Ebbene, pare finalmente quasi tutto pronto per l’inizio delle riprese, previste per maggio, del più volte annunciato e rimandato, causa Covid-19, agognato e sospirato Killers of the Flower Moon. Nuova opus di Martin Scorsese, i cui ciak sarebbero dovuti scattare nell’estate dello scorso anno ma, per via delle ragioni sopra appena accennatevi, sono stati giocoforza procrastinati e posticipati in seguito alla pandemia che ha obbligato tutto il mondo a un notevole periodo di stallo.
Scorsese, per l’occasione, avvalendosi della sceneggiatura del premio Oscar Eric Roth (Forrest Gump, Munich), il quale ha adattato l’omonimo libro (da noi però edito col titolo Gli assassini della terra rossa) dello scrittore e giornalista David Grann, a sua volta writer per il Cinema con Civiltà perduta, ha riunito i suoi immancabili e affezionatissimi pupilli Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. I quali si fronteggeranno in modo epocale in una pellicola, per l’appunto di Scorsese, dopo aver già lavorato assieme in Voglia di ricominciare e in Marvin’s Room.
Strano a dirsi ma Killers of the Flower Moon rappresenterà sorprendentemente la prima, storica collaborazione del duo DiCaprio-De Niro con zio Marty.
Tanti anni fa, Robert De Niro doveva vestire i panni di Bill il macellaio in Gangs of New York e fu la prima scelta di Scorsese per il ruolo successivamente andato a Jack Nicholson in The Departed.
Pellicole, come sappiamo, con DiCaprio come protagonista.
Scorsese e De Niro, dopo aver prodigiosamente congiunto le forze per il grandioso The Irishman, a distanza di circa venticinque anni dalla loro accoppiata per Casinò, dopo The Irishman sono dunque ancora pronti a imbarcarsi, di esaltante e artistica reunion, per una brillante impresa, c’auguriamo, proficua e qualitativamente indimenticabile.
Invero, sotto la direzione registica di Scorsese, De Niro e DiCaprio s’erano già incontrati qualche anno fa per The Audition con Brad Pitt. Ma, in tal caso, si trattava di un cortometraggio a scopo commerciale.
Probabilmente, il titolo Killers of the Flower Moon, stando alle voci insistenti di corridoio, cambierà nel più sintetico e facilmente ricordabile, più promozionabile Gray Horse.
Inizialmente, DiCaprio doveva incarnare Tom White. Ma, dopo lunghe discussioni con Eric Roth, DiCaprio è riuscito a persuadere Scorsese a cambiargli la parte da interpretare.
DiCaprio sarà Ernest Buckhart e Tom White verrà invece impersonato da Jesse Plemons.
DiCaprio infatti, dopo mille e più estenuanti discussioni private con Roth affinché, dietro suoi personali suggerimenti, non soltanto gli cucisse addosso il ruolo di Buckhart, bensì apportasse modifiche al suo script, è venuto a patti al 50% con Roth al fine che quest’ultimo inserisse parzialmente dei maggiori accorgimenti e migliorie al suo character.
Robert De Niro sarà invece William Hale, lo zio del personaggio di Caprio. Hale fu il principale responsabile dei delitti perpetrati da Buckhart e uno dei più rilevanti, antesignani villain “serial killer” della storia americana, essendo stato una sorta di Charles Manson ante litteram, in quanto mostruoso artefice su commissione dei nefasti omicidi che si avvicenderanno nel film e che vengono raccontanti nel libro di Grann.
Le scenografie saranno realizzate da Jack Fisk (Revenant, Il petroliere, The Tree of Life) e non dall’originariamente designato Dante Ferretti.
Habitué di Scorsese (il già citato Gangs of New York e, fra gli altri, Silence, Shutter Island, Hugo Cabret), Ferretti, per la seconda volta consecutiva, per ragioni un po’ ignote, dopo essere stato scelto da Scorsese come scenografo per The Irishman ed essere stato, all’ultimo momento, scalzato da Bob Shaw e Regina Graves, a malincuore e in extremis è stato rimpiazzato anche per Killers of the Flower Moon.
La fotografia invece sarà nuovamente a opera di Rodrigo Prieto (The Wolf of Wall Street).
Inoltre, dopo il successo riscontrato dalla sua splendida, evocativa partitura per The Irishman, la colonna sonora sarà firmata da Robbie Robertson.