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Il Drago Argentato – draghi e umani alla ricerca della felicità – Recensione

Il Drago Argentato: Recensione del nuovo film d’animazione Netflix, un viaggio fantastico che parla di amicizia, inclusione e libertà, con una bella animazione 3D e un superbo doppiaggio italiano

La fantastica letteratura di Cornelia Funke torna al cinema, o quasi.
Dopo “Il re dei ladri” (2006) e Inkheart – La leggenda di cuore d’inchiostro (disponibili entrambi a pagamento su Amazon Prime Video), senza dimenticare Ghosthunters di Tobi Baumann, ecco Il drago argentato, romanzo del 1997 dal titolo originale tedesco Drachenreiter, e conosciuto nel mondo anglosassone come Dragon Rider, che dopo essere uscito al cinema in sedici diversi Paesi, tra ottobre 2020 e agosto 2021, è finalmente disponibile, dallo scorso 10 settembre, in Italia grazie a Netflix.

Il prologo ci mostra la storia tra draghi e umani, un tempo amici e alleati, finché quest’ultimi non li trovarono un ostacolo alla loro avidità, tanto da creare un drago metallico, Stralidor, in grado di sterminarli.

I pochi draghi sopravvissuti al genocidio si rifugiarono in una valle nascosta, e lì vissero in una relativa pace finché l’espansione umana, quella non più fatta di cappa e spada, ma di globalizzazione ed industrializzazione, tornò a minacciare il loro habitat.

Mentre i draghi anziani discutevano sul da farsi, se continuare a nascondersi o tornare a combattere contro gli uomini, un giovane drago argentato, Lung, decise di volare via alla ricerca dei Confini del cielo, un Paradiso sulla Terra per tutti i draghi e le creature mitiche di buona volontà. Ad affiancarlo ci sarà non solo il Coboldo femmina Fiore di Zolfo, ma anche Ben, un giovane destinato a diventare… Cavaliere di Draghi!

Cosa funziona ne Il Drago Argentato

È un periodo decisamente positivo per l’animazione europea.
Dopo il buon risultato del norvegese “Capitan Sciabola e il diamante magico“, ecco un film animato tutto tedesco, con Tomer Eshed al suo primo lungometraggio.

Come in “Ferdinand“, il prologo viene mostrato attraverso l’animazione tradizionale, per poi passare al 3D quando si arriva al presente. E in questa occasione la CGI è decisamente notevole per quel che riguarda le creature magiche e i paesaggi, mentre è sufficiente nei confronti degli esseri umani.

La storia, oltre ad essere molto bella e poetica, con un pizzico di commozione sul finale, sembra essere molto fedele al racconto originale, con qualche aggiunta moderna (del resto, nel 1997 non esistevano le app di incontri) da rendere Il drago argentato non solo più attuale, ma anche divertente.

Una fantastica avventura ricca di buoni sentimenti, impreziosita da un altrettanto fantastico doppiaggio italiano.

Il doppiaggio de Il Drago Argentato

Scritto e diretto da Stefanella Marrama, affiancata dall’assistente Tiziana Bozzacco, dal fonico di doppiaggio Manuel Serio e da quello di Mix Emanuele Leolini, la voce del protagonista è di Gabriele Patriarca, un nome molto amato nel mondo animato, con i suoi doppiaggi ne Il gigante di ferro e “Zootropolis“.

Nella sua versione del viaggio lo hanno accompagnato grandi talenti come Manuel Meli nel ruolo di Ben, ed Erica Necci in quello di Cuore di Zolfo.
La voce del malvagio Stralidor è una delle più potenti delle ultime generazioni, ossia Alessandro Rossi, mentre il suo sgherro Filo di Ragno è Andrea Lavagnino.

Tra i personaggi secondari, ogni appassionato di doppiaggio sarà stato contento nel sentire Pietro Biondi dare anima al drago più anziano della vallata, e si sarà divertito pensando a Lenny dei Simpson riconoscendo Vladimiro Conti sul nano alleato di Stralidor, così come è decisamente esilarante Marco Mete nell’interpretare il maldestro Indù Deepak.

Perché non guardare Il Drago Argentato

Il prologo ci fa capire che i draghi sono riusciti a vivere al sicuro nella valle perché gli umani, passato il medioevo, hanno dimenticato l’esistenza di creature magiche come loro, ma durante il viaggio di Lung vediamo tanti esseri mitologici e fantastici.

Non solo Stralidor e i nani che vivono intorno al suo castello, ma anche giganti africani, e mostri oceanici. Un’ambientazione, insomma, non del tutto coerente.

Il Drago Argentato è disponibile dal 10 settembre su Netflix.

Regia: Tomer Eshed Con: Thomas Brodie-Sangster, Felicity Jones, Freddie Highmor, Patrick Stewart Anno: 2020 Durata: 92 min. Paese: Germania Distribuzione: Netflix

About Valerio Brandi

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