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Ghostbusters: Legacy – Gli Acchiappafantasmi incrociano ancora i flussi – Recensione

Ghostbusters: Legacy: Presentato in anteprima Italiana lo scorso 14 ottobre in occasione della sedicesima Festa del Cinema di Roma in collaborazione con Alice nella Città, Ghostbusters: Afterlife (titolo originale) diretto da Jason Reitman, figlio del regista dei primi due film, arriva finalmente sul grande schermo dopo una lunghissima attesa dovuta a causa della pandemia da Covid19.

Attenzione: Dal 9 dicembre 2019 ad oggi è passato tanto tempo per sapere e scoprire tante anticipazioni su questo film. Sono stati rilasciati trailer e clip, e inoltre l’intero cast principale è presente in bella mostra da giorni su Wikipedia.

In questo articolo in realtà non ci sono veramente degli spoiler, ma se siete tra gli spettatori che preferiscono arrivare vergini alla visione, come il sottoscritto, non proseguite la lettura.

Cercherò di rispettare la volontà dello sceneggiatore, che in occasione della proiezione stampa/pubblico all’Auditorium Conciliazione di Roma ha chiesto di non rivelare dettagli importanti, ma ribadisco, se avete guardato i trailer o letto il casting sul web di questi particolari ne siete già a conoscenza. In caso contrario, potete fermarvi qui e riprendere la lettura dopo la visione.

Oklahoma, 2021. Una mamma single Callie (Carrie Coon) e i suoi due figli arrivano nella normalissima città di Summerville, che sembra essersi fermata per molte cose agli anni ‘80. Un posto tranquillo, o meglio, noioso, se non fosse che da qualche anno si verificano quotidianamente dei terremoti, nonostante la città non sia costruita su una zona sismica. Ma questa famiglia non ha scelta: sfrattata da casa, cerca di sfruttare al meglio l’eredità del padre di lei, conosciuto dagli abitanti del luogo come Zappaterra.

Un uomo misterioso che non solo ha abbondonato la figlia da anni, e che non ha mai conosciuto i suoi nipoti, ma li ha lasciati pieni di debiti. Ma non tutti i mali non vengono per nuocere: in questa permanenza forzata mamma e il figlio Trevor  (Finn Wolfhard) vedranno l’occasione di un nuovo amore, e la minore Phoebe (Mckenna Grace), fissata per la scienza, scoprirà in quella fattoria degli strani marchingegni, arrivando presto a una conclusione: suo nonno era un acchiappafantasmi!

Cosa funziona in Ghostbusters: Legacy

Cinque anni dopo dal punto più basso della storia di questo franchise, gli acchiappafantasmi hanno avuto nel 2021 un doppio riscatto, perché non solo è finalmente pronto per il grande schermo questo vero capolavoro di Jason Reitman, ma è stato anche distribuito su Youtube, dopo una lunga post-produzione e tante presentazioni in giro per l’Italia, Real – A Ghostbusters Tale di Edoardo Stoppacciaro, grande fan dei Ghostbusters, nonché uno dei migliori doppiatori della sua generazione (e infatti, è stato scelto anche per questo film).

Andava fatto? Non è un crimine riprendere una saga dopo 32 anni con un terzo capitolo, semmai è un problema puramente artistico ed affettivo quando questi prodotti vengono fatti con i piedi.

Fortunatamente non è questo il caso di Ghostbusters: Legacy, che come “Cobra Kaifunziona benissimo perché non si è affidato solo al citazionismo, all’effetto nostalgia e l’empatia per la vecchiaia, ma ha saputo anche introdurre tanti nuovi personaggi ed elementi intelligenti.

I veri protagonisti sono i giovani: sia coloro che erano ragazzi quando New York era invasa dai fantasmi (come il personaggio di Gary Grooberson interpretato da Paul Rudd) sia i ragazzi di oggi, quelli nati anni dopo quegli eventi, e che si approcciano al ritorno dei fantasmi a modo loro.

Anche questo film deve dunque molto ai “Goonies“, capolavoro cinematografico che ha dato il via a una lunga serie di ragazzi intraprendenti, come il romanzo e le varie trasposizioni di It di Stephen King, ma anche la fortunata serie tv Netflix “Stranger Things“.

A differenza dei vari It e di Stranger Things, dove i giovani protagonisti agivano negli anni ‘80 (o massimo ‘90), in questa occassione ci troviamo effettivamente nel 2021 (doveva essere 2020, ma il Covid ha cambiato tutto, anche le scritte all’interno del lungometraggio) con introduzioni tipiche di questa generazione, come i giovani social ego-riferiti, e il personaggio nomen omen di Podcast (Logan Kim) ne è un chiaro esempio, senza però abbandonare del tutto quei decenni.

In altre parole, Summerville è come accennato sopra una città ferma agli anni ‘80, non solo per la presenza di vecchi empori, videoregistratori nelle scuole e fast food con camerieri sui rollerblade, ma anche perché non c’è futuro per le nuove generazioni, che non vedono l’ora di scappare altrove (un problema fin troppo bene evidenziato nella serie tv Amazon Prime Video “Panic“).

Passato con upgrade: torna la Cadillac dei Ghostbusters con delle novità che non erano certo apparse nel 1984 e 89.

Il sedile da mitragliere fa senza dubbio eccitare, così come l’automobilina radiocomandata con trappola per fantasmi incorporata, che è anche un rimando a “Tremors 2“, con Burt Gummer che faceva saltare in aria i Graboid con un apparecchio simile.

Precisiamo però che il riferimento a Tremors è pura ipotesi del sottoscritto: non sappiamo se Jason Reitman è fan di questo franchise, o se è appassionato di manga e anime, perché una delle scene finali, ossia quella più avvincente e anche più commovente di tutto il film, sperando di non fare spoiler ai troppo intuitivi… ricorda troppo la fine di Cell in Dragon Ball Z.

Il primo Ghostbusters è considerato una commedia ma è anche un horror da non sottovalutare: i cani Zuul avranno causato qualche notte insonne non solo al sottoscritto.

In Legacy tutto questo viene mantenuto, perché sono presenti nuovi fantasmi, alcuni divertenti mentre altri molto paurosi, e momenti drammatici decisamente apocalittici, e visto che la Sony non è il Marvel Studios la commedia c’è, ma non in questi momenti, a meno che a parlare non sia qualcuno che sa il fatto suo…

Dicevamo di Zuul, mostro che del film del 1984 è l’unico ad essere invecchiato male, almeno nelle scene computerizzate: oggi non solo abbiamo su di lui una CGI naturalmente migliorata, ma anche una bella sorpresa, nostalgica ma decisamente di qualità, ossia la presenza di un animatrone nelle scene da fermo.

Ghostubers Legacy è naturalmente dedicato alla memoria di Harold Ramis, ma chi si aspettava che lo avrebbero omaggiato così bene? Dato che ci tocca ancora indossare al cinema le mascherine, andateci con una di riserva, perché a fine proiezione sarà tutta bagnata, e non per colpa di liquido ectoplasmatico

E dato che abbiamo cominciato questa sezione parlando di lui, dobbiamo anche concluderla con esso, perché come al solito, un bel tacer non fu mai scritto: Leslie Jones avrà mai il coraggio di scusarsi del tutto per ciò che ha scritto su Twitter in occasione dell’annuncio di questo Ghostbusters 3, quando aveva definito questo seguito maschilista solo perché i protagonisti sarebbero stati maschi?

Oltre al fatto che la famiglia Reitman aveva diritto più di ogni altro a produrre e dirigere questo film, sul casting finale ha dunque toppato alla grande: a rindossare per prima, dopo tanto tempo, la storica uniforme degli Acchiappafantasmi è proprio una femmina, e non è la sola, dato che anche Celeste O’Connor lo è, e per di più Afroamericana, e i restanti posti sono occupati da due maschi, di cui uno di origini asiatiche.

Non manca dunque l’inclusività, la parità di genere, l’emancipazione femminile, il ribaltamento degli stereotipi, e così via: tutte cose presenti nel Ghostbusters 2016, senza però alcuna vera qualità cinematografica. E se Jason Reitman sarà ancora accusato di aver fatto finta che il film di Paul Feig non esista, la verità che non ha fatto altro che rimanere coerente con quest’ultimo, perché il primo a cancellare il passato è stato proprio Feig, affidando agli storici protagonisti non solo parti ridicole, ma soprattutto diverse dai loro personaggi originali.

Il doppiaggio di Ghostbusters: Legacy

In conformità alla politica di non fare veramente spoiler, non possiamo commentare del tutto il doppiaggio del film, perché andrebbe appunto a rivelare troppe sorprese riguardo al casting, e proprio per questo motivo non vi vogliamo dire quale personaggio ha doppiato Edoardo Stoppacciaro, se non che, al pari dei tre suoi colleghi di cui non faremo il nome, è stato perfetto risultando dunque la miglior scelta possibile da parte del direttore Fabrizio Pucci.

Riguardo a coloro di cui invece possiamo parlare, Riccardo Niseem Onorato è stata la scelta ideale per Paul Rudd, così come Lucrezia Roma per Mckenna Grace, Valeriano Corini per Logan Kim, Giulio Bartolomei per Finn Wolfhard e Angela Brusa per Carrie Coon.

Riguardo al passato, abbiamo dopo pochi minuti dall’inizio del film un cameo dell’ex centralinista Janine Melnitz, interpretata sempre da Annie Pots, che mantiene la voce di Cristiana Lionello, che l’aveva doppiata nel secondo film ma anche nel reboot al femminile.

Invece in un paio di occasioni viene riproposto lo storico spot televisivo degli Acchiappatanasmi con il doppiaggio del 1984. Quindi oltre a Mario Cordova è stato possibile risentire in un nuovo film due meravigliosi attori come Oreste Rizzini e Sergio di Giulio, che da qualche anno non ci sono più.

Un regalo commovente e per nulla scontato, dato che sempre in Ghostbusters: Legacy abbiamo una piccola scena di Chucky (La bambola assassina) ma in versione originale.

Perché non guardare Ghostbusters: Legacy

Più che non guardare, perché dobbiamo continuare a vedere tutti i titoli di coda per avere il film completo?

Questo terzo capitolo ha due scene post-credit, con la seconda molto più lunga e importante della prima, e anche se aspettare fino all’ultimo in sala darà al pubblico la possibilità di scoprire i nomi dei nostri grandi doppiatori, questa brutta moda causata soprattutto dal Marvel Cinematic Universe dovrebbe finire al più presto.

Così come ci auguriamo che non diventi troppo un’abitudine modificare i titoli originali dei film… con un altro nome inglese (stessa identica situazione con “Space Jam 2“). Se giustamente lo si vuole modificare per rendere più appetibile e vendibile il prodotto nel nostro Paese, che lo si continui a fare con un sottotitolo italiano, o con una totale traduzione o adattamento.

Ghostbusters: Legacy è al cinema dal 18 Novembre con Warner Bros. per Sony Pictures.

Regia: Jason Reitman Con: Finn Wolfhard, Carrie Coon, Mckenna Grace, Annie Potts, Paul Rudd, Bill Murray, Dan Aykroyd, Sigourney Weaver, Ernie Hudson, Celeste O’Connor Anno: 2021 Durata: 124 min. – USA Distribuzione: Warner Bros Italia 

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3 commenti

  1. Buon articolo. Ma come si può commentare il doppiaggio senza neanche considerare l’adattamento dei dialoghi italiani? Provate a far recitare ai doppiatori la traduzione automatica di Google… 😜

    • Valerio non ha inserito effettivamente le note sull’adattamento, lo ha fatto spesso in altre occasioni, tuttavia trovo sia implicito che valutare un doppiaggio positivamente significa anche valutare positivamente l’adattamento e il lavoro di chi lo ha curato 🙂 Avete fatto un ottimo lavoro.

      • Mi duole sempre doverlo ricordare in un ambito ‘professionale’, ma i dialoghi sono le fondamenta di un buon doppiaggio, se non funzionano quelli non potrà mai funzionare il resto. Purtroppo non c’è molta coscienza di questa realtà, e spesso ‘implicito’ diventa ‘scontato’, ma non è così.
        Grazie comunque per gli apprezzamenti sul lavoro nel suo complesso. 🙂

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