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Flamer – Salvare vite con l’arte – Recensione e intervista

Flamer: Arriva in Italia, grazie alla distribuzione della casa editrice Tunué nella collana Prospero’s Book, il graphic novel di Mike Curato vincitrice di molti riconoscimenti in America e tradotto già in 10 lingue. Abbiamo incontrato l’autore durante l’evento di presentazione organizzato dall’editore italiano.

Mike Curato, autore del già acclamato “Little Elliot“, è tornato nelle librerie italiane a partire dal 27 maggio con il suo Flamer, designato dalla New York Publick library e da Booklist come migliore libro dell’anno, la sua opera forse più autobiografica e coraggiosa che narra dell’estate del giovane Aiden.

Aiden è un adolescente sensibile, nel pieno delle tempeste emotive che caratterizzano l’adolescenza, in lotta con sé stesso per scoprire la sua interiorità e affermare la sua identità in un contesto ostile e denigratorio come può esserlo quello di un campo estivo affollato di adolescenti.

Il racconto di una estate come tante che però rimarrà indelebile nel ricordo di Aiden nel quale desiderio, amore, vergogna e disperazione saranno i sentimenti protagonisti.

Una narrazione straziante ma anche colma di umorismo che si pone l’arduo compito di porsi come guida e ispirazione per tutti quei ragazzi che si approcciano alla vita con il fardello e la necessità di dover affermare la propria individualità fuori dal conformismo imperante in una contemporaneità in cui essere gay è difficile come lo era 20 o 30 anni fa.   

L’autore, che ha curato anche le illustrazioni, nell’ideare Flamer si è posto l’obiettivo di ideare un una storia capace di essere una guida per gli adolescenti di oggi rispetto a una delle questioni più brucianti della contemporaneità, tanto quanto lo è stata per la sua adolescenza.

Un libro che lo stesso Mike Curato avrebbe voluto leggere da teenager quando si sentiva spaventato e solo in una fase della vita in cui i sentimenti sono così travolgenti. Allo stesso tempo Flamer ha rappresentato un’opera catartica per lo stesso autore, un modo per esorcizzare immagini dolorose del passato.

Grazie a Tunué abbiamo avuto la possibilità di incontrare l’aurore che ha confermato quanto appena scritto:

Mi piace pensare che Aiden sia una versione più coraggiosa di me a quella età. Tutti i personaggi sono ispirati a qualcuno che ho conosciuto e incontrato nella mia vita. Mi sono dovuto distaccare da Aiden in modo da provare quella compassione necessaria per costruire il personaggio perché a volte non siamo abbastanza compassionevoli con noi stessi.

Mike Curato

Una scrittura quella di Flamer che, come affermato dallo stesso autore, è stata caratterizzata da tanti giorni difficili, affollati dai ricordi di una adolescenza non molto diversa da quella del protagonista Aiden.

Ci sono stati molti giorni difficili nella realizzazione perché mi hanno riportato alla mente molti brutti ricordi. E’ difficile essere gay oggi come lo era allora. Illustrarlo è stato più lungo che scriverlo perché ho avuto il bisogno di trovare uno stile diverso da quello del Piccolo Elliot. Un libro molto importante per la mia ispirazione durante la creazione di Flamer è stato “American Born Chinese“. Sono un Asian America (l’autore è di origini Filippine) e per questo mi sono molto connesso con il personaggio di questo libro che è cinese e ha una doppia identità proprio come me.

Mike Curato

Una lettura preziosa, valorizzata dall’uso sapiente del bianco, del nero e del rosso per enfatizzare la dimensione drammatica dell’opera, per gli adolescenti di oggi e di ieri.

Un kit di sopravvivenza emotivo in formato di graphic novel per superare l’adolescenza e uscirne vivi.

A margine dell’evento abbiamo chiesto a Mike Curato notizie sulla possibilità di vedere presto una trasposizione cinematografica della sua opera e quale attore vedrebbe come protagonista?

Non ci sono piani al momento per un film o una serie televisiva, mi farebbe piacere nel caso vedere il volto di un nuovo talento, magari un mixed filippino e irlandese.

Mike Curato

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