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Baby Boss 2 – Affari di famiglia: tre bambini alla riscossa – Recensione

Baby Boss 2 – Affari di famiglia: Recensione del nuovo film animato della Universal, seguito del primo capitolo datato 2013 e che vede la conferma di Tom McGrath alla regia e di Michael McCullers come sceneggiatore.

L’ultima scena di Baby Boss ci aveva mostrato Tim e Ted come la trasposizione in esseri umani di Tom e Jerry: ormai adulti e con un’inquadratura che arrivava al massimo al collo, e in ospedale, al reparto maternità.

Ted anche se ha abbandonato la Baby Corp, smettendo di restare un eterno neonato, è comunque diventato un ricco uomo d’affari, mentre Tim è appena diventato per la seconda volta padre di Tina, una bambina baby boss… anche se solo la sorella maggiore Thabita sembra accorgersene.

Qualche mese dopo ecco che parte Baby Boss 2 – Affari di famiglia. Tim è un papà a tempo pieno, anche per via del fatto che è disoccupato, mentre Ted è occupatissimo… Non vede più la famiglia del caro fratello da mesi, e si fa vivo solo spedendo ricchi regali alle nipotine.

E anche Thabita sembra allontanarsi ogni giorno di più da Tim. Grazie alla nuova scuola sembra aver raggiunto un grado di maturazione talmente elevato per la sua ancor giovanissima età e Tim, da sempre premuroso e giocherellone, comincia a sentirsi davvero solo.

Normale processo di crescita, o c’è sotto qualcosa in quella scuola? Naturalmente è molto più probabile la seconda opzione così la piccola Tina si rivela per la baby boss quale è facendo riaffiorare a Tim e Ted i ricordi quasi svaniti di quell’infanzia incredibile. Con i poteri della Baby Corp ringiovaniscono di 30 anni, così da potersi infiltrare in quella scuola e scoprire eventuali piani malvagi al suo interno.

Cosa funziona in Baby Boss 2 – Affari di famiglia

Mantenendo lo stesso team creativo di otto anni fa, la saga di Baby Boss continua a funzionare di nuovo sul grande schermo, dopo che nel mezzo abbiamo avuto una simpatica serie animata targata Netflix come Baby Boss – Di nuovo in affari.

Se nel primo capitolo il pericolo per la Baby Corp era la volontà degli adulti di non avere più figli, ora abbiamo dei bambini… che non vogliono più avere sopra di loro i genitori.

Una ribellione che va avanti da generazioni, riproposta anche in serie tv live-action recenti come Sweet Tooth, ma che quasi subito si dimostra illogica e pericolosa.

Vi è inoltre un tema importante come l’attuale società che impone, o spinge, i bambini a crescere troppo in fretta, facendo dimenticare loro l’importanza di giocare finché si può e non solo quella di pensare alla carriera futura fin dalla tenera età.

Un percorso formativo, per “neonati”, bambini e genitori, unito a tanta azione esplosiva ma anche molto slapstick, così come il piccolo, ma anche il grande Teddy ti strappa più di un sorriso grazie al suo essere un po’ Baby Herman, con grande merito come nel 2013 del nostro doppiaggio.

Il doppiaggio di Baby Boss 2 – Affari di famiglia

La conferma più importante arriva dal nuovo genio in pannolino, con Massimo Rossi in versione Baby Charlie Harper per non far rimpiangere affatto la versione originale del grande Alec Baldwin.

Del precedente capitolo ritornano anche Alessandro Budroni e Rossella Acerbo, nel ruolo dei genitori dei due fratelli, mentre il resto del cast italiano è composto da nuovi voci, sia per i vecchi che per i nuovi personaggi.

Il Maghetto, che anche qui ci regala diverse simpatiche citazioni della cultura fantasy, non è più doppiato da Paolo Lombardi ma da Paolo Buglioni, mentre Thabita, che nel primo Baby Boss aveva pochissime battute nel finale con Anita Sala nella nostra versione, viene sostituita, in questa nuova storia in cui è decisamente protagonista, da Sara Ciocca.

La maggiore novità riguarda invece Tim, che cambia entrambe le sue due voci. Nel 2013 la sua versione adulta, nonché voce narrante del film, era di Marco Vivio, mentre da bambino di Giulio Bartolomei, confermato anche nella serie tv Netflix.

In Baby Boss 2 – Affari di famiglia, quando Tim è adulto è doppiato da Jacopo Venturiero, mentre quando torna bambino da Arturo Sorino. Un cambiamento che si suppone sia legato alla versione originale, dato che anche in patria il personaggio di Tim, almeno nella versione adulta, ha subito un recasting: da Tobey Maguire a James Marsden.

Secondo film, due baby boss: infatti la piccola Tina ha una voce adulta in grado di competere con il grande Massimo Rossi, ossia Giò Giò Rapattoni, mentre il cattivo di questa storia è uno dei doppiatori italiani più conosciuti dal grande pubblico, ossia il leggendario membro del trio Massimo Lopez.
L’assenza di Giulio Bartolomei sul piccolo Tim si fa inevitabilmente sentire ma il film nella nostra versione resta comunque godibilissimo.

Perché non guardare Baby Boss 2 – Affari di famiglia

Come la stragrande maggioranza dei film d’animazione degli ultimi anni anche la saga di Baby Boss è completamente abbonata al 3D, e la qualità di queste animazioni è decisamente inferiore a gran parte delle recenti produzioni Universal Pictures, e in questo capitolo non c’è stato nessun vero miglioramento rispetto al precedente.

Il film è al cinema dal 7 Ottobre con Universal Pictures.

Regia: Tom McGrath Con: Amy Sedaris, James Marsden, Jeff Goldblum, Alec Baldwin, Lisa Kudrow, Eva Longoria, Ariana Greenblatt, Jimmy Kimmel Anno: 2021 Durata: 107 min. Paese: USA Distribuzione: Universal Pictures 

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