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Lassie torna a Casa… e ad emozionare al cinema – Recensione

Lassie torna a Casa: Prima versione cinematografica tedesca in co-produzione con la Warner Bros dedicata al personaggio di Eric Knight, il film diretto da Hanno Olderdissen riporta sul grande schermo il collie per eccellenza dopo un’attesa lunga 15 anni.

Florian Maurer (Nico Marischka) è un ragazzo felice, perché gode dell’amore incondizionato della sua cagnetta Lassie, che ogni giorno lo aspetta all’uscita della scuola.

Un piccolo paradiso che sta per essere sconvolto da un temporale: suo padre Andreas (Sebastian Bezzel), mastro vetraio, ha perso il lavoro, proprio quando sua moglie Sandra (Anna Maria Mühe) è in attesa del secondo figlio.

Una brutta situazione a cui si aggiunge la loro padrona di casa Möller (Sarah Camp) che non vuole Lassie nel suo immobile.

L’unica soluzione è affidarla per un po’ all’ormai ex datore di lavoro di Andreas, il Conte von Sprengel (Matthias Habich), finché la famiglia non troverà una sistemazione migliore. Ma Lassie non sa che questo non è un addio ma solo un arrivederci, e in ogni caso, soffre nel non riuscire ad essere ogni pomeriggio a scuola per prendere Flo. Così riesce a scappare, per tornare a casa…

Cosa funziona in Lassie torna a Casa

Dopo cinque lungometraggi cinematografici ambientati in Gran Bretagna, ed altrettanti nel continente Americano, Lassie corre per la prima volta in Germania.

Diversa la location, diverso il periodo storico: non siamo negli anni della Grande depressione, come nel primo storico film, o nel 1978 nel primo remake con James Stewart protagonista, o nel 1939 come in quello del 2005, ma al giorno d’oggi, o meglio, prima dell’emergenza covid-19 (il film infatti è stato girato tra maggio e luglio 2019).

I padroni e amici di Lassie cercheranno di ritrovarlo tramite Google o i social network, ma nonostante le tecnologie moderne il film non finirà in pochi minuti.

Personaggi simili ma con nomi diversi, tranne uno: la giovanissima e già talentuosa Bella Bading oltre ad interpretare la nipote di un nobile porta anche il nome della sua controparte originale, che nel 1943 abbiamo amato grazie a quella meravigliosa bambina destinata a diventare una delle più grandi attrici di sempre: Elizabeth Taylor.

Insomma, com’era prevedibile l’originale Torna a casa Lassie rivive in tante inquadrature, ma c’è anche un elemento che cita il quarto film della saga originale, Casa mia (Hills of Home) del 1948. Anche questa Lassie ha paura dell’acqua, una fobia decisamente pesante che dovrà superare se vorrà aiutare coloro che ama.

Gli occhi lucidi non mancheranno grazie all’amore di Lassie per Flo, per le brave persone e animali che incontrerà lungo il tragitto, e anche se il lieto fine è scontato una parte di noi resterà preoccupata per il destino della protagonista fino alla fine.

Rispetto al primo film c’è anche una diversa empatia per gli esseri umani. Se nel 1943 solo la famiglia di Lassie era in difficoltà, nella fatica di Hanno Olderdissen anche quella del Conte, nonostante le sue enormi ricchezze, sembra esserlo.

Questa volta la crisi economica non è una scusa, il burbero ma buono nonno di Priscilla è davvero con l’acqua alla gola, e rischia anche di perdere la nipotina per paura di riallacciare i rapporti con suo figlio. Ma questa avventura non servirà appunto solo a ritrovare un cane.

Lassie nella storia originale è una femmina, e così viene considerata nella maggior parte dei film, questo compreso, ma in realtà a recitare è un Collie maschio, perché quest’ultimi hanno il pelo più folto e quindi un mantello molto più grazioso.

Così come Pal, dunque pure il nuovo interprete, Bandit, è un maschio, che compare nel 90% delle scene di Lassie torna a Casa. Il rimanente 10% è occupato da altri due cani di nome Bailey e Buddy, e dato il loro scarso minutaggio gli stessi membri del cast tecnico li hanno considerati come delle classiche controfigure da scene d’azione, lasciando dunque a Bandit il merito di essere un nuovo erede di Pal.

Plauso al cane, ma anche ai truccatori, che si adoperavano su di lui ad ogni scena, per rendere il tutto davvero credibile.

Edizione italiana impeccabile come i bei vecchi doppiaggi di una volta sul personaggio, senza talent e la presenza di grandi voci come Stefano De Sando ed Angelo Maggi, e la direzione di Claudia Razzi.

Perché non guardare Lassie torna a Casa

Rispetto a ciò che siamo abituati negli ultimi tempi vedere una vera ambientazione tedesca (per il semplice fatto che l’immigrazione è praticamente inesistente nelle piccole città e nelle aree rurali della Germania) è stata di sicuro una sorpresa, mentre rispetto al passato (1943 ma anche nel 2005) almeno una “piccola” edulcorazione c’è, sulla cagnetta della giostraia, che non ci fa emozionare come le precedenti Fanny (Tootsie)

Sempre per un confronto con il passato, Pal era un vero attore cane… ma non in senso metaforico. Quando doveva essere arrabbiato, o doveva spaventare il nemico per difendere sé stesso o gli altri, la sua aria dolce e tranquilla spariva in un secondo… Era davvero inquietante, con quel suo ringhiare e i suoi canini che di colpo apparivano alzando le labbra.

Bandit questo lo ha fatto poco o nulla, nonostante le occasioni lo richiedessero. Il principale antagonista del film è cattivo, viscido… ma è anche caratterizzato in maniera imbranata per generare un po’ di ilarità. Parecchio lontano dai due banditi che presero di mira il buon Rowlie (Edmund Gwenn). Un film più per bambini, o meglio, per i genitori che vogliono proteggerli da tutto.

Dopo essere uscito in Austria e Germania già lo scorso 20 febbraio 2020, dopo una lunga attesa Lassie torna a Casa e solo al cinema grazie a Lucky Red a partire da giovedì 10 giugno 2021.

Regia: Hanno Olderdissen Con: Nico Marischka, Sebastian Bezzel, Anna Maria Mühe, Bella Bading, Matthias Habich, Johann von Bülow, Jana Pallaske, Christoph Letkowski, Milton Welsh, Sarah Camp Anno: 2020 Durata: 100 min. Paese: Germania Distribuzione: Lucky Red

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