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No Time to Die – Il meraviglioso lascito di Daniel Craig – Recensione

No Time to Die: Daniel Craig torna a vestire per l’ultima volta i panni di James Bond nel film diretto da Cary Fukunaga. Il venticinquesimo lungometraggio ufficiale della saga dell’agente segreto 007 nata dalla penna di Ian Fleming è ora finalmente solo al cinema.

Tanti film hanno avuto il problema distribuzione per via della pandemia di Covid-19, e 007 – No Time to Die non è solo uno di quelli che ha dovuto rimandare l’uscita, ma soprattutto è uno dei pochi che ha tenuto duro fino alla fine, senza cedere alla facile via delle piattaforme streaming, un sistema che, per chi scrive, ha contribuito a danneggiare il vero cinema, sia economicamente che artisticamente.

Con circa diciassette mesi di ritardo ecco dunque No Time to Die, che riprende gli eventi che avevamo lasciato in Spectre.

James Bond (Daniel Craig), non solo per amore ma anche per dimostrare a Blofeld di poter condurre una vita normale, si gode una vacanza con la bella Madeleine (Lea Seydoux).

Il loro viaggio li porta in Italia, a Matera, ma la pace dura poco, perché attentati e sicari si rivelano alla luce del sole. Bond decide che non può fidarsi di nessuno e di sparire dalla circolazione, auto-pensionandosi.

Cinque anni dopo però è costretto a tornare in azione, perché la Spectre, e non solo, sono di nuovo un pericolo per l’umanità. In 60 mesi tante cose sono cambiate… a Londra c’è un nuovo agente 00…, tanto per cominciare, e i piani alti del MI6 non fanno i salti di gioia nel rivedere uno come lui… Ma con l’aiuto di alcuni vecchi amici al suo fianco, Bond potrà ancora dire la sua in questo mondo che sembra non volere più a che fare con lui.

Cosa funziona in No Time to Die

Tanto ci sarebbe da dire sulla trama di questo film, commentare i suoi numerosi colpi di scena, confrontarli con il passato e il presente, e fare ipotesi sul futuro… ma non è solo No Time to Die, ma è anche l’epoca del #notimeforspoilers, ed è importante accontentare questa richiesta. Guardare un film o leggere un libro sapendo già i punti salienti, non sarà mai bello quanto goderselo da zero per la prima volta.

Tra qualche settimana, o tra qualche mese, si potrà parlare di tutto questo, per il momento ci limiteremo a recensire senza togliere nessuna importante sorpresa. Limitiamoci a dire che la trama di No Time to Die è molto attuale nei temi trattati.

Tanta adrenalina, più di un sobbalzo, molta suspense, e anche qualche risata.

Risate che riguardano soprattutto i siparietti con Q, ma anche la breve collaborazione tra Bond e la Paloma di Ana de Armas. E poi c’è quella non voluta, non da tutti insomma… nella scena dell’interrogatorio tra il protagonista e il Blofeld targato Christoph Waltz, chissà se qualcun altro ci vedrà, come il sottoscritto, una sorta di versione live-action della visita di Homer Simpson a Ned Flanders al manicomio nell’episodio Uragano Neddy… Certo, se non si sa che a doppiare in Italiano Daniel Craig c’è la stessa voce del personaggio più santarellino dell’animazione, tutto questo diventa più difficile.

Non era facile raccogliere l’eredità di Sam Mendes, esemplare nello sfruttare le doti fisiche di Daniel Craig, per renderlo sempre di più un James Bond alla Bruce Willis… Un “Die Hard” in poche parole.

Non facile, ma non impossibile, e infatti Cary Fukunaga c’è riuscito, proprio all’esordio da regista d’azione pura e dura. Una direzione senza sbavature, che non fa minimamente pesare allo spettatore gli oltre 160 minuti di visione.

Felici per la partecipazione del nostro paese in questa splendida pellicola. La lingua italiana gioca di nuovo un ruolo fondamentale per 007, e dopo averlo sentito parlare come noi a Roma in Spectre, lo ritroviamo 6 anni dopo in Basilicata. Una particolarità tutta da gustare in lingua originale, ma naturalmente non rinunciate anche ad una visione doppiata in italiano.

Del resto No Time to Die è talmente bello da meritare almeno una seconda visione, e poi, in Italia James Bond, come già affermato in precedenza, ha la voce del nostro Francesco Prando, e questo dovrebbe bastare e avanzare per ogni amante della recitazione di livello.

Perché non guardare No Time to Die

Tra qualche tempo, come accennato sopra, si potrà analizzare apertamente il finale per ipotizzare il futuro della saga, ma oggi limitiamoci ad affermazioni vaghe comprensibili solo dopo aver visto (ma se siete molto intuitivi… non rischiate, fermatevi qua!)

Possiamo dire che… il passato è stato artisticamente meraviglioso, l’attuale presente è stato davvero sorprendente e si può anche dire che ha messo una firma indelebile nella storia di tutto il cinema, mentre il futuro… non promette molto di buono, quindi godiamoci intanto questo bellissimo presente. Questo memorabile venticinquesimo capitolo.

Per il resto, la scelta di Rami Malek forse non è stata la più coerente dal punto di vista della messa in scena, almeno per quel che riguarda il confronto tra la sua prima apparizione, e le successive.

Il film è al cinema dal 30 settembre con Universal Pictures.

Regia: Cary Joji Fukunaga Con: Daniel Craig, Léa Seydoux, Ralph Fiennes, Naomie Harris, Ben Whishaw, Rory Kinnear, Rami Malek, Dali Benssalah, Billy Magnussen, Ana de Armas, David Dencik, Lashana Lynch, José Alfredo Fernandez, Jeffrey Wright Anno: 2021 Durata: 163 min. Paese: USA, Gran Bretagna Distribuzione: Universal Pictures

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