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Mortal Kombat – Un reboot tamarro – Recensione

Mortal Kombat: Reboot, Remake o ennesima trasposizione del gioco: chiamatelo come volete ma questo “combattimento mortale” è tamarrissimo e moscio sotto qualsiasi punto di vista. Meglio la goduria trash da B-movie dei due precedenti capitoli?

Nel Giappone del XVII secolo Hanzo Hasashi (Hiroyuki Sanada), leader del clan di ninja Shirai Ryu, si vede massacrata la famiglia da Bi-Han (Joe Taslim), capo del clan Lin Kuei. Arriviamo ai giorni nostri, dove Cole Young (Lewis Tan) è un povero lottatore di MMA e sulla pelle ha marchiato il simbolo del Mortal Kombat, un torneo trans-universale di lotte corpo a corpo all’ultimo sangue. Viene così rintracciato, con intenti minacciosi, da Bi-Han e sarà l’inizio di una lotta per la sopravvivenza durante la quale altri personaggi come lui marchiati lo affiancheranno e prenderanno parte al torneo.

Cosa funziona in Mortal Kombat

Quasi nulla, al di là della grafica degli effetti speciali e dello splatter. I fan del videogioco, che avevano ripudiato le due precedenti versioni cinematografiche soprattutto perché esangui, troveranno qui una consolazione nel vedere profusione di sangue ed effettacci gore.

Perché non guardare Mortal Kombat

Purtroppo Mortal Kombat manca di tutto. Partiamo dalla definizione dei personaggi: inesistente, nonostante le potenzialità del soggetto.

Le motivazioni che li spingono ad agire, le relazioni tra gli stessi, un sia pur superficiale scavo sono del tutto nulli. Non ci aspettavamo un film di Bergman, ma il minimo sindacale che concerne anche il B-movie più scialbo sì. A deludere però più di ogni altra cosa sono le coreografie: sciatte, trascuratissime, senza un minimo di fascino, cosa davvero inaspettata date le premesse.

Ancora una volta, si preferisce guardare al passato, a quel duo bislacco e trashissimo che furono i due film degli anni ’90, che viene voglia di correre a riguardare dopo aver visto questo obbrobrio. Che pretende di essere una versione migliore delle due precedenti, e questa arroganza autoriale purtroppo emerge in maniera lampante per tutto il corso del film.

Poi, appunto, tutti i combattimenti presenti messi assieme non valgono un corpo a corpo di un qualsiasi “John Wick”. Semplicemente indifendibile.

Il film è disponibile in esclusiva dal 30 maggio su Sky Cinema e in streaming su NOW.

Regia: Simon McQuoid Con: Jessica McNamee, Ludi Lin (I), Hiroyuki Sanada, Lewis Tan, Tadanobu Asano, Josh Lawson, Mehcad Brooks, Joe Taslim, Chin Han, Sisi Stringer Anno: 2021 Durata: 110 min. Paese: USA, Canada Distribuzione: Warner Bros Italia

About Raffaele Mussini

Appassionato di cinema a 360°, bulimico di visioni fin da piccolo. Si laurea in Marketing, per scoprire solo qualche anno più tardi che la sua vocazione è la scrittura. Pubblica così due romanzi e un saggio di cinema, "In ordine di sparizione - Più di duecento film che forse non avete mai visto o che avete dimenticato", edito da Corsiero Editore. Sta lavorando a un quarto libro, ma nel poco tempo libero il cinema combatte duramente per farsi strada e conquistarsi il primato tra le sue passioni. Ama Malick, Scorsese e Mario Bava, tra i tantissimi, con una predilezione per l'horror e per il noir d'altri tempi.

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