Il Futuro Siamo Noi: Arriva dal 27 maggio al cinema il documentario di Gilles De Maistre che racconta come l’attivismo sociale e ecologico sia diffuso tra i più giovani in ogni parte del globo.
Josè ha 13 anni e vive in Perù, ha inventato una banca dedicata ai più piccoli. Il risparmio si basa sul riciclo dei rifiuti, che vengono pagati a peso.
Arthur vive in Francia e è un ragazzino molto empatico, non può trattenersi dal provare a dare a una mano ai senza tetto della sua città.
Assaitou ha 12 anni e a Conakry, in Guinea, combatte contro i matrimoni imposti a ragazze della sua età. Parla nelle scuole e nei mercati, sperando di aprire gli occhi su questa piaga.
Heena vive a Nuova Delhi, è molto povera ma la sua situazione non la ferma dal voler denunciare, sulle pagine di un giornale chiamato La voce dei bambini, la situazione dei bambini di strada nella grande città indiana.
Infine Kevin, Jocelyn e Peter, sono dei piccoli lavoratori di circa 12 anni di Potosì, in Bolivia. Lottano perché il loro lavoro sia rispettato e abbia dei diritti.

Cosa funziona in Il Futuro Siamo Noi
Le storie dei piccoli attivisti sono illuminanti e aprono il cuore. Il loro coraggio supera e alimenta quello degli adulti; quelli che stanno loro accanto e quelli che guardano questo documentario. Le loro testimonianze rendono chiaro quanto sia importante partire dalla propria situazione e non arrendersi. Josè, illustrando il suo progetto in uno dei paesi che visita in Perù dice: “Non è colpa nostra essere poveri, ma lo diventa se non facciamo nulla per cambiare la nostra situazione”. Un’affermazione positiva e liberista allo stesso tempo. Non avrebbe sfigurato se fosse stata detta da qualche start-upper della Silicon Valley.

Perché non guardare Il Futuro Siamo Noi
La situazione dei bambini nei paesi non occidentali è quello che fa più rabbia.
Se da un lato siamo dalla parte di Kevin, Jocelyn e Peter che lottano per avere un salario adeguato e dei diritti per il loro lavoro, c’è una difficoltà cognitiva di accettare che quella sia una lotta che un bambino di 12 anni debba fare. Invece che andare a scuola o giocare con gli amici.
Il documentario di Gilles De Maistre vuole mostrare che l’attivismo dei più piccoli non si ferma solo a Greta Thunberg (citata comunque insieme a Malala, due esempi importanti) e che è vivace e temerario.
Il Futuro Siamo Noi è un flm patrocinato dall’Unicef e sarà disponibile dal 27 maggio in sala distribuito da Officine Ubu.