior film, anche se la McdDormand fosse sconfitta come miglior attrice, intascherebbe l’Oscar ugualmente. In quanto risulta fra le produttrici del film da lei interpretato.