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Lupin – Il romanzo di Maurice Leblanc colpisce ancora su Netflix – Recensione

Lupin: Disponibile dall’8 gennaio in esclusiva su Netflix la serie-tv di matrice transalpina, prodotta dalla francese Gaumont, liberamente ispirata ai romanzi di Maurice Leblanc con protagonista il celebre ladro Arsenio Lupin.

Quanto può un libro segnare la vita di un ragazzo?
Per Assane Diop (Omar Sy)… davvero tanto!

Questo è il nome del protagonista di questa storia, un giovane di origini senegalesi emigrato in Francia col padre, che un giorno riceve da quest’ultimo il più celebre tra i romanzi di Maurice Leblanc.

Affascinato da quella lettura, dapprima decide di essere un vero gentiluomo con il gentil sesso, e successivamente, dopo una serie di terribili ingiustizie di natura razziale, anche tutto il resto. Diventa dunque un vero ladro di spessore, abile nella truffa e nei travestimenti, per vendicarsi degli aguzzini della sua famiglia.

L’annuncio di Omar Sy come attore protagonista della serie TV Lupin aveva fin da subito scatenato le solite polemiche di blackwashing, discussioni alimentate anche un po’ da Netflix stessa che ci ha visto l’ennesima strategia di marketing moderna, aiutata da un pubblico di analfabeti funzionali incapaci di leggere sinossi come quella di sopra.

Omar Sy non interpreta certo il personaggio letterario di Leblanc, che negli anni ’70 ha avuto il suo volto ideale con Georges Descrières, e neanche il suo nipote per metà giapponese nato grazie al genio di Monkey Punch.

Assane Diop è soltanto un suo emulatore, ed agendo nella Francia odierna, non solo globalizzata ma che da anni vive l’incubo di una politica neonazista con Marine Le Pen, questo personaggio funziona dunque benissimo.

Niente a che vedere con serie decisamente ambigue e sbagliate dal punto di vista storico come Bridgerton, o quella ancora senza nome con Jodie Turner-Smith nei panni di Anna Bolena.

Lupin è innanzitutto una serie avvincente che non ha nulla da invidiare a grandi titoli cinematografici come la saga degli Ocean’s o Now You See Me (infatti tra i registi della serie troviamo anche Louis Leterrier, direttore proprio di quest’ultimo) basati sui furti sensazionali: tutta la parte sul colpo della collana al Louvre ne è un chiaro esempio.

Abbiamo poi tanto sentimento e temi sociali grazie alle tematiche sulla discriminazione razziale, e anche qualche momento esilarante per via dei maldestri complici di Assane e delle capacità trasformistiche di quest’ultimo.

Il finale poi è decisamente da cardiopalma, una sorta di schiaffo a freddo dato che è sicuramente lontano il giorno in cui vedremo la parte 2. Non ci resta che aspettare, e magari rivedere quest’ottima serie televisiva che nella nostra versione, diretta da Roberto Gammino, può contare non solo sull’affezionato doppiatore di Omar Sy Simone Mori, ma anche di:

Eleonora Reti (Claire)
Gianluca Machelli (Hubert Pellegrini)
Raffaele Carpentieri (Youssef Guedira)
Dario Oppido (Babakar Diop)
Riccardo Rossi (Romain Laugier)
Selvaggia Quattrini (Juliette Pellegrini)
Vittorio Thermes (Assane Diop giovane)
Luna Iansante (Claire giovane)
Gemma Donati (Sofia Belkacem)

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